la nostalgia riporta Romario in Brasile

la nostalgia riporta Romano in Brasile QUI BARCELLONA Il goleador sudamericano, dopo le incomprensioni con Cruyff, lascia il Barca per il Flamengo la nostalgia riporta Romano in Brasile Non tornerà in Europa senza il consenso della società catalana BARCELLONA. Si chiama saudade. E' la nostalgia che, cappio implacabile, prima o poi prende gli esuli brasiliani al cuore. Giunto alla soglia dei 29 anni (li compirà il prossimo 29 gennaio), Romario ha preso la decisione. Lascia Barcellona e torna in Brasile, a Rio, destinazione Flamengo. Ieri pomeriggio, alla sede del Barca, il vice presidente della società catalana, Joan Gaspart, il presidente del club carioca, Klcver Leite, e il procuratore del giocatore, Giovanni Branchini, hanno discusso e concluso. Partenza, nel giro di due giorni. Costo dell'operazione, patrocinata dagli sponsor, sette milioni di dollari (pari a 11 miliardi e 200 milioni di lire). Ro¬ mario ha firmato per due stagioni (sino al 1996): con l'impegno a non avventurarsi più in Europa senza il consenso del club catalano. Fra le ramblas temono che qualche società italiana possa e voglia giocare di sponda: qualche giorno di parcheggio a Ipanema e poi zac, il grande ratto. Da qui il vincolo. «Non ne potevo più», ha dichiarato il campione del Mondo, 30 gol in 46 partite con la Selecao, in esilio in Europa dal 1988, Psv Eindhoven sino al '93, 98 reti in 109 partite, poi Barcellona, 34 gol in 45 partite, tre «scudetti» in Olanda, uno in Spagna e quella maledetta incompiuta ad Atene, con il Milan, la notte del 18 maggio, Coppa (dei Campioni) addio, prima dell'apoteosi di Pasadena. Sabato scorso, al Bernabeu, l'ultimo atto. Real cinque Barcellona zero. Cruyff incatena Romario in panchina. E lo scioglie soltanto nella ripresa, sul tre a zero. Apriti cielo. Saudade, dicevamo. Macumbe. Dispetti. Vinto il Mondiale, Romario si presenta in Catalogna con un ritardo di diciotto giorni. Cruyff fissa la multa e intima al presidente Nunez di comminargliela: 10 milioni di pesetas (120 milioni di lire). Ale. O meglio: ole. La malinconia non porta dalla stessa parte. Jorginho, per esempio. Pianta il Bayern del Trap e si fionda in Giappone. A due miliardi (di salario netto) è difficile guardare in bocca. C'è poi il caso - curioso, misterioso, pazzesco - di Taffarel. .11 portiere campione del Mondo. Lasciato a spasso dal Parma. Romario Da Souza Faria è un altro. E' un grande, soprattutto. La morte di Ayrton Senna l'ha colpito, ma non al punto da fargli cambiare training autogeno: guai se non esce (di notte, e da solo) a ridosso delle sfide che contano. Dal Vasco da Gama al Flamengo, «via» Psv e Barcellona. Il cerchio adesso si sta per chiudere. Dà appuntamento alle Olimpiadi di Atlanta. Cruyff, gelido, lo liquida così: «Vuole andarsene? Se ne vada». Barcellona, Romario. C'eravamo tanto amati per un anno o forse più. Appunto. [r. e]