Vendetta russa per Anton

Pugno duro delle autorità: vogliamo che il bimbo adottato in Calabria torni a San Pietroburgo Pugno duro delle autorità: vogliamo che il bimbo adottato in Calabria torni a San Pietroburgo Vendetta russa per Anton «Stop alle adozioni con l'Italia» REGGIO CALABRIA. Lo autorità di San Pietroburgo hanno sospeso le pratiche adottive di otto famiglie calabresi e siciliane che avevano fatto richiesta di bambini russi, subordinandone l'esame alla restituzione del piccolo Anton Grigoriev, il bambino russo di 9 anni, ospitato dall'agosto 1993 dai coniugi Naso di Cittanova, che aveva espresso il desiderio di rimanere in Calabria con la sua nuova famiglia e per il quale si era mobilitato l'intero paese. Le adozioni che ora sombrano in forse orano state richieste la scorsa primavera alla «Casa del Bambino» di Siverskaja, nei pressi di San Pietroburgo, dai coniugi Coluccio di Africo, Scandinaro di Rosarno, Piromalli e Megna di Cittanova, Staltari di Anoia, Buttò di Gioiosa Marca, Mondello di S. Angolo di Brolo e Pizzuto di Ficarra, nella scorsa primavera: le domande rientravano nell'ambito di un'iniziativa di aiuto umanitario promossa dall'Arci provinciale reggina. Adesso, gli aspiranti genitori si dicono molto preoccupati: pur dicendo di condividere il dolore della famiglia Naso, ritengono però che il «braccio di ferro» ingaggiato con lo autorità russe non debba ricadere su di loro. Le otto famiglie non hanno nascosto la propria amarezza por la condotta dei Naso, che, «pur essendo venuti a conoscenza dolio conseguenze che il loro gesto causava ad altre famiglio sofferenti, anziché cercare una soluzione mediata, hanno soltanto richiamato l'interesse delle autorità italiane sul loro caso». Secondo le otto famiglie coinvolte nella vicenda, la dif¬ fusione di notizie sui presunti maltrattamenti subiti dal piccole Anton in Russia ha irrigidito i russi. E, a questo proposito, hanno citato la testimonianza offerta da alcuni bambini che, provenienti dall'istituto di Ivangorod, sono stati recentemente adottati in provincia di Reggio Calabria: i tre bambini affermano infatti di non avere mai ricevuto, maltrattamenti e di ricordare con affetto le loro maestre. Analoghe smentite sono arrivate da altre famiglio del Reggino, dove vivono già una trentina di bambini russi regolarmente adottati. Per sollecitare un immedia¬ to intervento delle autorità italiane e per ottenere un rapido sblocco della situazione, gli aspiranti genitori adottivi hanno avuto ieri un incontro a Roma con il ministro della Famiglia Antonio Guidi. Le otto famiglie, inoltre, sono state ricevute dal viceconsole russo in Italia Boris Zoubkov, che ha chiesto alle autorità di San Pietroburgo di separare il «caso Grigoriev» dalle pratiche adottive per gli altri cittadini italiani. Nel frattempo, però, sono sorte nuove difficoltà: la legislazione russa che regola le adozioni, infatti, ò stata modificata e resa più severa. [d. m.] Bloccate le pratiche di otto famiglie Sos al ministro Guidi e e i ADOZIONI IN EUROP4 [Anno '93, Fonte EUROADOPT] ITALIA: 2500 NORVEGIA: 522 SVEZIA: 934 FRANCIA: 2778 Anton Grigoriev, il bambino al centro di un braccio di ferro tra le autorità russe e quelle italiane

Persone citate: Anton Grigoriev, Antonio Guidi, Boris Zoubkov, Megna, Naso, Piromalli, Pizzuto, Pugno, Scandinaro, Staltari