clamorosa notizia niente video-comizio di Curzio Maltese

F F =1 LA CRESCI IN TV Clamorosa notizia Niente video-comizio IL Polo televisivo ha riscoperto per un giorno la virtù del silenzio. «Bocche cucite» come dicono in mezzobustese ai tg. Ha cominciato l'onorevole Casini, un bel tacere. «Meno si parla e meglio è» ha detto severo dopo lo storico incontro con Buttiglione. Una sentenza un po' tardiva che in bocca al multimediale leader del Ccd suona come l'elogio della verginità fatto da Cicciolina. Per fortuna, alle 20 il fiero Casini già ci aveva ripensato, con un'intervista volante al Tg5. Più coerente, Gianfranco Fini ha invece mantenuto il completo digiuno video. Sta male? Gli è successo qualcosa? Ma il silenzio più clamoroso è quello di Silvio Berlusconi. All'uscita dal colloquio fiume con Scalfaro - due ore e passa il Cavaliere non ha parlato. Si tratta forse della notizia più sconvolgente dall'inizio della crisi, circa tre settimane fa. Niente comizio elettorale né «appello alla gente», non una accusa di golpe bianco o rosso né un accenno al pericolo comunista o all'ultimo sondaggio favorevole. Peggio ancora, neppure un sorriso, un ciao con la manina. Nulla di nulla. Lasciando nell'angoscia più cupa milioni di aficionados. A cominciare da Emilio Fede, visibilmente scosso. Ha dovuto improvvisare lì per lì un comizio in simil-Berlusconi, con i comunisti, le elezioni, il popolo sovrano e tutto il resto del ìepertorio. Ma, detto senza offesa, non era la stessa cosa. Una giornata persa, insomma, inseguendo la muta transumanza di politici smarriti da un vertice all'altro, da un palazzo all'altro nella gelida sera romana. Non fosse che per un'unica frase memorabile regalata ai tg dall'onorevole Maroni, che ormai procede da giorni in un suo delirio, metaforico s'intende, di genere crocieristico. Aveva parlato, l'altro giorno, della «nave della Lega condotI ta verso gli scogli da Bossi». Ha I ripreso il discorso aggiungendo che lui, capitan Maroni, la «nave non l'abbandonerà» come invece certa ciurmaglia, o peggio «topi e topini», «attratta da un vascello vicino magari scintillante di luci» ecc. Una mirabile sintesi fra Fellini, il bollettino dei naviganti e Orietta Berti. Qualcuno dovrebbe fermarlo, prima che sia tardi. Si sa come funziona la nostra politica. Uno spara una scemenza e gli altri, a ruota, gli vanno dietro con le risposte a tono. In pochi giorni rischiamo di andare alla deriva della più spinta metafora marinaresca. Abbiamo già dato con il Moro di Venezia, ch'era in tv tutto un andar di bolina, randare, cazzare. «Cazzate pure. Non siamo sulla stessa barca» (Gianni Mura). La nave Italia, se interessa, va maluccio. Nel silenzio degli innocenti o incoscienti venditori di sogni e sondaggi, i telegiornali sono stati costretti per un giorno a fornire cifre reali. La disoccupazione italiana nel '94 ha superato il 12 per cento, meno 421 mila posti di lavoro. Il peggior risultato fra tutti i paesi europei. L'inflazione e salita al 4,1. Bankitalia minaccia di ritoccare i tassi e la Borsa perde in un giorno quasi il due per cento. Il marco sfonda quota 1050. Romano Prodi, ospite al Tg3, prevede entro febbraio «una manovra da 20 o 30 mila miliardi, con aumenti di tasse indirette». Quelle dirette sono già troppo alte. A proposito, soltanto 9500 italiani denunciano un reddito superiore al mezzo miliardo. Tolti i calciatori di serie A e B e altri campioni dello sport, gli industriali più famosi, televisionari e attori e cantanti di grido, restano quattro gatti. Forse c'è già il comunismo e non ce l'hanno detto. Speriamo che da domani Berlusconi e gli altri tornino a parlare e a farci sognare con la matematica dei sogni, l'economia spettacolo, i sondaggi. Curzio Maltese ss^J

Luoghi citati: Italia, Venezia