Referendum la Consulta decide

Niente «corsia preferenziale» per quello elettorale. Sentenze entro il 14 gennaio Niente «corsia preferenziale» per quello elettorale. Sentenze entro il 14 gennaio Referendum, la Consulta decide Da oggi inizia l'esame dei sedici quesiti ROMA. Prende il via da oggi il tour de force dei giudici della Corte Costituzionale che devono esaminare i sedici quesiti referendari c decidere la loro ammissibilità. La decisione dovrebbe arrivare entro il 14 gennaio. Questa ò l'unica certezza in fatto di tempi ed ò legata alla scadenza di uno dei membri della camera di consiglio, il giudice Gabriele Pescatore. Sembra difficile, dunque, come sostenevano alcune voci diffuse sabato, che si arrivi ad una decisione in tempi record già domani - o addirittura questa sera - a proposito dei quesiti elettorali, i più delicati da un punto di vista politico, soprattutto in questa fase di crisi governativa. Dei sedici referendum, per tredici le firme sono state raccolte dai Club Pannella con l'aiuto della Lega. Per gli altri tre - quelli riguardanti la legge Mammì - le firme sono state raccolte dai progressisti e da associazioni varie. Per stabilire se le richieste referendarie siano legittime o meno, la Corte Costituzionale deve compiere una serie di verifiche;. Tra le altre cose, deve stabilire se i quesiti siano stati formulatiicon chiarezza e quindi siano comprensibili agli elettori. L'esame inizierà questa mattina alle 9 e mezza, orario previsto per la riunione della camera di consiglio. La riunione sarà presieduta dal presidente della Corte Costituzionale, Francesco Paolo Casavola. Prima formalità da sbrigare per i giudici, la discussione sull'istanza presentata dal giornalista della Stampa, Pierluigi Franz, per consentire anche ai giornalisti l'ingresso. Fino ad oggi, infatti, possono assistere alla discussione, oltre ai membri della camera di consiglio, l'avvocato dello Stato e i legali dei comitati promotori dei referendum. Una volta risolto il problema della presenza dei giornalisti, i giudici dovranno mettere a punto il ruolino di marcia dei lavori. In un ordine del giorno formulato a metà dicembre, i giudici avevano dato ai vari quesiti un ordine, ma non è detto che, durante la discussione in camera di consiglio, venga poi rispettato. Sembra abbastanza remota, però, la possibilità che venga data priorità assoluta ai refe¬ rendum sulla legge elettorale, vale a dire a quei quesiti che, per il rinnovo di Camera e Senato, puntano a togliere di mezzo quel 25 per cento di proporzionale che è rimasto dopo la consultazione popolare del 18 aprile 1993 lanciata da Mario Segni. Nonostante l'insistenza delle voci in questo senso, qualificate fonti di palazzo della Consulta non hanno confermato una simile eventualità e hanno ri- cordato che mai in passato, in occasione della verifica di domande referendarie, c'è stata una frammentazione delle decisioni da parte della corte. La decisione verrà resa nota, dunque, come sempre, solo alla fine dell'esame di tutti i quesiti. Fissato il programma dei lavori, i giudici ascolteranno quegli avvocati dei promotori dei sedici referendum che vorranno sviluppare a voce le argomentazioni già sviluppate nelle memorie scritte. Quindi, i tredici relatori cominceranno ad illustrare i vari quesiti referendari, una fase che dovrebbe impegnare diverse sedute. A trattare i referendum sull' abolizione della quota proporzionale alle elezioni politiche, saranno Mauro Ferri per la Camera e Francesco Guizzi per il Senato. Il pacchetto dei quesiti riguardanti la legge Mammì - o, comunque, la materia dell'emittenza e della pubblicità televisiva - sarà trattato da Renato Granata, Ugo Spagnoli ed Enzo Cheli. Giuliano Vassalli, l'ex ministro di Grazia e giustizia, avrà il compito di riferire sul soggiorno obbligato dei sospettati di mafia che, secondo i promotori, non dovrebbe essere fissato lontano dai luoghi di residenza dei boss per impedire di favorire una diffusione della mafia in luoghi diversi. Flavia Amabile I Phletr I SEDICI QUESITI \ ELEZIONI NAZIONALI. Abolizione dell'attribuzione del 25% dei seggi con il sistema proporzionale. ELEZIONI COMUNALI. Abolire il sistema a doppio turno per i comuni con più di 15 mila abitanti. SOSTITUTO D'IMPOSTA. Abrogazione della trattenuta di una quota della retribuzione sulla busta paga QUOTA SINDACALE. Abolizione della trattenuta automatica della quota sindacale sulla busta paga ___ CASSA INTEGRAZIONE. Abolizione della cassa integrazione straordinaria. SERVIZIO SANITARIO NAZIONALE. Abrogazione dell'obbligo di iscrizione ORARIO DEI NEGOZI. Eliminare i divieti all'apertura festiva, continuata o notturna dei negozi. LICENZE COMMERCIALI. Eliminazione dei vincoli numerici previsti dar piani commerciali dei comuni. TESORERIA UNICA. Abrogazione deil'obbligo di deposito per gli enti pubblici SOGGIORNO OBBLIGATO. Abolizione PUBBLICITÀ' DELLA RAI. Abrogazione della parte della legge Mammì relativa alla tv pubblica PRIVATIZZAZIONE DELLA RAI. Abrogazione dell'assegnazione del servizio pubblico ad una società a totale partecipazione pubblica. CONCESSIONI TELEVISIVE. Abrogazione della possibilità che un soggetto sia titolare di più di una concessione nazionale. PUBBLICITÀ' NEI FILM. Abrogazione della possibilità di interruzione di trasmissioni televisive con spot RACCOLTA PUBBLICITARIA. Abrogazio- ne della possibilità per le concessionarie di lavorare per tre reti nazionali. I club Marco Pannella (a lato) hanno raccolto le firme per tredici referendum

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