L'AMARO DESSERT DEL CAVALIERE
L'AMARO DESSERT DEL CAVALIERE L'AMARO DESSERT DEL CAVALIERE EBBENE, sì. Lo confessiamo: non sappiamo e, forse, non sapremo mai che cosa leggesse Silvio Berlusconi da ragazzino, oltre al «Manuale del piccolo grandissimo imprenditore» e a «Come diventare presidente del Consiglio in tre mesi e venti facili lezioni». Non lo sa - o, almeno, non ce lo dice nemmeno Monica Setta nel suo Berlusconi sul sofà. Ma è uno dei pochi segreti che non riveli su vita pubblica & privata del Cavaliere. Per il resto, è un'autentica miniera: ridendo e scherzando (e lo fa spesso) tira fuori quasi tutto ciò che è sempre sfuggito ai biografi ufficiali e anti-ufficiali. Sapete, ad esempio, che Silvio e Miriam Bartolini (in arte Veronica Lario) «hanno avuto un unico, innocente e dolcissimo scontro» anni fa al Festival di Venezia? Lui, il futuro premier salutista, insisteva perché la moglie mangiasse il dessert: ma le ragioni della dieta furono più forti, e la signora l'ebbe vinta. Sapete che il Capo «regala valanghe di rose» ma, se vuole fare colpo in pochi secondi, «può regalare un'automobile confezionata di nastri e voile oppure un brillan¬ te con inciso il nome della signora e tutto intorno la esse serpentina di Silvio»? Sapete che fin dal '93, rinunciando a correre per la poltrona di sindaco a Milano, annunciò: «Per me è poca cosa. Io voglio fare il presidente del Consiglio»? Sapete che per far carriera nella Repubblica berlusconiana è «severamente vietato alle signore portare gonne tempestate di Strass e presentarsi ingioiellate e cotonate secondo lo schema imperante negli Anni 80»? Il Capo queste cose non le può soffrire. Pochi esempi per una valanga di ninnoli e aneddoti. Ma, viene da chiedersi, come ha fatto questa giovane e brillante giornalista a raccogliere tanti segreti e curiosità? Sarà tutto vero? Vero, verissimo, ci scommettiamo. Anzi - come direbbe Bernard Shaw, uno che Berlusconi lo conosceva bene anche se l'ha mancato di mezzo secolo - troppo vero per essere bello. Monica Setta Berlusconi sul sofà Pironti pp. 140. L. 25.000 Gianluigi Savio
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