Imbonitori, ultima frontiera Rai di Simonetta Robiony
Una provocazione di Vìdeosapere, la nuova rete culturale che ha preso il posto del Dse, direttore Spinosa Una provocazione di Vìdeosapere, la nuova rete culturale che ha preso il posto del Dse, direttore Spinosa Imbonitori, ultima frontiera Rai Angeli con Da Crema da marzo venderà libri ROMA. Per dare un segno forte e assicurare che il Dse (l'odiato Dipartimento scuola educazione) non c'è più e al suo posto è nato Videosapere (tutta un'altra cosa perché parla di cultura a chi la cultura non la conosce), quelli della squadra di Antonio Spinosa, nuovo direttore, hanno inventato una mitragliata di spot nei quali tele-imbonitori, famosi e non, presentano libri allo stesso modo con cui presentano scope spazzatutto, scalette allungabili, tavoli scomponibili. A cominciare in marzo sotto la sigla ((Alla prossima», sarà Roberto Da Crema, dovrebbe seguire Guido Angeli. Roberto Da Crema, l'uomo dal baffo tremulo, è quel venditore che propaganda con tal fervore qualunque oggetto offerto al pubblico da farsi venire il fiatone e la voce roca. Lui dovrà vendere in due minuti di tempo, con accompagnamento di autore in studio, «Il cambio» di Bruno Vespa, «Il doge» di Alvise Zorzi, «Panta rei» di Luciano De Crescenzo che nelle parole del battitore diventa. «Tutto va, tutto scorre: camminate, camminate», «Vangelo veneziano» di Nantas Salvataggio, «Sotto a chi tocca» di Roberto Gervaso. Naturalmente lui lo fa alla sua maniera. «Vedete questo libro - grida - è solido, è mitico, solo la copertina vale il suo prezzo perché è cartonata e c'ha pure la foto dello scrittore. Ogni pagina vi viene meno di cento lire: un'occasione. Cuccatevelo e piazzatelo sul comodino: vi terrà compagnia e vi concilierà il sonno. E se volete sapere che cosa c'è scritto dentro, potete perfino provare a leggerlo». Una provocazione. Uno sghignazzo ai soloni della cultura. Un vero e proprio sberleffo agli intellettuali chiusi nelle loro torri d'avorio. L'altra faccia di Corrado Augias. Ma anche l'altra faccia di Alessandro Baricco. Un'ipotesi di programma inventata per vendere libri? Anche. Soprattutto, però, un modo per segnalare che da marzo in poi, quando la rivoluzione di Videosapere comincerà, comincerà pure la lunga marcia di arte e di scienza, di informazione e di costume, di storia e di educazione civica, di musica, teatro, cinema e ballo, insomma di tutto quello che un tempo nei giornali regnava con aulico linguaggio nella celebre e ormai scomparsa terza pagina. In televisione se ne parlerà con le stesse parole con cui si parla della cronaca. E' il diktat di Antonio Spinosa, neo nominato direttore di Videosapere, sola rete della Rai senza un canale proprio, ospite in tarda serata della prima e della seconda, ma trionfante al mattino e al pomeriggio sulla terza rete della Rai. Inviato del «Corriere della Sera» e del «Giornale», direttore della ((Agenzia Italia» e della «Gazzetta del Mezzogiorno» ma soprattutto autre di libri di storia molto popolari, Spinosa spiega l'idea che guida la sua concezione di Videosapere attraverso quella che diventerà la sigla della sua rete: la statua della dea Minerva, quella che domina il cortilone dell'università di Roma La Sapienza, si toglie l'elmo dalla testa e scende dal suo piedistallo per dialogare con la gente. Girata un paio di giorni fa ma non ancora montata, la sigla è interpretata da una giovane studen¬ tessa di Zagabria, Ylena Veselinovich, colpevole solo di avere avuto una origine serba in una città che ha invece scelto di esser croata e piombata in Italia. Qui, invece di continuare gli studi, è diventata fotomodella, naturalmente per caso. Una sto¬ ria simbolo di quest'Europa unita e divisa che ad Antonio Spinosa è piaciuta molto. E per il resto, direttore? «Per il resto attenzione all'attualità. Che può essere un avvenimento della giornata come un anniversario famoso, un fatto di cronaca o una scoperta scientifica un dibattito culturale e una prima di opera lirica». Per conquistare ascolto? «Certo, la televisione o è popolare o non è. E l'Auditel lo guardo anch'io. Dobbiamo badare pure noi al costo-contatto». Ma perché un rotocalco culturale deve esser co¬ stretto ad andare in onda dopo mezzanotte, anche su una tv pubblica? «Forse per conquistare credibilità. Se impariamo ad essere chiari può darsi che conquisteremo anche posizioni migliori». Il compito la spaventa? «No. Sono stato scelto proprio per la mia carriera al posto di Alberto Bevilacqua che ha declinato l'incarico. Ho trovato molti amici a Videosapere: anche se vengo dalla carta stampata la Rai non è per me un universo sconosciuto». Simonetta Robiony L'altra faccia di Augias «Ogni pagina costa meno di cento lire: un'occasione» ai bri Guido AngeliNella foto piccola Roberto Da Crema imbonitore dalla voce IRG Guido Angeli. Nella foto piccola Roberto Da Crema imbonitore dalla voce
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