«L'ultima arma anti-cancro»

E' una proteina che viene dal fegato. Ok di Costa per sperimentazione a Milano e Torino sui malati E' una proteina che viene dal fegato. Ok di Costa per sperimentazione a Milano e Torino sui malati « I/ultima arma anti-cancro» Test favorevoli sul 65% dei pazienti TORINO. «Ogni ricerca di questo tipo viene seguita con grande interesse. Questa, poi, riveste un significato particolare perchè, a quanto sembra, ha dato risultati interessanti». Il ministro della Sanità, Raffaele Costa, nel presentare il progetto UK 101 tiene, però, a mettere le mani avanti: «E' chiaro che non abbiamo in mano ancoranulla di sicuro. Quindi occorre la massima cautela, e anche in caso di successo dobbiamo ricordarci che i tempi saranno estremamente lunghi». Alla ribalta, questa volta, è una proteina, l'UK 101 appunto, derivata dal fegato di qualsiasi mammifero, e additata da un gruppo di ricercatori come possibile elemento di un nuovo farmaco anti-cancro. L'ottimistica previsione è di Gianni Bussolati, direttore del Dipartimento di scienze biomediche e Oncologia umana di Torino, che collabora con il ricercatore che viene considerato il "padre" di questa ricerca. Alberto Bartorelli, professore di immunologia clinica dell'Università di Milano. «Il nostro dipartimento - ha sottolineato Bussolati - ha siglato una convenzione con la società italo-elvetica che possiede il brevetto di questo progetto e abbiamo già, in parte, avviato la ricerca, da ieri autorizzata anche dal ministero della Sanità, con la supervisione dell'Istituto Superiore di Sanità. La prima fase degli studi avverrà all'Università di Milano, al Dipartimento di scienze biomediche di Torino e all'ospedale San Luigi di Torino, dove la ricerca sarà condotta da Guido Forni, del Dipartimento di oncologia, con studi, in prevalenza, su animali». Al progetto si lavora da 12 anni. Lo ha detto Alberto Bartorelli, ricordando che «il primo passo della ricerca risale al 1983, i primi pazienti sono stati trattati in gran segreto nel 1988, mentre il permesso ufficiale è stato ottenuto nel 1993 dal ministro Garavaglia e lo scorso anno si sono avuti risultati molto importanti. Siamo riusciti a mantenere il segreto per 12 anni; poi nel novembre scorso ne ho parlato a un gruppo di oncologi, a Torino, in occasione dell' apertura dell' anno accademico, presenti i vertici dell' Istituto superiore di sanità e il ministro Costa, che ora ha deciso di allargare la sperimentazione, finora ristretta ai malati terminali». «Il nostro obiettivo - ha aggiunto Bussolati - è capire se la proteina funzioni davvero come stimolante immunitario contro le cellule tumorali maligne e quali siano le basi di questo funzionamento. Sono moderatamente ottimista sulle possibilità di successo, visti i buoni risultati sui tumori umani che ha ottenuto Bartorelli a Milano». A Torino, oltre al Dipartimento di scienze biomediche e oncologia umana, collaborerà nella ricerca anche la scuola di oncologia chirurgica diretta da Antonio Mussa. E sempre da Torino, recentemente, il tg scientifico della Rai aveva trasmesso un'intervista al ricercatore Alberto Bartorelli, nella quale il professore descriveva i primi risultati della ricerca sulla proteina UK 101. «Stiamo lavorando con entusiasmo attorno a questa scoperta - aveva detto -. Questa proteina ha dimostrato un carattere immunitario. Siamo di fronte ad una capacità che dovrebbe essere naturale nell'organismo umano e che, forse, hanno conservato solo alcuni». [r. cri.] Parte della sperimentazione si farà all'ospedale San Luigi di Orbassano (Torino)