Una scorciatoia per il divorzio
Lo ha deciso il tribunale di Milano: sarà sufficiente avere una dichiarazione che attesti il fallimento del matrimonio Lo ha deciso il tribunale di Milano: sarà sufficiente avere una dichiarazione che attesti il fallimento del matrimonio Una scorciatoia per il divorzio «Via libera prima della sentenza di separazione» MILANO. Si potrà chiedere il divorzio prima che la causa di separazione sia giunta alla fine. Sarà sufficiente una sentenza parziale di separazione che attesti comunque il fallimento di un matrimonio, anche se il processo per dirimere i contrasti economici della coppia andrà avanti per conto suo. Lo ha deciso il tribunale di Milano (presidente Bono, estensore Servetti), pronunciando appunto una sentenza non definitiva che consente in pratica di dividere il processo in due rami: da una parte può venire decisa la separazione, e, dall'altra, la causa potrà andare avanti per l'addebito e le questioni di danaro. La sentenza parziale si limita quindi ad affermare che in ogni caso i coniugi sono separati, mentre il processo andrà avanti su un altro binario, quasi per conto suo, per stabilire a chi la separazione è addebitabile e quali costi comporti. Decisione importante, quella del tribunale di Milano. E giunge proprio a venticinque anni anni dall'introduzione di questa legge così famosa e contrastata. Questa sentenza porrà fine alle lunghezze del processo, legate quasi sempre alle richieste di addebito che i coniugi sono soliti proporre uno all'altro, ai contrasti sulle questioni economiche che possono comportare accertamenti, perizie, indagini fiscali dai tempi lunghissimi e indefiniti. Dopo questa decisione, sarà possibile ai coniugi, o a uno di loro, chiedere il divorzio, anche se la causa di separazione «non è giunta ancora alla sua definitiva soluzione». E non ci sarà più spazio, come sottolinea l'avvocato Cesare Rimini, «per atteggiamenti di disturbo, che hanno il solo scopo di ostacolare il nuovo matrimonio di uno dei due coniugi». Secondo l'avvocato Cesare | Rimini «la decisione del tribunale di Milano intende privilegiare il decorso del termine triennale, segno evidente che la comunione di vita e l'affetto coniugale è irrimediabilmente svanito. La sentenza parziale si limita a dire che i coniugi sono separati, il processo andrà avanti poi su un altro binario e dovrà stabilire a chi la separazione è addebitabile e quanti denari spettano a titolo di assegno». Ancora: «La sentenza di separazione parziale e quella di divorzio che potrà seguire in tempi brevi non lasciano però le parti senza regole, per i figli e per i soldi, perché la situazione è retta dai provvedimenti presidenziali provvisori, che sono anche flessibili, in quanto possono essere sempre adeguati alle circostanze che mutano nel tempo». Ma per l'avvocato Maria Ragozzino, autrice di un saggio proprio su questo tema, «Separazione e divorzio», forse non si tratta della prima sentenza di questo tipo pronunciata dal tribunale di Milano. E' la conferma comunque di un indirizzo nuovo. Che, sia chiaro, non incide sui tempi limite. Non anticipa cioè i tre anni necessari per ottenere il divorzio. «Bisogna che passi in giudicato la sen- tenza di separazione o che siano trascorsi tre anni dalla prima udienza». Ecco, i tre anni restano fissi: «La variazione - spiega ancora l'avvocato Ragozzino - c'è rispetto alla fine della causa di separazione che può durare anche più di tre anni. In questo caso, il tribunale di Milano ha giustamente risolto il problema, pronunciando la separazione dei coniugi». E se non fossero passati i tre anni? «Allora, il tribunale non può intervenire. Bisogna aspettare». La decisione che arriva da Milano, infine, non riguarda, secondo l'avvocato Ra- Sozzino, la maggioranza dei ivorzi: «Normalmente le cause si sistemano prima. Spesso si passa da una separazione litigiosa a un accordo che sopravviene con il tempo», [r. cri.) LE TAPPE DELL'AMORE MATRIMONI 1993 292*632 1992 303.785 SEPARAZIONI 1993 48.198 (+5,3%) = 84,4 ogni 100.000 abitanti 1992 45.754 1993 23.863 (-6,1%) = 41,8 ogni 100.000 abitanti 1992 25.997
Persone citate: Cesare Rimini, Maria Ragozzino, Ragozzino, Servetti, Spesso
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