Via Po sgretolata dai manifesti di Maurizio Lupo

Un duello su intonaci stremati da abusi e civici raschietti Un duello su intonaci stremati da abusi e civici raschietti Via Po sgretolata dai manifesti Anarchici e Comune in gara con la colla Non bastava il continuo sfregio arrecato dai manifesti dei circoli anarchici. Ora gli intonaci di via Po devono sopportare anche i fogli di carta bianca che il civico servizio affissioni incolla sui muri per «oscurare» i proclami fuorilegge. Colla si sovrappone ad altra carta incollata. Perché il Municipio si è accorto che i muri, ormai saturi, non riescono più a reggere raschiamenti di pulizia sommaria senza sbriciolarsi, creando danni più imbarazzanti di quelli da sanare. «Ogni giorno - spiegano al servizio affissioni - nostre squadre dissuadono l'affisione abusiva con fogli bianchi di copertura, in attesa di opere di ritinteggiatura». I grafomani se la ridono e rispondono con annunci verniciati direttamente sui muri, tramite mascherine irrorate di spray. I danni? «Cifre paurose ogni anno» dice Pietro Maggi, dirigente dell'ufficio Imposte e Tasse». Paurose quanto? «Basti dire - notano al servizio affissioni che ogni addetto alla disaffissione costa dai 50 ai 60 milioni l'anno. Sotto elezioni o in imminenza di concerti ne mobilitiamo fino a 30». A conti fatti le cifre sono miliardarie, senza contare i guasti patiti dai muri. E le sanzioni? «Dalle 30 alle 50 mila lire per ogni manifesto abusivo» spiega Maggi. «E' il costo della rimozione. In più c'è un verbale da 400 mila lire e il recupero della tassa evasa, pari a 8 mila lire per manifesto con un'aumento del 120 per cento». Il Comune riesce a riscuotere? «Dagli anarchici? Neanche una lira, in tanti anni» assicura il cassiere del servizio affissioni. «Risultati concreti non se ne sono mai avuti - conferma Maggi perché bisognerebbe prendere sul fatto l'attacchino abusivo, ma questo è compito dei vigili. Inoltre queste associazioni anarchiche sono fantomatiche, non osservano sovente nemmeno le leggi per la stampa periodica». Cose da anarchici, appunto. Ma anche i burocrati comunali non si smentiscono. Dinanzi a ogni abuso non possono fare altro che avviare la solita inutile procedura: «Si invia alla sede indicata dal manifesto abusivo il verbale previsto», regolarmente respinto o disatteso. «Allora lo si notifica al presunto responsabile del circolo». Se si identifica. Qualora sia chiaro chi è «viene colpito dall'invio di una cartella esattoriale». Successi? «Neanche uno, abbiamo le mani legate» dice Maggi. «Per sbloccare la situazione deve intervenire in altro modo l'amministrazione comunale, creando magari spazi per la comunicazione sociale». Due anni fa il vicesindaco Guido Brosio venne interrogato in merito, in occasione dell'inaugurazione dei restauri pagati dai mecenati della Consulta alla chiesa di San Filippo. Promise «soluzioni quanto prima». Un anno dopo venne rivolta analoga domanda al Sindaco Castellani, quando presentò la nuova cancellata a tutela del Teatro Regio. Rispose testualmente: «Come fermare i vandali? Con i cretini è inutile parlare, ma non ritengo nemmeno giusto agire militarmente, come ha fatto Milano con il Leoncavallo. Confido nel senso civico dei torinesi». Sante parole. Intanto nei giorni scorsi vandali hanno sfregiato la chiesa della Madonna delle Grazie e il monumento a Carlo Alberto, restaurato nel 1990 dal Rotary Club e ripulito ieri su sollecito dei torinesi. Scritte sono comparse sulla chiesa di San Tommaso, in via Pietro Micca, appena ritinteggiata. Il parroco ha coperto lo sfregio con una stella cometa natalizia, dipinta su un cartone incollato al muro. Un simbolo di pace, ma anche una toppa in più. Maurizio Lupo In via Po la lotta tra il servizio affissioni egli anarchici mette a rischio l'intonaco dei muri Una stella cometa ha coperto lo sfregio sulla chiesa di San Tommaso

Persone citate: Carlo Alberto, Castellani, Guido Brosio, Leoncavallo, Maggi, Pietro Maggi

Luoghi citati: Milano