«Sono bravo non un gigante»

30 Oggi in Slovenia riprende la Coppa: ma Tomba mette le mani avanti «Sono bravo, non un gigante» Alberto si pronostica fra i primi 5 Sui pettorali scritta contro la guerra KRANJSKA GORA DAL NOSTRO INVIATO I capelli tagliati corti («Così se perdo il casco resto aerodinamico»), l'aria distesa e il sorriso catturante: Alberto Tomba sta sciando e vivendo su una nuvola bianca. Cinque vittorie su sette {'.are disputate, finora in questo esaltante avvio di stagione, un bottino degno del più coraggioso dei corsari. E oggi c'è un altro gigante, sul ghiaccio verde del monte Vitranc, qui in Slovenia, a due passi dalla guerra. Lo sponsor della corsa dedicherà metà del suo spazio sui pettorali alla scritta «Stop the war», «Ferma la guerra»: è pubblicità, ma anche questo può servire. Alberto, come hai passato le feste? «Mi sono rilassato con un paio di giorni di riposo. A Capodanno mi sono molto divertito nella baita di un amico, vicino al lago di Carezza. Ho ripreso il 3 gennaio a Vigo di Fassa, faceva un freddo terribile. Ed eccomi qui». Qui come? «Per dire la verità, non lo so. Io mi sento bene, come quindici giorni fa, però lasciatemi un paio di gare di tempo. Comunque la pista mi piace. E' tutta all'ombra e nella parte alta ci sono cinque porte veramente ghiacciate. E' molto larga, senza cunette. Sono dieci anni che vengo qui e non l'ho mai vista così bella. Vincendo in Alta Badia sono tornato nei primi 7: è meglio partire con un numero basso». Gli avversari? «Vedo bene Kosir che gioca in casa. Non so se Von Gruenigen ò completamente guarito dal guaio alla spalla, però era in forma e sono convinto che lo sia ancora. Poi ci sono Aamodt e Girardelli, che di sicuro hanno recuperato dopo le incertezze di dicembre. Senza contare Christian Mayer. Insomma i rivali non mancano: io vedrò di cominciare bene l'anno nuovo». Con un'altra vittoria? «Non esageriamo. Io mi vedo fra i primi cinque, non come quello che deve vincere a tutti i costi. In gigante non sono ancora al massimo, conto di arrivare al 100 per cento ai Mondiali di Sierra Nevada». L'anno scorso, qui a Kranjska Gora, sei uscito sia in gigante che in speciale. «Sì, però stavo andando forte e mi ha fregato la pioggia. I pali erano pieni d'acqua e qualcosa mi ha sbattuto in faccia. Ho inforcato di brutto. Però qualche buon risultato in gigante l'ho ottenuto anche qui, non vi pare? Ho vinto nel '90 e sono arrivato terzo nel '92, quando trionfò Sergio Bergamelli». Qual è il ricordo più bello di questa prima parte della stagione? «Voglio incorniciare il successo nel gigante della Val Badia, che tutti, voi e io, aspettavamo da un sacco di tempo. E poi i quattro slalom. Ogni gara ha un valore tutto suo, le vittorie sono sempre belle, non ricordo un primo posto ottenuto con rimpianti o rimorsi. Anche quando ho prevalso per pochi centesimi: in fondo per pochi centesimi mi è capitato anche di perdere». Quale altro record vuoi battere in Coppa? «Arrivare alle 40 vittorie. Ne mancano due a voi e una sola a me, come sapete bene io conto anche il parallelo di Saalbach». E a questa benedetta Coppa, ci pensi o no? Credi di arrivare ai Mondiali ancora in testa alla classifica? «Gennaio è il mese delle combinate. Due. Che non sono gare vere, non mi stancherò mai di dirlo. Inoltre ci sono quattro libere e un superG. Bisogna vedere cosa faranno Aamodt e Girardelli: gennaio è il loro mese». La tua costola? «E' guarita, ma c'è l'altra, quella vicina, che mi dà molto fastidio. Mi sono infortunato facendo la capriola con il cane in Badia. Spero di non sentire nulla in gara. Mi curo con il laser, come l'altra volta: e siccome ho vinto, spero che porti bene». Hai sempre qualche guaio. «E' normale. In allenamento capitano sempre contrattempi, un dito, una costola, l'altra costola. Magari sono stupidaggini, ma te le porti dietro anche se in gara, con la tensione e tutto, finisci per non avvertirle». Ma allora, potevi o non potevi disputare la seconda manche di Val d'Isère? «Potevo. Se però non avessi avuto tutte quelle gare davanti. Quella pista mi suscitava brutti ricordi, in superG mi ero rotto la clavicola, non mi piaceva e io ero sbullonato: ho preferito rinunciare. Potevo far bene: avevo lo stesso tempo di Mader, che poi è arrivato terzo». Che regali hai ricevuto per Natale?. «Non ci ho capito niente, lo giuro: c'erano un sacco di scatole, ma siccome le feste e il mio compleanno sono molto vicini, non sono riuscito a distinguere le due cose. Avevo bigliettini di auguri sparsi dappertutto, una confusione terribile: comunque i regali erano tanti». E i capelli corti? «Ogni tanto bisogna cambiare: e poi ci vuole un nuovo taglio per iniziare bene l'anno». Carlo Coscia «Non devo vincere a tutti i costi» dice Tomba che tuttavia vuole cominciare bene l'anno nuovo 3 O«AS

Luoghi citati: Alta Badia, Kranjska Gora, Nevada, Slovenia, Vigo Di Fassa