Cosenza 9 punti in meno di R. C.
Punito per aver presentato false fatture Irpef per 4,5 miliardi CLAMOROSO IN SERIE B Punito per aver presentato false fatture Irpef per 4,5 miliardi Cosenza, 9 punti in meno Ma allora il Ravenna non aveva torto MILANO. Clamoroso in serie B. Nove punti di penalizzazione al Cosenza. La commissione disciplinare della Lega, riunitasi ieri a Milano sotto la presidenza dell'avvocato Sergio Artico, ha accolto le richieste del vice procuratore federale Carlo Porceddu e picchiato duro. Nove punti in meno per aver presentato false fatture Irpef il 29 luglio scorso (per un totale di 4,5 miliardi) all'atto dell'iscrizione al campionato. Non solo: cinque anni di inibizione al presidente Bonaventura Lamacchia e all'ex dirigente Vincenzo Cristofaro; con proposta, per entrambi, di esclusione a vita dai ranghi della Figc. Il Cosenza precipita così dal 13° posto (21 punti) al penultimo (12): alle spalle, da ieri sera, non ha che il Lecce. La sentenza costituisce la punta di uno squallido iceberg. I fatti risalgono all'estate scorsa, al Far West che ha fatto da sfondo all'iscrizione delle squadre ai vari campionati professionistici, dalla serie A alla C2. Il Cosenza bara, presenta quietanze false. La Covisoc, l'organo preposto al con¬ trollo dei bilanci, lo smaschera e lo denuncia alla Figc. Lamacchia fa una colletta e si iscrive al torneo cadetto fuori tempo massimo, il 2 agosto, Matarrese accetta il grande imbroglio, il Ravenna no e, onde aggirare la retrocessione in CI «meritata» sul campo, si rivolge alla magistratura ordinaria: non chiede l'esclusione del Cosenza, pretende e ottiene l'allargamento della B a 21 squadre. Il mondo del calcio insorge: come sempre, quando attentano alla sua autonomia. Altri giudici e altri tribunali daranno ragione a Matarrese. Morale della favola: per aver violato la clausola compromissoria, il Ravenna si era beccato anch'esso nove punti di penalizzazione in prima istanza, poi cancellati in appello. Dopo la società romagnola, è stato il turno del Cosenza, deferito alla Disciplinare, e alla magistratura per gli accertamenti del caso, dalla stessa federazione. Tutti sapevano tutto, d'accordo, ma questo è un verdetto che conferma il tanfo che emana dal sistema. La grave scorrettezza del club Calabro. La superficialità della federazione, che in pratica ha avallato e benedetto un illecito da codice penale. La sensazione è che, gira e rigira, se davvero l'irregolarità del Cosenza valeva un taglio del genere (9 punti), il Ravenna non avesse poi tutti i torti di strepitare. Quanto scommettiamo che la Caf ridarà i nove punti al Cosenza, così come li aveva ridati al Ravenna? Non per questo, il calcio sarà più pulito e più libero. Autonomia dai politici, sì, ma anche da certi dirigenti. «Una punizione eccessiva, che però non ci mette in ginocchio. Faremo ricorso alla Caf e spero che la penalizzazione venga cancellata, così com'è accaduto recentemente per il Ravenna». Pacata ma ferma la reazione dell'attuale presidente del Cosenza, Paolo Pagliuso. «L'art. 1, per il quale siamo stati chiamati a rispondere, prevede al massimo una robusta ammenda alla società. Si tratta dunque di un grosso equivoco. E comunque un fatto è certo: il Cosenza si salverà sul campo». [r. c.]
Persone citate: Bonaventura Lamacchia, Calabro, Carlo Porceddu, Lamacchia, Matarrese, Paolo Pagliuso, Sergio Artico, Vincenzo Cristofaro
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