Dalila il traguardo si allontana di M. Cor.

Ricorso contro la sentenza che le dava il via libera, sarà la Cassazione a decidere Ricorso contro la sentenza che le dava il via libera, sarà la Cassazione a decidere Palila, il traguardo si allontana Stop alle adozioni ai single ROMA. Nuove difficoltà per Dalila Di Lazzaro e tutti i single che vogliono adottare un bambino. Dopo nemmeno due mesi dal via libera dato dalla sezione minorenni della Corte di appello di Roma è arrivato uno stop imprevisto. Stop che ha un nome e un cognome, quello di Francesco Paolo Lanzara, il sostituto procuratore generale che ha impugnato la decisione con la quale i giudici d'appello hanno il 18 novembre scorso legittimato Dalila Di Lazzaro a proporre domanda d'adozione a norma dell'articolo 6 della convenzione firmata a Strasburgo il 24 aprile del 1967. Una sentenza clamorosa che aveva ridato la speranza a tante donne e uomini senza partner ma con il desiderio di allevare e amare un figlio. Una sfida lanciata da Dalila Di Lazzaro che chiedeva di essere di nuovo madre dopo la perdita di suo figlio Christian morto a ventidue anni in un incidente d'auto. Da allora tra provocazioni, vittorie e sconfitte l'attrice non si è mai arresa. Fino al riconoscimento, poco più di un mese fa, del suo diritto a presentare domanda di adozione. La guerra sembrava vinta anche se la decisione riguardava solo il caso della Di Lazzaro. Tribunali di altre città potevano ancora respingere le domande presentate dai single. Ma il precedente di Roma era, ed è, importante. Adesso il fronte dei single ca¬ pitanati dalla Di Lazzaro deve di nuovo affilare le armi e preparsarsi ad una battaglia che dia loro la vittoria definitiva. C'è ancora da lottare. Sarà la Cassazione a dire l'ultima parola. A stabilire se debba essere data via libera al provvedimento della sezione minorile, affari civili, della corte di appello di Roma che ha dato ragione a Dalila. Il magistrato che ha impugnato la sentenza ha spiegato che la convenzione di Strasburgo, secondo la quale è ammessa l'adozione anche ai non coniugati, seppure ratificata nel 1974 dallo Stato italiano, non è immediatamente applicabile in Italia poiché è necessaria la emanazione di un'apposita, ulteriore normativa da parte del nostro Parlamento. L'avvocato della Di Lazzaro, Maretta Scoca, parlamentare nelle fila dei Ccd, non si arrende. «Siamo ormai al quinto grado di giudizio, ma ci batteremo fino in fondo affinchè sia definitivamente riconosciuto il diritto dei single alla adozione. Contrasterò in Cassazione la tesi del procuratore generale della corte di appello appellandomi al parere dei maggiori esperti di diritto internazionale». «E' comunque importante - ha aggiunto la Scoca - il fatto che tale procuratore non abbia svolto nesssuna valutazione sul principio dell'idoneità dei single all'adozione. D'altronde il Parla¬ mento italiano quando senza distinzione di appartenenza politica e fede religiosa ha ratificato all'unanimità la convenzione di Strasburgo, sapeva bene che in essa era conclamato il diritto dei single all'adozione. E quindi ha accettato senza riserve tale principio». Molte le reazioni alla decisione del pg Lanzara. «Una buona notizia», la definisce il presidente dell'associazione italiana giudici per i minori, Francesco Occhiogrosso. «Con la precedente sentenza la corte d'appello ha introdotto un elemento di diseguaglianza nell'ordinamento giuridico, così che un principio valeva presso la corte di appello di Roma ma non presso quelle del resto d'Italia. L'intervento della Cassazione potrà ridare un indirizzo unitario. 0 allargando il diritto all'adozione o mantenedo i presenti limiti». D'accordo con la procura generale che ha impugnato la sentenza favorevole alla Di Lazzaro il presidente dell'Albi, uno degli enti autorizzati dallo Stato all'adozione internazionale: «E' un passo giusto per la difesa dei diritti dei bambini. Non sono queste le vere battaglie per la libertà. Bisogna ricordare che in fatto di adozioni non è possibile nessuna mediazione tra esigenze degli adulti e diritti dei bambini. Qualsiasi compromesso lede inevitabilmente questi ultimi», [m. cor.]

Persone citate: Dalila, Dalila Di Lazzaro, Francesco Occhiogrosso, Lanzara, Maretta Scoca, Paolo Lanzara, Scoca

Luoghi citati: Italia, Roma, Strasburgo