L'ECONOMIA DELLA FORTUNA

E il Papa «bacchetta» i Gesuiti L'ECONOMIA DELIA FORTUNA to la candida coltre, che un italiano su due - 29 e passa milioni - tenta stasera la fortuna con la Lotteria Italia, che farà sei miliardari e 28 milioni 999 mila 994 partecipanti. Comunque un ruolo, che non è poco in un'epoca in cui non partecipare a un evento tv, in fondo, è come non esistere nel consorzio nazionale. Ma questo, diciamolo, è niente, perché quella quasi metà di italiani apparentemente refrattari, che colpevolmente manca all'appello dell'Epifania, s'è sbizzarrita nel corso dell'anno appena trascorso con Lotto, Totocalcio, Totogol e Gratta e Vinci (620 milioni di biglietti grattati); per non dire del mercato delle scommesse clandestine, non statisticabile per definizione, ma che di sicuro supera ampiamente il fatturato ufficiale di quasi 300 miliardi che lo Stato fa sul binomio Fors Fortuna, principio maschile e femminile del Caso messi insieme, insomma quella divinità un po' ermafrodita che, vivaddio, continua a dare un po' di speranza a molti di noi, soprattutto nell'epoca dell'anno in cui si consultano gli oroscopi (a quando una statistica attendibile sul fatturato dell'occulto?). Ma le statistiche, si sa, non vengono mai da sole e, nella notte della Lotteria Italia, scopriamo quanti milioni di concittadini, fidando in Fors Fortuna, hanno dato quest'anno per il Rally delle Valli Ossolane, per il Festival di Gerace, la Lotteria di Viareggio e di Putignano, il Mondiale di hockey su ghiaccio e, per non trascurare le isole, la Sartiglia di Oristano. Attenti, sbaglierebbe chi ironizzasse su questa piccola, pacata partecipazione se pur di oltre mille miliardi all'anno - degli italiani al grande Casinò nazionale. Le pubbliche lotterie - è vero - sono quasi uno strumento tradizionale di governo nei Paesi sottosviluppati, quello che chiamiamo il Terzo Mondo, ma la scommessa, invece, ha una sua rilevante nobiltà che richiama il civile mondo anglosassone. Sarà forse per questo che all'alba della Seconda Repubblica si sono accumulate in Parlamento tante proposte per l'apertura di nuovi Casinò, da Alghero a Nettuno? O sarà piuttosto perché, data la situazione, decolla - come dire? - l'economia della scommessa, della Fors Fortuna, fatta da tanti nuovi poveri o da tanti che, con gli infausti oroscopi d'inizio anno, si prevedono tali? Si strologava sul fatto che questa fosse la Repubblica fondata sui Bot, sulla rendita finanziaria applicata alla piccola borghesia, ma il primo governo dichiaratamente «liberale e liberista» nella storia cinquantennale, ha dimostrato, suo malgrado, che quella via al benessere, se non alla ricchezza, è ormai proprio preclusa. E allora che fare, se non comprare il biglietto della Lotteria, che ti porta, armeno, a partecipare al rito tv? Non per vincere, per carità, non per veder piena, per sé, la cornucopia, ma almeno per partecipare. «Io non credo a un'altra vita ha detto una volta Woody Alien ma ad ogni buon conto mi porto dietro un cambio di biancheria». Alberto Staterà

Persone citate: Alberto Staterà, Delia Fortuna, Fors, Lotto, Woody Alien

Luoghi citati: Alghero, Gerace, Italia, Nettuno, Oristano, Putignano, Viareggio