L'opposizione via etere diventa un fantasma di Curzio Maltese

L'opposizione via etere diventa un fantasma L'opposizione via etere diventa un fantasma r LA CRISI IN TV 1 E«j bastato che una sera Berlusconi andasse in tv a fare 0 Caudillo per far precipitare la crisi. L'arma extraparlamentare dell'appello alla gente funziona ancora. Berlusconi crede di aver trovato la chiave per trasformare - via etere - il cinquantennale zoccolo duro di elettori moderati in una massa di emotivi fans dei Padrone superstar. Continua invece a sfuggire anche alla «gente» quale sia il progetto degli altri. I D'Alema, Buttiglione. Bossi che non sono capaci di occupare la scena nemmeno nell'Intervallo, con Scalfaro in infermeria e Berlusconi a rifarsi il trucco. Giovedì Bossi e Costanzo hanno tenuto ciascuno una lezione. Il primo: come riuscire a farsi fregare da un presentatore dopo aver fregato (forse) il suo datore di lavoro. Il secondo, Costanzo, sul come si ridicolizza un politico con l'aria di fargli un favore. Dunque Bossi parlava, affastellando come sempre argomenti, slogan, qualche confusa citazione. «I* dico un detto di Eisenhower...» (e cita una frase di Lincoln). E Costanzo? «Ostia, pure Eisenhower». E si lisciava il baffo, ammiccava, toccando il braccio al senatur come per calmarlo. Poi, con finta ingenuità: «Senta, ma lei è accusato di essere inaffidabile, eh, eh». Applausi. Pianoforte. Ora, immaginatevi un mezzobusto Rai che batte sulla spalla imbottita di Berlusconi e gli fa: «Dica un po', ma lei è così bugiardo come dicono tutti?». Facendo magari l'occhiolino. Come minimo, il Cavaliere strillerebbe al complotto. Bossi invece se ne stava lì, a farsi trattare da mattocchio valligiano, una Sora Leila nordista, sudando per trovare la frase convincente. Che pena. Ma del resto, che altro vi aspettate da una classe politica che si fa im- boccare di tortellini da Funari? La par condicio sarebbe una bella cosa. Intanto però bisognerebbe imparare a comunicare. Nell'estate calda del decreto salvaladri, i due cosiddetti leader dell'opposizione, D'Alema e Buttiglione, hanno deciso di passare alla storia in camiciola e braghette, intomo al mistomare con rughetta. La discinta immagine ha fatto 0 giro di giornali e tg: «Il compromesso storico di Gallipoli». A me ricorda piuttosto un titolo di Carmelo Bene: «Libertinaggio e decadenza del complesso bandistico della gendarmeria salentina». Per loro fortuna nei mesi successivi i leader si son fatti vedere poco, a parte l'esilarante siparietto di Buttiglione a Striscia. In compenso, s'è vista l'opposizione vera: lavoratori, pensionati, studenti, che pretendono il rispetto delle leggi. E i mercati, la lira, la Borsa, che rema contro un governo populista e pasticcione. Berlusconi perde sul terreno dell'economia reale, dei problemi concreti. Nonostante l'opposizione perlamentare «non sia stata affatto dura», come ripete D'Alema, manco fosse un vanto. Oggi la telecrisi conferma l'invisibiI lità dell'opposizione. Sui media ■ non c'è. E quando c'è, gioca a | non farsi capire. In nessun Paese civile, è vero, un padrone di j tv diventa capo del governo. Ma è anche vero che nessun politico della terra parla più come D'A; lema e Buttiglione. «Un funzionario di partito e un filosofo» ha : ghignato Berlusconi a Cecchi j Paone, che gli proponeva un confronto. Ma quando gliene hanno offerto uno con un ecoI nomista, il Cavaliere ha declina| to: perché Spaventa, «non ha ; mai vinto la Coppa Campioni». Curzio Maltese

Luoghi citati: Gallipoli, Lincoln