Avvenire offre consigli L'Osservatore Io critica

r Avvenire offre consigli L'Osservatore Io critica SOLO e circondato dai «nemici». Ecco come il segretario-filosofo, consigliere del Papa, si trova a combattare la battaglia decisiva della sua stagione politica. Avversari estemi e minacciosi - anche il leader ppi ormai è entrato nella lista nera dei nemici di Berlusconi - e • ibiettorb interni. Da una parte il «geiido» rapporto con il Vaticano - l'Osservatore Romano, infatti, non perde occasione per sbacchettare» il filosofo - e dall'altra la prospettiva ci una nuova scissione ventilata da Berlusconi. "Nel ppi - secondo il Cavaliere - sta montando l'insoddisfazione, ci potrebbero essere sorprese. Il Polo alle prossime elezioni perebbe presentarsi con la "Lega libera" e i "Cattolici liberali", formazioni che prenderà corpo intorno a Formigoni se Buttiglione deciderà di allearsi cori la sinistra». E non è certo servita la sibillina smentita di Formigoni - «Le frasi ipotetiche si reggono sulla premessa, ma se manci la premessa...» - per tranquillizzare il leader-filosofo. Anche perche subito dopo Formigoni ha aggiunto: «Nessuna disponibiii'.a ad accordi innaturali per il ppi». Ma forse quello che più preoccupa Buttiglione è il rapporto con il Vaticano che diffida, per non dire ostacola, il dialogo con il pds e il patte d'azione con la Lega. Un esempio? Poco spazio negli articoli del! Osservatore Romano sulla politica italiana (l'altro giorno 51 righe per spiegare le posizioni dell'ex maggioranza e solo 5 per Buttiglione); prese di posizioni decise, come quella dell'antivigilia di Natale: «desta meraviglia la presenza di Buuiglione al vertice tra Bossi e Maroni»; e domande precise sulla proposta di nuovo governo avanzata da Buttiglione: «Si tratta di capire che cosa voglia dire l'espressione tecnico-politico». Senza dimenticare poi la bocciatura del «ribaltone* avvenuta alla fine di novembre. Insomma, il Buttiglione «ondivago» sembra preoccupare le alte gerarchie ecclesiastiche. «Sono un po' sconcertato dalla politica di Buttiglione - dice monsignor Silvio Oddi - prima va incontro a Berlusconi, poi apre ai comunisti. Speriamo che agisca secondo l'ispirazione che riceve dallo Spirito Santo, spero che non porti i credenti sulla cattiva strada». Più possibilista monsignor Riboldi: «Come cattolico dico lasciamolo lavorare. Se poi sbaglia strada glielo diciamo. In questo momento è necessario recuperare la serenità, la gente è confusa». E se per Oddi la «cattiva strada» è l'apertura a sinistra per Riboldi è necessario andare oltre: »Nel 1948 ci dicevano che i comunisti erano il diavolo da abc^v.ere. Adesso io ripetono anche nel 1994. Mi pare che siamo in¬ dietro con la storia. L'importante è che ognuno mantenga la propria identità». Che fare allora per Buuiglione? Il segretario filosofo porta avanti la sua linea: un terzo polo di centro, di ispirazione cattolica, in grado di discutere programmi con la destra e la sinistra. Per lui esisterebbe ancora uno «zoccolo duro» cattolico. Ma è veramente cosi. Dino Boffo. direttore dell'Avvenire, dalle colonne del suo giornale ha lanciato l'allarme: «Uno studio della rivista il Mulino rivela come su 100 italiani che si "autodefiniscono" praticanti soltanto il 17.5 per cento avrebbe votato per i Popolari, mentre il 30 si sarebbe orientato su Forza Italia. l'I 1,5 per Fini, l'il per il pds. il 7,5 sulla Lega». La conclusione? ^Mentre ai livelli alti di casa nostra ci si baloccava, qualche altro faceva razzia di quella base del Paese che veniva data superficialmente per acquisita». Di qui l'invito: «C'è una meditazione molto seria - e questa si spregiudicata - che i responsabili del ppi devono distintamente operare, se vogliono intercettare ancora il loro retroterra. Se già non si sono arresi e intendono colloquiare ancora con il mondo di riferimento che è un patrimonio per il Paese, e che non a caso le altre forze cercano di attrarre». Buttiglione è convinto di essere sulla strada giusta: «Nell'ulti¬ ma tornata amministrativa - ha spiegato - la gente ci ha seguito anche nell'alleanza con il pds, perché abbiamo saputo spiegare i motivi di quella scelta». Gli altri no. La preoccupazione delle alte gerarchie ecclesiastiche infatti è solo una: se prevale il «muro contro muro* alla fine l'ipotesi di un nuovo «grande centro» (popolari, Ccd. Forza Italia postberlusconiana con ai margini An) potrebbe naufragare e il ppi, o i suoi resti, diventerebbero così piccoli satelliti attratti nelle orbite dei grandi pianeti: quello dei progressisti ma, soprattutto, quello di Forza Italia e An. Maurizio Tropea no BL FILOSOFO E I GIORNALI CATTOLICI Il leader del ppi «Ci sono situazioni di emergenza in cui fare fronte è un dovere civile I nostri elettori ci seguiranno» f v-. * V' , Sopra: rnons. Antonio Riboldi Qui accanto: Roberto Formigoni con il cardinale Giacomo Biffi A destra, il segretario del ppi Rocco Buttiglione