ASPRILLA Nel mirino ho solo la Juve

Parma divisa: il pistolero fa discutere Parma divisa: il pistolero fa discutere ASPRILLA Nel mirino ho sob la Juve PARMA DAL NOSTRO INVIATO Croce e delizia, si dice in questi casi. Ma l'idolo, da amare così com'è, difetti inclusi, si sta trasformando in un personaggio scomodo. Cresce a Parma 1 imbarazzo nei confronti di Tino Asprilla. L'ultima «marachella» del colombiano - denunciato per detenzione illegale d'armi, interrogatorio previsto il 12 gennaio, basterà la rogatoria? - ha scosso la città, ordinatamente mobilitata attorno ai gialloblù per la sfida scudetto con la Juve. In lui molti, ora, vedono una mina vagante sulla strada tricolore1. E' comprensibile che la società, con sforzi a dire il vero sempre più inerziali, faccia quadrato attorno al proprio patrimonio economico. E che Scala cerchi di buttarla sul piano tecnico: a noi basta che segni i gol. Ma chi, anche fra i compagni, prova a scherzarci su, lo fa a denti stretti. Perché delle sue gesta da «pistolero» piuttosto che da «tombeur de femme», chi suda al suo fianco e chi paga il biglietto è stufo. Asprilla rischia di andare in fuorigioco proprio al Tardini. Da Baranquilla in poi, quando scappò dal ritiro colombiano durante le qualificazioni mondiali per correre dalla moglie Catalina, è stato un crescendo rossiniano. Una volta fu una bottiglia rotta di gazzosa - disse lui - a provocargli trenta punti di sutura alla gamba e a fargli saltare la finale di Wembley (maggio '93). Un'altra furono i giornali a inventare la love-story con Petra Scharb a eh, sexy star tedesca che vive a Parma. Non lo faccio più, promise, ammettendo la sbandata. Ma dopo la finale di Coppa persa a Copenaghen nel maggio scorso fu visto in un night dal nome, purtroppo, profetico: Wa¬ terloo. Infine, nel giugno scorso, in piena disfatta (e tragedia, casi Gomez-Escobar) colombiana ai Mondiali, la richiesta di essere ceduto all'Inter. Oggi si aggiunge anche la paura di morire. «Non so se tornerò in Colombia, ogni volta ne inventano una. Adesso questa storia delle pistole. Se mi ammazzano, in molti mi avranno sulla coscienza». Capirlo? Venirgli incontro? Ieri, a Suzzare, paesino del Mantovano, la croce e la delizia si sono mischiate in un cocktail saporitissimo. I tifosi dagli spalti: «Spara, Asprilla, spara». E lui ha inventato due golletti (4-3 alla fine). E ha colto una traversa. Tutto nella ripresa quando, per decisione di uno Scala paterno più che mai, si è persino fregiato della fascia di capitano. «Ho chiarito i fatti con la società - ha concesso al termine -. Dovrò pagare una multa. In Colombia si esagera sempre tutto. Stop. Ora voglio pensare alla Juve. Ho dimostrato di essere in forma, mi sono tenuto in allenamento facendo pallavolo e cyclette. Spero, domenica, di disputare una bella partita, devo chiudere la bocca a tanta gente che non mi vuole bene». Inni di gioia da parte di Scala: «A me interessa che Tino sia pronto a battere la Juve e prendo atto della sua buona prova sul campo. Fuori sono altre storie. Non ci ha turbati la sua ultima vicenda. Ci siamo fatti una risata, come sempre». Già, ma qualcuno dissente. Ed è una voce importante. Il coordinatore dei club gialloblù, Franco Grossi: «A noi non serve un Asprilla che disperda il suo talento rischiando di rovinare tutto. Questo è l'anno buono, lo sentiamo. Non superi i limiti di tollerabilità. Prenda esempio da Dino Baggio. Venne qui con snobismo. Si è integrato lavorando sodo, tante scuse se all'inizio l'osteggiammo». E anche capitan Minotti lancia l'allarme: «Se preferiamo non parlare di questo caso è perché l'anno scorso, dopo Parma-Milan, scoppiò il putiferio sulla love story fra Tino e Petra, per una settimana fummo storditi da quelle chiacchiere, perdemmo 2-0 a Roma e addio scudetto». Tex WiUer, così Tino è stato soprannominato da Branca, sta costringendo anche il presidente Pedraneschi a straordinari non previsti: «Ho consultato l'ambasciatore colombiano in Italia. Mi ha assicurato che Asprilla al massimo sarà multato per quella rivoltella trovata sulla sua auto. Certo ogni volta che va in Colombia crea problemi. Ma non è tutta colpa sua, bisogna capire quella realtà. Fatta di minacce, invidie, violenza. No, non siamo pentiti di aver continuato a scommettere su di lui. Una società non può gestire la vita privata di un giocatore. Possiamo fargli mille raccomandazioni e augurarci... che sia esplosivo anche in campo, domenica contro la Juventus». Non perdetevi il prossimo numero. Franco Battolato Ieri durante la partitella di allenamento ifans gli gridavano spara, Tino, spara cutere A ve Tino Asprilla e, sopra, Petra la sexy star sua ammiratrice Ieri durante la partitella di allenamento ifans gli gridavano spara, Tino, spara Il tifoPetra:bello pPARMAsprilla sexvenne«donnlombiavive anera età, nostante l'ultimcoinvolto TiTRE PRECEDENTI CON LA GIUCANIGGIAballetti rA Claudio Priusciti moltquelli controvita. Già soVerona. Accdi spacciareusava. Voci d