E la Fininvest? Florida pasciuta, «americana»

E la Fininvest? Florida pasciuta, «americana» E la Fininvest? Florida pasciuta, «americana» correnza continuava a comprare film e telefilm con un'ottica limitata, stagione per stagione, senza preoccuparsi troppo del futuro. Il '94, comunque, è stato un anno duro per tutti: «Sull'onda della crisi - dice Guastini abbiamo allentante) anche noi la produzione di fiction, ma il nostro magazzino rimane molto più forte di quello della Rai. Per il '95 prevediamo un leggero miglioramento». Molte nuove serie sono in fase di progetto: una con Gianni Morandi, una con Marco Columbro, una con Barbara De Rossi scritta da Maria Venturi, una con Carol Alt che si cimenta coraggio- samente nel ruolo di Anna Karenina. Il budget per la fiction Fininvest dovrebbe essere, nel '95, di circa 70 miliardi. Tra le idee in gestazione c'è quella di una serie di telefilm di taglio comico della durata di un'ora ciascuno da destinare a Canale 5; sono anche annunciati diversi episodi «pilota», cioè esperimenti che servono a far capire se un prodotto funziona e quindi può essere «serializzato». In cantiere un giallo di tipo classico con protagonista un giornalista investigatore; una storia di monache intitolata «Dio vede e provvede»; una vicenda di ambientazione ospedaliera con una ginecologa nel ruolo dell'interprete principale. Naturalmente, visti i successi di «Fantaghirò» e di «Desideria e l'anello del drago», i produttori Fininvest hanno intenzione di investire ancora nel settore delle favole, perciò è molto probabile che le avventure di Anna Falchi e di Franco Nero abbiano un seguito. Nel settore cinematografico gli sforzi, nel '94, sono stati concentrati sul nuovo film di Franco Zeffirelli «Jane Eyre» tratto dal romanzo di Charlotte Bronté e interpretato da William Hurt e Charlotte Gainsbourg. La pellicola, pronta alla fine della primavera, è frutto di una coproduzione internazionale anglo-franco-italiana. «Gli investimenti per la fiction - aggiunge Guastini non sono più quelli che si facevano tre anni fa. Sicuramente è stato il genere più penalizzato dalla crisi ed è un grandissimo peccato perché la fiction italiana è la migliore fra quelle europee, l'unica in grado di essere trasmessa in 'prime-time" in tantissimi Paesi e sempre con grande successo. In questo campo abbiamo raggiunto un livello molto alto di professionalità che assolutamente non va sprecato. Basta pensare a prodotti come la "Piovra" o come "Fantaghirò" che è stato venduto in 32 nazioni», [f. ci Un patrimonio da 2000 miliardi, centomila ore di programmazione

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