«Eltsin ci devi spiegazioni»

Attacchi anche su un mercato La gente è uccisa dalle bombe mentre soccorre i feriti «Elisili/ ci devi spiegazioni» L'Unione europea manda osservatori PARIGI. I vari governi europei continuano a considerare il conflitto ceceno «un affare interno russo», ma con il passare dei giorni si moltiplicano le critiche e gli appelli a una soluzione negoziata. L'iniziativa più importante è quella assunta dal ministro degli Esteri francese Alain Juppé, presidente di turno del Consiglio affari generali della Ue. In una dichiarazione all'emittente radiofonica Rtl, il responsabile del Quai d'Orsay ha reso noto di aver chiesto «spiegazioni a Mosca», come è nel suo «diritto», e ha esortato gli altri 14 Stati membri dell'Unione a fare altrettanto. Juppé ha inoltre ricordato che il mese scorso al vertice del Consiglio sulla sicurezza e la cooperazione in Europa i rappresentanti russi sottoscrissero un accordo «che impegna gli Stati membri a osservare certe regole nelle operazioni tese a mantenere l'ordine interno». E ha sottoli- neato che i governi occidentali hanno concesso aiuti consistenti alla Russia e sono impegnati a sostenere la candidatura di Mosca al Consiglio d'Europa. «Quando si vuole veramente essere partner bisogna discutere e mettere in atto quello che si è concordato, non la violenza e la forza», ha aggiunto il ministro facendo presente che «in questo momento a Mosca c'è un ina¬ sprimento e un ritorno ai vecchi sistemi. Si parla di purghe». Juppé ha inoltre manifestato l'intenzione di promuovere un intervento comunitario nell'ambito dell'Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa (Ocse). Il 30 dicembre scorso l'Unione Europea aveva proposto che il governo russo invitasse una commissione di esperti sui diritti umani e ieri un portavoce del Quai d'Orsay ha fatto sapere che Parigi insisterà perché questo avvenga. Anche Londra ha lanciato un appello per la fine delle operazioni militari e l'avvio del dialogo. «Vogliamo che i combattimenti cessino al più presto. Rimaniamo convinti che una soluzione politica è essenziale», ha dichiarato un portavoce del Foreign Office precisando che il go- verno britannico vuole in primo luogo vedere se il Cremlino manterrà l'impegno assunto il 27 dicembre per gli aiuti alle popolazioni civili. Due giorni fa la politica del pugno dì ferro adottata dal presidente russo Eltsin nei confronti della ribellione cecena era stata criticata dal ministro degli Esteri tedesco Klaus Kinkel. Dieter Vogel, portavoce del cancel¬ liere Helmut Kohl, ha precisato che mentre le istanze secessioniste di Grozny sono «un affare interno» russo, le violazioni dei diritti umani nella Repubblica caucasica riguardano anche la comunità internazionale. Intanto i capi della diplomazia russa e statunitense si incontreranno i prossimi 17 e 18 gennaio a Ginevra. Il segretario di Stato americano Warren Christopher e il ministro degli Esteri russo Andrei Kozyrev intendono esaminare i numerosi aspetti «delle importanti ed estese relazioni strategiche tra i due Paesi... Non definite da un unico episodio quale l'attuale crisi in Cecenia». Sulla questione russa anche l'Iran si è detto pronto a inviare una propria delegazione in Cecenia per una «mediazione che metta fine alla guerra». Il presidente del Parlamento iraniano, Ah Akbar Nateq-Nouri, ha ricordato che «con la guerra non si risolve nulla». [Agi-Ansa] Si fa avanti l'Iran che si propone come mediatore L'ultimo bacio dalla fidanzata per un soldato russo caduto Dietro, i genitori in lacrime (FOTO ANSA] II presidente Boris Eltsin

Persone citate: Akbar Nateq-nouri, Andrei Kozyrev, Boris Eltsin, Dieter Vogel, Eltsin, Helmut Kohl, Klaus Kinkel, Warren Christopher