Franco Nero, un re citrullo fra Bava, la paura e le belle di Alessandra Comazzi

Franco Nero, un re citrullo fra Bava, la paura e le belle TIVÙ'& TIVÙ' Franco Nero, un re citrullo fra Bava, la paura e le belle FRANCO Nero, pesante corazza, pelliccione e parrucca con la frangia che conferisce ai suoi mirabili occhi una inconsueta aria stolida, uccide il nemico mentre infuria una tempesta di neve. Lui è il re, il suo potere si estende tanto che, mentre al Sud sbocciano i fiori dai colori meravigliosi, al Nord è ancora inverno. Il marchio del potere è un anello col drago. Quel mortale nemico che sta uccidendo sotto la neve è il padre di un principe, allora bambino, di cui si innamorerà la figlia Desideria (Anna Falchi). Questa Desideria è una bambina graziosa e boccoluta, che va a dormire circondata da inquietanti bambole, che non solo sono brutte, ma anche parlano. Per forza, povera piccola, non riesce a dormire. Suo solo, fedele compagno di giochi è tal Sorriso, un bambolotto di pezza non meno orrendo degli altri, però buono. Parlerà soltanto quando la bimba sarà cresciuta e, ormai vezzosa donzella, fuggirà di casa per evitare un matrimonio impostole dal padrere. Desideria ha una sorella, 1 Selvaggia: non è proprio una 1 sorella vera, è una bambina che il padre, dopo la famosa battaglia della neve, ha trovato nel bosco, allevata dai lupi. Ma quei lupi non sono lupi normali, sono uomini vittime di un incantesimo: torneranno nella loro forma originaria quando Selvaggia, una specie di loro delegata, avrà conquistato il regno del Drago: ci andrà molto vicino, la ragazza. Durante tutta l'infanzia e la giovinezza, ogni colpa viene scaricata sulla buona Desideria, che è un po' tontolona, mentre l'altra è furbetta e pure maghetta, e si fa beffe della sorella con la frode e con l'inganno. Non a caso Franco Nero ha quell'aria stolida sotto il caschetto, non riesce mai a capire niente. Quando decide di trovar marito per la primogenita, e invita tutti i principi del suo regno, gente rozza e volgare, a un torneo il cui premio è lei, lei giustamente scappa. E cerca di raggiungere l'amato bene che ha trovato nella persona del figlio ribelle di quel principe che il re uccise sotto la neve. Altri incantesimi e tenzoni sono promessi per stasera (seconda puntata). Essendo una favola, contiamo sul lieto fine. Sette milioni 431 mila spettatori hanno seguito lunedì su Canale 5 «Desideria e l'anello del drago», diretta, come già «Fantaghirò» da Lamberto Bava. Qui il regista, che ha cominciato con i film dell'orrore, rivela il suo gusto per il gore, il grottesco, il pauroso. Prendiamo le bambole che parlano: pochi oggetti possono essere inquietanti come le bambole, qui il luogo comune è sfruttato molto bene, le pupattole riescono a infondere una leggera inquietudine, che ancora più accentua la sohtudine della bambina infelice; prendiamo le luci durante la tempesta: cupe, livide, come le anime malevole del deserto; prendiamo anche Sorriso, il bambolotto buono: è un sacco brutto con cappello da giullare, un triste oggetto deforme anche se saggio. Naturalmente questi elementi si stemperano poi nella bellezza della Falchi, la ridicolaggine di Franco Nero e dei principi di rango, la matronale ubertosità della Sandrelli regina del Lago. Tremate tremate le streghe son tornate. Alessandra Comazzi zzj

Persone citate: Anna Falchi, Bava, Franco Nero, Lamberto Bava, Sandrelli, Sorriso