Incubo Aids, quasi 5 milioni di malati

Incubo Aids, quasi 5 milioni di maiali Rapporto dell'Ortis: già venti milioni di persone hanno contratto il virus Incubo Aids, quasi 5 milioni di maiali Ad Africa ed Stati Uniti il triste primato dei casi UN DRAMMA IN CIFRE E RA la fine degli Anni Settanta quando il virus Hiv irruppe sulla scena mondiale: da allora, secondo le stime dell'Organizzazione mondiale della Sanità, sono già morte fra i tre e i cinque milioni di persone. E sono oltre 4,5 milioni i casi di malati conclamati di Aids nel mondo, di cui il 70% in Africa, il 9% negli Stati Uniti, il 9% nel resto dell'America, il 7% in Asia, il 4% in Europa c in Oceania. Ma si tratta solo di stime ufficiose - ha precisato ieri l'Oms dalla sede di Ginevra - a causa della scarsa collaborazione fornita dagli Stati in questo campo. Basti pensare che in base alle cifre ufficiali fornite dai vari governi i casi di Aids nel mondo al 31 dicembre 1994 si attestano a 1.025.073, varcando per la prima volta la soglia del milione, con un aumento del venti per cento rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Del milione di casi segnalati all'Oms, il 39 per cento è stato registrato negli Stati Uniti, il 34 per cento in Africa, il 12 per cento nel resto del continente americano, il 12 per cento in Europa, il 2 per cento in Asia e 10 0,5 per cento in Oceania. Ai casi conclamati si aggiungono poi 19,5 milioni di sieropositivi, di cui un milione e cinquecentomila è rappresentato da bambini. La diffusione geografica dei sieropositivi rispecchia le percentuali dei malati di Aids: ben 11 milioni nell'Africa sub sahariana, più di 100 mila in Nord Africa e Medio Oriente, un milione nel Nord America, due milioni in America Latina e nei Caraibi, poco più di 50 mila in Asia centrale, più di 50 mila nell'Asia orientale e meridionale e oltre 25 mila in Australia. Dei diciotto milioni di adulti risultati sieropositivi dall'inizio dell'epidemia, da quando cioè il fenomeno è stato registrato nelle statistiche mediche, l'Oms calcola che un numero compreso tra i 13 e i 15 milioni sia ancora in vita. Nell'Europa occidentale il virus ha colpito più di 500 mila persone, contro le 50 mila nell'europa dell'Est. Il Paese con il maggior numero di casi di Aids è la Francia (32.722 dall'inizio dell'epidemia), seguita dalla Spagna (27.584) e dall'Italia (24.511 casi di cui 4181 solo l'anno scorso). Per ora non ci sono all'orizzonte rimedi clinici contro il «flagello del secolo», come è stato da più parti definito. A Parigi l'equipe del professore Lue Montaigner, luminare dell'Istituto Pasteur, il primo ad aver isolato il virus Hiv nel 1983, è forse prossima al traguardo del vaccino. Ma»ogni ottimismo è per il momento fuori luogo. L'unica difesa raccomandata da tutti gli specialisti è quella del «safe sex», il sesso sicuro, con l'utilizzo metodico del preservativo. Ma in Africa è difficile spiegarlo, e anche in altri Paesi questa pratica incontra la resistenza delle chiese locali, a cominciare da quelle cattoliche. Un fenomeno particolare è quello dei detenuti, lo strato della popolazione più a rischio, in ogni Paese. E da questo punto di vista l'Italia è messa piuttosto male: tra i Paesi occidentali è al secondo posto nella classifica dei reclusi che si sono rivelati sieropositivi, [r. cri.] Una manifestazione a favore dei diritti dei malati di Aids

Persone citate: Ortis