Sam, gatto dalle sette vite

Sam, gatto dulie sette vite Londra, i padroni avevano deciso di eliminarlo perché vecchio Sam, gatto dulie sette vite «Resuscita» 17 ore dopo l'iniezione fatale LA MORTE VINTA DALLA NATURA A dell'incredibile un episodio successo a Londra in questi giorni. E' la storia di Sam, un bel gattone tigrato di quattordici anni, che vive in casa di due anziani coniugi, circondato da cure ed affetto. Da qualche tempo il gatto è visibilmente sofferente, si rifiuta di camminare e perfino di mangiare. E' talmente malandato che i proprietari, sia pure a malincuore, decidono di abbreviarne le sofferenze e di farlo sopprimere. I due signori chiamano un veterinario che inietta al felino una dose di pentotal, considerata letale. Dopo un po' il battito cardiaco cessa - o almeno così sembra - e il veterinario dichiara Sani ufficialmente morto. Si scava una fossa in giardino e ci si accinge a seppellire il caro estinto, tra la commozione dei presenti, quando a un tratto dalla scatola di cartone in cui è chiuso il presunto cadaverino, si levano deboli miagolii e fruscii sospetti. Si apre la scatola, diciassette ore esatte dopo la fatale iniezione del veterinario e tra la meraviglia degli astanti il compianto Sam ne esce, più vivo e arzillo che mai. Questa è la versione riportata dai giornali britannici. Sulla quale è difficile pronunciarsi in mancanza di testimonianze di prima mano. Bisogna dire però che il gatto è una creatura davvero «sui generis», e da molti punti di vista è assolutamente imprevedibile. Non per nulla si dice che abbia sette vite. La sua resistenza è proverbiale. E' molto raro che un gatto si avveleni, perché è diffidente per natura. Se un cibo ha un sapore diverso dal solito, si guarda bene dal mangiarlo. Tutti i gatti, specie se sono vivaci, prima o poi si fan no del male. Ma, fratture a parte, gli strappi muscolari e le contusioni guariscono da soli. Così come guariscono da soli i tagli o le graffiature. Se cadiamo dal piano alto di un edificio, noi ci rompiamo certamente l'osso del collo. Non altrettanto si può dire della maggior parte dei gatti che esce invece indenne dall'infortunio. Tutt'al più riporta ferite molto lievi da cui presto si ri- stabilisce. In una lunga caduta, l'agile felino frusta l'aria per aiutarsi a girare il corpo nella posizione che gli permette di raddrizzarsi e di atterrare dolcemente sulle quattro zampe. In altre parole, il gatto cade sempre in piedi e non solo metaforicamente. Un altro vantaggio del micio è quello di atterrare a zampe flesse, cosa che gli consente di distribuire lo shock dell'impatto su una superficie più ampia. Inoltre, un po' prima di raggiungere la velocità terminale, i felini tengono le quattro zampe orizzontalmente all'infuori. Così aumentano la resistenza dell'aria e diminuiscono la velocità. E' la tecnica del perfetto paracadutista. Comunque, tornando al gatto londinese, bisogna dire che Sam a quattordici anni è già molto vecchio. E anche se lo si considera miracolosamente resuscitato, non è certo destinato a vivere ancora a lungo. Isabella Lattes Coifmann Dietro la miracolosa guarigione c'é la proverbiale resistenza dei felini lo perché vecchio tte vite zione fatale o «sui i di viprevei dice roverun gati fA Londra un gatto è resuscitato stabilisce. In una lunga caduta, l'il fli ft l'i raggiungere la velocità terminale, i felini tengono le quattro ril ll'i A Londra un gatto è resuscitato

Persone citate: Isabella Lattes Coifmann, La Morte

Luoghi citati: Londra