Assisi stesso sfregiatore per la scrittrice di M. M.

Raid antisemita Raid antisemita Assisi, slesso sfregiatole per la scrittrice ASSISI. Myriam Geelmuyden, la scrittrice norvegese ebrea di 44 anni aggredita ieri pomeriggio nella sua casa di assisi, non ha alcun dubbio e afferma: «A ferirmi è stata la stessa persona dell' altra volta, il giovane che la sera di Ferragosto mi sfregiò il volto urlandomi "sporca ebrea, vattene a casa"». Questa la versione fornita ieri alla polizia, che sul nuovo episodio di intolleranza ha interrogato la donna per circa un' ora. «La signora Geelmuyden è sicura che l'aggressore sia lo stesso - ha ribadito il suo legale, Gian Vito Ranieri - ma vi sono anche altre circostanze, che non posso rivelare, che dimostrano l'esistenza di un legame certo tra i due episodi». La polizia di Perugia ed Assisi, che sta indagando sul ferimento, è molto cauta e per il momento si astiene dalì'avanzare ipotesi. «Stiamo battendo tutte le piste», ha detto stamani Renato Perez, il dirigente della digos di Perugia che conduce le indagini. «Le modalità del fatto non ci consentono di sposare la tesi dell' aggressione di stampo razzista o di altro tipo. Certo, è significativo che l'episodio si è verificato a pochi mesi di distanza da un ferimento denunciato come antisemita». «No, nessuna frase razzista, questa volta», ha aggiunto Rita Cascella, dirigente prò tempore del commissariato di Assisi. Prima di colpirla il giovane, che è entrato in casa spacciandosi per fattorino, ha detto alla Gelmuyden solo questa frase: «Telegramma dall'inferno». «Quando ho aperto la porta ha detto la scrittrice, che forse lascerà l'ospedale oggi - sono rimasta pietrificata: ho subito riconosciuto l'aggressore dell'altra volta: aveva i capelli un po' più lunghi; sicuramente è italiano. Dopo il colpo mi sono risvegliata in un bagno di sangue: ho gridato, poi mi sono trascinata fino al telefono ed ho chiamato la polizia». Dice la sorella: «Quando sono arrivata Myriam era in terra, coperta di sangue, con il telefono in mano. Ho avuto una crisi isterica: credevo che fosse morta». «Ferma condanna» dell'aggressione alla scrittrice è stata espressa dal vescovo, mons. Sergio Goretti, e dal sindaco di Assisi, Giuliano Vitali. Il vescovo, che si è detto «molto preoccupato per il fatto che l'aggressione si sia ripetuta», ha auspicato che «questa volta la polizia possa scoprire il colpevole in maniera tale che l'immagine della città non venga più infangata da persone probabilmente venute da fuori». Alla scrittrice il sindaco ha espresso «profondi sentimenti di solidarietà e comprensione». «Da indiscrezioni - ha proseguito Vitali - sembra che l'autore dell'esecrabile gesto sia lo stesso di quello compiuto nell'agosto scorso. In questi sei mesi non sono emersi nella nostra realtà episodi che possano mettere in discussione quanto detto in precedenza: che cioè ad Assisi non esiste l'antisemitismo», [m. m.]

Persone citate: Gian Vito Ranieri, Giuliano Vitali, Renato Perez, Rita Cascella, Sergio Goretti

Luoghi citati: Assisi, Perugia