Bombe su Bihac, ma per l'Onu «la tregua tiene»
Bombe su Bihac, ma per l'Onu «la tregua tiene» BOSNIA m Attaccate anche le basi del musulmano dissidente Abdic. L'Unprofor: impossibile stabilire chi spara Bombe su Bihac, ma per l'Onu «la tregua tiene» Due Caschi blu canadesi feriti da cecchini serbi in Croazia SARAJEVO. Improvvisi combattimenti si sono riaccesi ieri nella «sacca» di Bihac, nella Bosnia nordoccidentale, tornando a minacciare la tenuta della tregua di quattro mesi entrata in vigore il giorno di Capodanno. Secondo l'Unprofor hanno subito cannoneggiamenti sia Velika Kladusa, la roccaforte del leader musulmano dissidente (filo-serbo) Fikret Abdic, sia la città di Bihac, dichiarata «zona protetta» dall'Onu. L'Unprofor ha peraltro fatto sapere che non è stato possibile stabilire chi sia stato il responsabile di queste violazioni del cessate-il-fuoco. Le autorità musulmane, che sabato hanno firmato con i serbi un accordo che potrebbe sfociare in una vera pace, hanno più volte ammonito che se i combattimenti non fossero cessati anche a Bihac, il castello ancora fragile della tregua potrebbe crollare. «Certo, questi incidenti ci preoccupano» ha detto il portavoce dell'Unprofor a Zagabria Thant-Myint-U «ma per il momento noi restiamo ottimisti perché nel resto della Bosnia la situazione è tranquilla». A Sarajevo è stato finalmente riaperto l'aeroporto, che era bloccato da diversi giorni a causa di un incidente nel quale era rimasto coinvolto un aereo dell'Unprofor. Thant-Myint-U ha confer¬ mato che oggi le forze governative bosniache dovebbero completare lo sgombero del Monte Igman, una delle alture che circondano Sarajevo. I serbo-bosniaci lo chiedevano da tempo e subordinavano a questa iniziativa la riapertura delle «strade blu» ai convogli umanitari. Intanto dalla Krajina, la regione croata occupata dai serbi, giunge notizia che sabato due Caschi blu canadesi sono stati feriti dal fuoco serbo. [Ansa]
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