Cuore nuovo per padre e figlio

Il trapianto a Pavia la notte di Capodanno; l'organo è stato donato da una donna morta al Mauriziano Il trapianto a Pavia la notte di Capodanno; l'organo è stato donato da una donna morta al Mauriziano Cuore nuovo per padre e figlio Al ragazzo 4 anni fa, ora al genitore Quattro anni fa il figlio, ora il padre. Si chiamano Gianluca e Giancarlo Innocenti. Il padre ha 65 anni, ed è un dirigente Fiat in pensione. Gianluca, 23 anni, studia all'Università. Sono vivi grazie alla generosità di due famiglie in lutto: nel loro petto battono cuori trapiantati loro dall'equipe del professor Mario Vigano all'ospedale di Pavia. Abitano in via Genovesi 19 a Torino. Soffrivano entrambi di miocardiopatia dilatativa, una malattia che non perdona. Il professor Michele Di Stimma (a capo dell'equipe che esegue i trapianti di cuore alle Molinette) spiega che si tratta di un male incurabile e spesso ereditario: «Rende il muscolo incapace di pompare sangue. Senza trapianto, si muore». Il padre è stato operato a Pavia a capodanno. Ha avuto il cuore di una donna di 37 anni, ricoverata da qualche giorno in gravi condizioni all'ospedale Mauriziano per un'emorragia cerebrale. Qui, la notte di San Silvestro, sono stati compiuti sei espianti d'organi, tutti donati dalla stessa donna. Per consentirli, mentre in tutto il mondo si festeggiava l'arrivo del nuovo anno, sono arrivate quattro équipe chirurgiche: da Pavia per prelevare il cuore; dal Sant'Orsola di Bologna per il fegato; dall'Oftalmico per le cornee. I reni sono andati al reparto di chirurgia vascolare delle Molinette. «Il consenso per gli interventi ci è stato concesso subito e con slancio dai parenti - dice un medico -. Vedere tanto altruismo in situazioni così tragiche è commovente». Alle 20,30 è cominciato il periodo di osservazione prevista dalla legge, e alle 2,30 tutto era pronto per l'espianto. Intanto, gli aerei militari avevano accompagnato i chirurghi degli altri ospedali all'aeroporto di Caselle. Di qui hanno raggiunto il Mauriziano scortati dai carabinieri, che hanno aperto loro la strada nelle ore di maggiore traffico per la festa. «E' stato un lavoro faticoso, una lotta contro il tempo - dicevano ieri in ospedale -. Ma siamo stati contenti di aver ridato il sorriso ed un futuro migliore a sei malati gravi». Alle 7, mentre molti tornavano dai veglioni di fine d'anno, tutti i chirurghi erano già nelle sale operatorie. Giancarlo Innocenti non è stato il solo a ricevere un cuore nuovo a Pavia nel week end di capodanno: la morte di un'altra piemontese, una donna di 47 anni ricoverata all'ospedale di Novara, ha consentito ai chirurghi lombardi di ridare speranza a Erna Lechner, 62 anni, altoatesina di Brunico che soffriva dello stesso male di papà e figlio Innocenti. Angelo Rebellato Neri, 58 anni, di Viguzzolo (Alessandria) ha invece avuto un cuore artificiale, un nuovo modello del «Novacor 2»: un apparecchio che consente ai malati più gravi di sopravvivere in attesa del trapianto. Si tratta di un uomo che non ha, per ora, possibilità di ricevere un cuore per un'«iperimmunizzazione» che amplifica le probabilità di rigetto. Al capezzale di Giancarlo Innocenti, la moglie Maria Grazia Seccia e il figlio Gianluca, trapiantato a Pavia nell'aprile del '91. A quel tempo era studente di terza liceo classico al San Giuseppe. Doveva sostenere la maturità, ed era uno sportivo: vela, tennis, basket, lo sci. Nessuno sospettava che il suo cuore fosse malato, finché, a febbraio del '91, era arrivata la prima crisi cardiaca. Ora nel suo petto batte il cuore di un'infermiera di Pavia di nome Nadia, una sposina morta a 21 anni per emorragia cerebrale. Dopo la maturità, Gianluca si è iscritto a giurisprudenza, sta per laurearsi. E' stato accanto al padre ogni minuto, condividendo con lui quell'esperienza che per primo ha vissuto, e che gli ha ridato la forza di giocare a tennis. Giovanna Favro Adriano Provera Soffrivano entrambi di miocardiopatia dilatativa male ereditario Giancarlo Innocenti, dirigente Fiat in pensione e il figlio Gianluca

Persone citate: Adriano Provera, Giancarlo Innocenti, Giovanna Favro Adriano, Maria Grazia Seccia, Mario Vigano, Michele Di Stimma