Il battello delle chiese

A Venezia, visita via mare A Venezia, visita via mare Il battello delle chiese L primo progetto sperimentale di circuito per i musei cittadini realizzato in Italia, iniziato a Venezia nell'estate scorsa, ha avuto successo e diventa definitivo. Il sistema è stato integrato durante le festività con un nuovo, più ampio circuito. Al centro del sistema il punto di partenza «naturale»: il più importante dei molti musei cittadini, le Gallerie dell'Accademia, che ora aprono nel proprio percorso espositivo anche parte dei misteriosi «depositi». Presso le Gallerie, nuovi materiali informativi e illustrativi per l'intero «tour» di rivisitazioni o di scoperte. Dall'Accademia, lungo «vie» appositamente segnalate, ai nodi dell'itinerario: le tre Basiliche di San Giovanni e Paolo, dei Frari, del Redentore; le nove Chiese di San Giobbe, San Giovanni in Bragora, Madonna dell'Orto, Santa Maria dei Carmini, Santa Maria dei Gesuati, San Pantalon, San Trovaso, San Sebastiano, San Zaccaria; le cinque «Scuole» dei Carmini, di San Marco (oggi sede dell'Ospedale civile), di San Rocco, di San Giovanni Evangelista, di San Giorgio degli Schiavoni; il museo civico del Settecento veneziano a Ca' Rezzonico, il chiostro e il museo diocesano di Sant'Apollonia. Si tratta in parte di luoghi ben noti, situati lungo le principali direttrici viarie; in parte di luoghi decentrati, fuori d'ogni flusso turistico. La loro intelligente unione nel circuito favorisce la visita e la rivalutazione anche dei meno noti, spesso altrettanto importanti dei più celebri. Ci attende un percorso d'incanto: cripte millenarie, chiostri dimenticati, grandi architetture trecentesche, spazi urbani rinascimentali, giardini segreti, ritrovate grazie settecentesche. Architetture minori lungo grovigli di quartieri periferici, di antichi canali, tra gli ultimi «squeri»: insomma il fenomeno, il mostro urbano, di Venezia: che è tutt'intero un'opera d'arte. Ci verranno incontro per strada, nei punti nodali dell'itinerario, le nostre grandi ombre, più vive dei vivi: Paolo V eneziano e Michele Giambono, i Vivarini e Carpaccio, Giovanni Bellini e Cima da Conegliano, Savoldo e Marco Basaiti, Donatello e Sansovino, i Lombardo e Palladio, Andrea del Castagno e Tiziano, Lorenzo Lotto e Tintoretto, il Veronese e i Bassano, Palma il Giovane e i Salviati, Della Robbia e i Ricci, Tiepolo e Piazzetta, Alessandro Vittoria e il Canova. Scopriremo i luoghi dove vissero o furono sepolti Vivaldi e Monteverdi, Gabrieli e Marcello, Cimarosa e Wagner. Ca' Rezzonico, a Venezia Dovremo scegliere: centinaia di opere tra infiniti riferimenti storici, per un molteplice museo senza mura: un'immensa collezione d'arte tuttora nelle sedi originarie, tra calli silenziose e vecchi ponti in attesa, le cui origini, storie e significati offrono continue testimonianze del legame tra spiritualità e vita civile che è elemento primario di identità del nostro «vissuto artistico» nei secoli. Il progetto è realizzato dalla Soprintendenza ai Beni Artistici e Storici di Venezia, in collaborazione con la Curia Patriarcale. La direzione scientifica è della Soprintendente, Giovanna Nepi Sciré; la direzione esecutiva di Laura Barbiani; i servizi di accoglienza al pubblico nelle chiese, dell'Associazione S. Apollonia. Da sottolineare che il circuito sta attuando un sistema di gestione in cui il ricavato delle vendite dei materiali prodotti viene impiegato nelle progressive tappe di estensione. Per ognuno dei «luoghi museali» il progetto ha realizzato nuovi impianti di sicurezza e sistemi di illuminazione, tra ampi apparati di legende informative delle opere, oltre alla nuova segnaletica. Assicura inoltre l'apertura quotidiana di almeno due ore pomeridiane, assistita da personale formato in appositi corsi, in grado di accompagnare e supportare la visita. Integrata al progetto, l'edizione di nuove guide - un elegante, agile volume per ogni chiesa - pubblicate dalla Marsilio Editori: precise e rapide, caratterizzate oltre che dalle informazioni storico-artistiche, dalle indicazioni delle origini devozionali dei luoghi e dei significati iconologici delle opere, nel quadro del contesto urbano in cui le ritroviamo. Qualche giorno fa, all'inaugurazione, un battello attendeva i visitatori per l'inizio del tour: subito chiamato dalla gente «il battello delle chiese», come c'è già il battello delle isole, degli ospedali, delle vetrerie. Il circuito si può compiere quasi tutto per via d'acqua, oltre che di terra, sulle linee dei battelli pubblici (segnalate nei dépliant). E' da sperare a questo punto che prenda l'avvio anche l'inserimento di qualche palazzo poco visitato, pubblico e privato, ricco di opere d'arte o di «interni» eccezionali. Basta pensare a Palazzo Labia, Ca' Zenobio, Ca' Mocenigo, Palazzo Fortuny... Sul solo Canal Grande si affacciano oltre duecento palazzi e infiniti altri sono sparsi in città: spesso chiusi, invisibili. Difficile, certo, la scelta; ma sembrava difficile fino a ieri anche il circuito già in funzione, battello compreso. Paolo Barbaro Ca' Rezzonico, a Venezia

Luoghi citati: Conegliano, Italia, Savoldo, Venezia