«Ai neri i soldi per Sara» di Fra. Gri.

«Ai neri i soldi per Sara» «Ai neri i soldi per Sara» TorVaianica, i genitori: lei voleva così ROMA. A Tor Vaianica si continua a vivere in un clima blindato. I carabinieri presidiano in massa il litorale. Ieri hanno diramato un identikit dello sparatore che qualche giorno fa ha attentato alla vita di un anziano marocchino. E il papà di Sara ha voluto lanciare l'ennesimo appello alla pacificazione: «Chi spara, deve sapere che per Sara gli extracomunitari erano persone esattamente uguali a noi». La famiglia ha anche deciso di devolvere i risultati della sottoscrizione effettuata nel quartiere a beneficio della casa di accoglienza per immigrati di Tor Vaianica. Ma la questione, con il passare dei giorni, sta diventando sempre più politica. La polemica che ieri era divampata tra il sindaco di Roma, il progressista Francesco Rutelli, e il sottosegretario all'Interno Maurizio Gaspar'ri (An), non s'è fermata. I due discutono sull'atteggiamento del governo nei confronti della immigrazione. Secondo Rutelli, il governo non farebbe nulla e ci sarebbe bisogno di una Autorità. Secondo Gasparri, l'Autorità esi¬ ste eccome, e se non funziona appieno sarebbe stato per i ritardi del Quirinale che non firma il decreto di nomina. Nella questione, ieri, s'è inserito perentorio l'ufficio stampa della Presidenza della Repubblica. «Non risulta che il decreto di nomina sia mai arrivato alla firma del Presidente», fa sapere il Quirinale. E infatti Gasparri prende atto: «Ribadisco che commissario all'immigrazione è il prefetto Vincenzo Grimaldi. La nomina deve completare il suo iter burocratico, dopo la decisio¬ ne presa dal consiglio dei ministri il 29 novembre 1994 con la trasmissione degli atti alla Presidenza. Non c'è nessun mistero, ma solo il necessario completamento delle procedure, i cui tempi non dipendono dé dal ministero, né dal Quirinale». Traducendo, Gasparri dice che i ritardi dipendono da Palazzo Chigi. D'altra parte, anche se il prefetto Grimaldi - che ha sostituito silenziosamente Elveno Pastorelli, invitato a lasciare dopo l'aggravarsi dei guai giudiziari esce dai ranghi del Viminale, la carica di commissario straordinario dipende direttamente da Silvio Berlusconi. Fu un'invenzione del governo che risale all'emergenza di questa estate, quando sembrava esplodere la situazione di Villa Litemo e della Puglia. Sennonché il primo commissario, il prefetto Pastorelli, con il suo at- tivismo, entrò in rotta di collisione con il ministro Guidi. Il ministro, che a sua volta ha alcune deleghe che riguardano l'immigrazione, si lamentò. E ottenne una pronta soddisfazione: Pastorelli fu ricondotto a braccio operativo, Guidi messo a capo di un gruppo interministeriale che avrebbe dovuto elaborare strategie e leggi sull'immigrazione. Ma si fanno sentire anche le associazioni di immigrati. I dirigenti di «Senzaconfine» polemizzano con Gasparri, sostenendo che «porterebbe acqua al mulino della xenofobia con i suoi proclami contro i nomadi e per le espulsioni di massa». Il sottosegretario replica: «Bisogna combattere il razzismo. E bisogna distinguere chi viene in Italia per lavorare regolarmente e chi, essendo clandestino, deve essere avviato verso i Paesi di provenienza», [fra. gri.]

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