Bugno: «Non ho segreti L'ho scelto per la quiete»

Bugno: «Non ho segreti L'ho scelto per la quiete» Bugno: «Non ho segreti L'ho scelto per la quiete» IL CAMPIONE DI CICLISMO GIANNI Bugno, 31 anni, un figlio, due campionati del mondo di ciclismo e un Giro d'Italia in carniere, da sei mesi vive a Montecarlo. Non sembra inquieto per il prossimo arrivo di 007 del fisco italiano, perché - dice - la scelta del Principato è stata per lui «una scelta di vita», di tranquillità. Le tasse le paga fino all'ultima lira (ritenuta d'acconto) quando corre in Italia, fino all'ultimo franco in Francia, all'ultimo fiorino in Belgio, e così via. Insomma, una scelta ben lontana da quella del «paradiso fiscale». Signor Bugno, perché proprio Montecarlo? «Perché l'anno scorso la mia vita privata ha subito un mutamento, mi sono separato e dato che "svernavo" già abitualmente a Bordi- ghera, a pochi chilometri dal confine, ho deciso di fare un altro passo, e venire qui. Si sta bene, la vita è calma, non ci sono furti, posso girare per strada tranquillamente. E la posizione geografica è ideale, per i miei continui spostamenti. Io in un posto, qualunque sia, più di due mesi non posso viverci, il resto dell'anno lo passo in viaggio...». E' stato difficile ottenere la residenza? «Facile non lo è, che io sappia. Certo nel mio caso le porte si sono aperte in fretta, quando uno sportivo famoso vuole venire ad abitare qui, non fanno molte domande. Ma non credo proprio che se si presenta uno straniero, per quanlo ricco sia, che dice "Voglio venire a Monaco perché non voglio pagare le tasse nel mio Paese", lo accettino. Non lo credo proprio, fanno una selezione rigorosa». Paura degli 007 del fisco italiano? «E perché mai? Io le tasse le pago in Italia, quando corro lì, fino all'ultimo centesimo, trattenute alla fonte. Mi sono iscritto all'Aire e sono rimasto cittadino italiano, perché amo la mia patria. E come ha notato le sto parlando tramite un telefono cellulare italiano, perché si può captare il segnale, e anche questa è una delle ragioni della mia scelta». Com'è la sua casa? «E' un appartamento in uno dei condomini del centro, con vista sul mare». Che imposte paga nel Princi¬ pato? «Non molto, perché come le ho detto gran parte della mia attività si svolge fuori dai confini. Ho un conto in banca, obbligatorio, e pago i servizi pubblci di cui usufruisco. Ma per rendere l'idea, se vado in ospedale, devo pagarmelo tutto di tasca mia, mentre in Italia sarebbe quasi gratis». Quali documenti ha in tasca, adesso? «Mi hanno ritirato la carta d'identità italiana (rilasciata dal comune di Milano), mantengo il passaporto italiano e ho la carta di residente monegasco». Che ne pensa della crociata del fisco, direzione Montecarlo? «Guardi, se hanno intenzione di stanare chi non abita qui ma lavora e produce in Italia, e col trucco di Monaco non paga le tasse, fanno benissimo, lo a Montecarlo ci abito e ci vivo, è la mia residenza principale, come lo è per altri sportivi. E trovo giusto che si perseguiti chi invece fa il furbo, chi ci viene solo per il weekend». Paolo Potetti «Ben venga l'inchiesta Ma qui le verifiche sugli stranieri sono rigorose»

Persone citate: Paolo Potetti