Addio a Barre ras delle tangenti di Mimmo Candito

Profeta del più improbabile socialismo africano era diventato l'uomo di Craxi nella gestione degli «aiuti» Un infarto stronca le velleità di rivincita dell'ex dittatore della Somalia Addio a Barre, ras delle tangenti Da allievo carabiniere a padre-padrone del suo Paese Più distributore di prebende che abile leader politico S1AD Barre è morto ieri a Lagos, per infarto cardiaco. Aveva 84 anni, e ancora rimestava per un possibile rientro in Somalia. Ma erano soltanto le illusioni di un fantasma. Il vecchio dittatore era un sopravvissuto, ormai; i nuovi protagonisti della lotta per il potere se ne servivano come di una bandiera, buona ancora a ricompattare fedeltà antiche o anche - dalla parte opposta - antichi odi, però senza che il suo ruolo potesse aspirare a inventarsi di nuovo uno spazio politico. E tutto questo, non perché la storia della Somalia sia cambiata dentro, nelle sue strutture arcaiche che da sempre reggono una società divisa in clan ed etnìe; ma piuttosto perché la logica delle anni divora rapidamente chi perda il controllo diretto della linea di comando. E da quando Barre era dovuto scapparsene in esilio - in Kenya prima, ora in Nigeria - altri attori avevano preso il suo posto nelle strade di Mogadiscio, e altre storie si sostituivano alla sua. Che resta, comunque, una storia esemplare, perché ingloba tutte le fasi clic hanno segnato drammaticamente la difficile uscita dell'Africa dal tempo della colonizzazione. Barre resta nella memoria del tempo come il simbolo amaro del fallimento di un ideale; e però anche in questo, probabilmente, la dimensione che l'analisi politica gli attribuisce supera di molto la taglia reale del vecchio capopolo, che era un abile distri- butore di favori e di prebende più che un autentico leader politico. Vecchio ascaro che non riusciva a dimenticare gli anni passati nella scuola sottufficiali dei carabinieri, aveva preso il potere nel '69, proclamando l'avvento di un socialismo africano. Non era una voce solitaria, la sua, a quel tempo: il Terzo Mondo parlava con la rabbia rivendicazionista del popolo dei diseredati, e già molti, Kwamc Nkrumah, Patrice Lumumba, Julius Nyerere, avevano tentato di svegliare le coscienze piii vive di un continente che il tempo aveva dimenticato in un angolo tranquillo dei mercati internazionali. La Somalia aveva un'importanza strategica fondamentale nel controllo dei traffici destinati a passare lungo il Canale di Suez, e l'Urss di Breznev accoglieva con interesse la prospettiva di avere un'influenza diretta su quel passaggio vitale, gomito a gomito con gli Usa che se ne stavano insediati ad Addis Abeba. La morte del Negus, il Derg Rosso, e poi la guerra dell'Ogaden, rovesciarono il quadro delle alleanze internazionali, con l'Etio¬ pia che passava ora nel campo sovietico e la Somalia che se ne tornava invece in braccio agli americani: ma l'abilità politica di Barre fu tutta nel saper sfruttare questo dovere di riequilibrio nelle zone d'influenza dei due Grandi, e nel servirsene per sopravvivere alla guerra perduta. Nessuno parlava più di socialismo africano, e la Somalia divenne di nuovo uno dei capisaldi delle strategie occidentali di contenimento dell'espansione brezneviana. Tutto questo, naturalmente, venne pagato con un flusso di denaro e di forniture militari che trasformarono Mogadiscio nella più grande centrale africana del traffico d'armi; e l'Italia, che aveva legami antichi e nuovi con la Somalia, s'infilò agevolmente dentro questo flusso di capitali finanziari senza controllo: così la corruzione sfacciata del regime di Barre a Mogadiscio convolava a nozze legittime con la corruzione del potere craxiano a Roma (la de manteneva invece un legame con Addis Abeba). Poi si scatenò la guerra civile, che travolse gli equlibri consolidati del Corno e anche la storia personale del vecchio carabiniere. Barre dovette scapparsene da Mogadiscio. E i marines che due anni fa sono sbarcati sulle coste somale sotto l'occhio delle telecamere raccontavano già che il tempo della storia era cambiato, il vecchio dittatore non valeva più nemmeno come comprimario. Era ormai un fantasma. Mimmo Candito Profeta del più improbabile socialismo africano era diventato l'uomo di Craxi nella gestione degli «aiuti» A sinistra Siad Barre A destra l'ex presidente somalo con Craxi