« Ci hanno massacrati »

6 «I nostri soldati, ragazzi che dovrebbero andare in discoteca, sono mandati al macello» « Ci hanno massacrati » 7/ racconto di un deputato russo MOSCA _____ NOSTRO SERVIZIO Vikt.or Sheinis, deputato del Parlamento russo, e appena tornato da Grozny. E' arrivato nella capitale ceccna il 30 dicembre per vedere quello che stava accadendo con i suoi occhi. Ha trascorso la notte di Capodanno su un divanetto nel bunker del palazzo presidenziale di Dudaev, sotto le bombe. «L'edificio tremava da cima a fondo», ricorda, «dal soffitto cadevano pezzi di intonaco. All'una di notte ci hanno detto che eravamo circondati dai carri russi. Ho pensato che era finita». Alle 10 del mattino di domenica Sheinis e altri due deputati sono usciti dal bunker per tornare a Mosca e raccontare la verità su quella che lui chiama una «sconfitta clamorosa» dell'ex Armata Rossa. I tre hanno presentato, anche a nome di sette collaghi rimasti nel bunker sotterraneo della presidenza cecena, una dichiarazione che esorta il presidente Boris Eltsin e i leader occidentali a fermare le truppe russe. Il documento, firmato da Serghoi Kovaliov, difensore dei diritti civili rimasto insieme ai parlamentari nella capitale cecena, afferma che i russi hanno subito una «schiacciante» sconfitta a opera della resistenza ceccna. Nella dichiarazione si ricorda che il presidente ccceno Dudaev ha espresso a Kovaliov la disponibilità ad avviare trattative immediate con il governo di Mosca senza precondizioni e si definisce la conquista di Grozny, annunciata dalle autorità russe, una «menzogna cinica». Viktor Leonidovich, cosa sta accadendo a Grozny? «Non si può più nemmeno definirla una città. Sono stato a Vukovar, ma qui è peggio. I carri armati russi sfondavano i muri delle case per ripararsi dai eoceni. La città è avvolta nel fumo della raffineria che brucia. Le fiamme stanno scendendo inesorabil mente verso le cisterne di cloro e di ammoniaca e nessuno è in grado di spegnere l'incendio perdio lì si continua a sparare. Ma ho visto anche donne eocene che fanno da mangiare per i combattenti nelle case semidistrutte, sotto una pioggia di pallottole». Può fare un bilancio delle perdite? «Non ho dati precisi, ma ò chiaro che ci sono centinaia di vittime. A Grozny sono entrati 250 carri e blindati. Almeno conto unità sono state bloccate e distrutte dai eoceni. Ho visto con i miei occhi 9 carri che bruciavano nei pressi del palazzo di Dudaev. Le strade sono cosparse di corpi dei soldati russi. Ho visto la tessera militare di un soldato ucciso. Un bel ragazzo, classe 1976». Dudaev controlla ancora le sue forze? «Non l'ho incontrato, non è al palazzo presidenziale. Ma l'impressione ò che la resistenza cecena sia bene organizzata e coordinata. I ccccni sono molto coraggiosi, di un corag gio non appariscente e pieno di dignità. A Mosca si devono rendere conto che non stanno combattendo contro dei "banditi", come li chiama la propaganda ufficiale, ma contro un popolo che si è armato per difendersi». Ha visto soldati russi? «Ho incontrato 4 prigionieri. Sono ragazzini di 18 anni che dovrebbero andare all'università e in discoteca. Li hanno caricati sui carri e gli hanno detto che dovevano scortare un convoglio umanitario senza dire dove. Si sono ritrovati nel centro di Grozny, impreparati, smarriti, spaventati. Si sono arresi e sono stati fortunati: i ceceni li trattano bene perché capiscono che non sono loro i colpevoli. Questi soldati sono solo carne da macello. I veri banditi sono Graciov e Stepashin che li hanno mandati a morire». E i russi che abitano a Grozny? «Sono le prime vittime dei bombardamenti. Non possono fuggire e non perché vengono tenuti in ostaggio, come dice Mosca. Semplicemente non hanno un posto dove andare. Non dimenticherò mai un vecchio di 87 anni che piangeva mentre raccontava che sua moglie è morta tra le fiamme della loro casa. Lui è riuscito a calarsi dal quarto piano legando insieme le tende. Quello che sta accadendo e un crimine imperdonabile». Spera che il suo racconto cambierà qualcosa? «Non so fino a che punto Eltsin controlli ancora la situazione. Mi sembra che non venga informato. Ma è chiaro che noi democratici abbiamo fatto un errore scrivendo una Costituzione che dà al Presidente troppi poteri». [a. z.) «Sono stato anche a Vukovar mali è molto peggio Le strade sono cosparse di corpi dei nostri bruciati vivi nei carri in fiamme» I tre deputati (da siti. Yekunin Ponamariov e Sheinis) reduci da Grozny e nella foto sotto cadaveri di soldati russi