«Bioetica la maggioranza si è divisa le cariche »

«Bioetica, la maggioranza Giovanni Berlinguer: il comitato torna al passato «Bioetica, la maggioranza si e le cariche » ROMA. «Un comitato di bioetica squilibrato, dove prevalgono persone appartenenti ad aree culturali e amicizie politico-accademiche vicine ai partiti di governo, il cui presidente rappresenta la corrente cattolica più ortodossa e intransigente». Giovanni Berlinguer, già vicepresidente del comitato, scrive a Berlusconi per criticare le nuove nomine, fatte in extremis dal presidente del Consiglio dimissionario nell'ultimo Consiglio dei ministri. «Nomine spiega a voce il professor Berlinguer - che rischiano di riportare indietro il lavoro del comitato su temi importanti scome quello della fecondazione artificiale, sul quale era stato approvato un documento di mediazione tra le posizioni laiche e cattoliche. Per non parlare dell'aborto, che An non fa mistero di voler cancellare, modificando la legge frutto di un referendum». Presidente del nuovo comitato, I al posto di un cattolico di sinistra come il neuropsichiatra Adriano Ossicini, è ora il professor Francesco D'Agostino, docente di filosofia del diritto a Tor Vergata, molto vicino alle posizioni di Monsignor Sgreccia e del cardinale Ratzinger. Il vicepresidente, il politologo Paolo Martelli, del gruppo laico «Politeia» è stato sostituito da Angelo Fiori, docente di medicina legale all'Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma, direttore di «Medicina e Morale», la rivista bioetica di quella Università dove insegna anche Monsignor Sgreccia, da poco nominato vescovo. «Persone di grande valore, ma troppo omogenee sul piano culturale», scrivono in un comunicato Berlinguer e Eugenio Lecaldano, filosofo morale alla sapienza a Roma. I quali denunciano che del nuovo comitato siano stati esclusi «alcuni dei componenti laici più attivi». Al loro posto sarebbero stati nominati accademici vicini ai partiti della maggioranza. [m. g. b.l

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