Sui «manager» le mani dei partiti di Susanna Marzolla
Sanità, registrate le conversazioni tra i capigruppo alla Regione Lombardia Sanità, registrate le conversazioni tra i capigruppo alla Regione Lombardia Sui «manager» le mani dei parliti Un nastro smaschera la lottizzazione delle Usi MILANO. «Dunque a Milano, su 17 Usi e 8 ospedali, il ppi ha 5 Usi e 2 ospedali, mi pare ragionevole». «Voi chiudete con 2 ospedali e 3 Usi; noi con 3 ospedali e 5 Usi; la Lega con un ospedale e 6 Usi; il pds 2 più 2». Et voilà, i conti tornano. I conti, por intenderci, dei posti da direttore generale delle unità sanitarie (i tanto strombazzati «manager») in Lombardia. Si era affidata, la Regione, a una società di «cacciatori di teste», dal nome rigorosamente english (Russell Reynolds) e l'aveva anche profumatamente pagata (500 milioni) affinché con manageriale freddezza catalogasse gli oltre 900 aspiranti a quei posti. E lo aveva fatto, la «Russell», dividendoli in tre categorie: eccellenti, buoni e rimanenti. A questo punto tutto poteva essere semplice, come in una graduatoria. Ma come in (quasi) tutte le graduatorie bisognava poi tener conto del «fattore L» (lottizzazione). Nulla di nuovo, direbbe qualcuno. Sennonché con la parola «nuovo» si son riempite le dichiarazioni d'intenti dei partiti che compongono la giunta (in primis la Lega, e poi ppi, socialisti e l'aggiunta dell'ex pei Corbani) e «nuovi», assolutamente nuovi, dovevano essere i criteri di nomina. Succede invece che viene captata o registrata una conversazione tra esponenti politici della Regione dove appunto tutto è ridotto a «quanti a me, quanti a te». E dove capacità, competenza, curriculum professionale degli aspiranti non vengoni citati mai. Di uno, ad esempio, si dice che «risponde, ha fatto la campagna elettorale». Di un altro che «interessa a Corbani». Di un altro ancora che «Patelli (il consigliere ed ex tesoriere della Lega, n.d.r.) insiste». La conversazione è avvenuta nella notte fra il 30 e il 31 dicembre: lunga e concitata, anche perché i termini scadevano. I direttori generali, secondo la legge, dovevano infatti essere nominati dalle Regioni entro fine anno; scaduto il termine provvedeva diret¬ tamente lo Stato. E quel termine non si poteva proprio far scadere: bisognava mettersi d'accordo prima, a colpi di nrmeri. Ci sono riusciti e, fatte le nomine, i responsabili della Regione hanno definito il tutto «un forte segnale di rinnovamento» (testuale). In quanto al «fattore L» quello, per carità, sia mai detto che ricompaia nel nuovo che avanza: «Abbiamo tenuto conto di esigenze politiche», ammette a malapena l'assessore alla Sanità Rossi. E che dire del presidente della giunta, il leghista Arrigoni? Ecco la sua prosa, così come l'ha resa pubblica l'agenzia di stampa della Regione: «Se qualcuno ha critiche da fare, le faccia sulla competenza dei nominati... Non si può mettere in discussione l'autonomia dei membri della giunta che hanno fatto le designazioni... La giunta ha ritenuto di scegliere persone altamente competenti e che hanno riscosso anche la fiducia delle forze che guidano la Regione». A sentire la conversazione, «la fiducia (chiamiamola così) delle forze politiche» è stato l'unico criterio utilizzato. La discussione sarebbe stata captata per caso da un cronista che, telefonando in Regione per avere informazioni, sarebbe rimasto in linea con il «viva voce» inserito nella sala riunioni. Dove - secondo il Corriere della Sera, che pubblica la registrazione - erano presenti il capogruppo dei socialisti Baruffi, quello della Lega Galli e il ppi Marchioro. Sia anche meno casuale la registrazione, resta il fatto che nessuno l'ha smentita. Rossoni (ppi) tenta solo di giustificare le «cadute di metodo e di linguaggio» con «i limiti umani di fare delle scelte». Protestano e tuonano contro «il mercato delle vacche» le opposizioni, mentre il pds, citato come beneficiario di posti, cerca di tirarsene fuori come può: «Dei 5 o 6 candidati della nostra area, ben 4 erano nell'elenco degli eccellenti». Lottizzazione sì, ma buona. Susanna Marzolla L'assessore regionale Luigi Corbani, ex vicesindaco pei di Milano. Sotto, un ambulatorio Usi
Persone citate: Arrigoni, Baruffi, Corbani, Luigi Corbani, Marchioro, Russell Reynolds, Sanità Rossi
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