UN RITO SENZA SCAMPO di Gabriele Romagnoli

UN RITO SENZA SCAMPO UN RITO SENZA SCAMPO BUON 1995 (due morti e 1255 feriti). Sarà un anno orribile per Giancarlo Rubino, che pure si preparava ad accoglierlo degnamente, esplodendo pallottole dalla sua pistola calibro 7,65 regolarmente non denunciata. Con un proiettile ha centrato e ucciso la figlia Anna nata nel 1986 (nessun morto, 459 feriti). Ha sparato nel tinello della sua casa di viale Melfi, periferia di Cerignola, dove la famiglia viveva dal 1992 (un morto e 1069 feriti). E' stato denunciato per omicidio colposo e detenzione e porto abusivo di arma da fuoco. Rischia una condanna. Potrebbe restare in carcere fino al 1998 (due morti e 784 feriti?) o fino alla fatidica soglia dell'anno Duemila (700 morti e 8904 feriti?). Sono notizie cicliche, come i roghi nei boschi d'estate e le stragi sulle strade del sabato notte. A forza di ripetersi sombrano eventi ineluttabili. Come il sabato e il Capodanno, che non esistono, perché il tempo è un flusso continuo e amen, ma se li sono inventati, forse per cercare di limitare a momenti prestabiliti gli sfoghi demenziali. E sfuggire è diventato impossibile. Concetta Di Donna, otto anni, allieva di corsi di ballo liscio dal 1993 (quattro morti e 1100 feriti), so *ìc stava tranquilla sul terrazzo dei nonni foggiani a guardare i fuochi d'artificio quando un proiettile l'ha centrata alla tempia. All'alba del 1990 (tre morti e 982 feriti) l'imprenditore Antonio De Masis festeggiava in casa di amici quando una pallottola vagante lo ha colpito all'emitorace destro dove, per una malformazione congenita, aveva il cuore. Davanti a casi del genere ti viene da arrenderti, come di fronte a un destino segnato. Invece non è così. A volte il destino ti aiuta, anche, a saperne approfittare. Prendi il professor Ennio lannarauto e sua moglie Vittoria, torinesi in vacanza a Roma, rimasti chiusi per sbaglio in una libreria la sera di San Silvestro. Lui si fa prendere dal panico, grida, ma nessuno lo sente, trova un telefono e il 113 li «salva» facendoli perfino arrivare in tempo al veglione. In tempo per vedere e sentire i botti nella capitale (104 feriti) e festeggiare «degnamente» il nuovo anno. Anziché rimanersene nella libreria chiusa a raccontarsi e farsi raccontare coso nuove, a leggere o rileggere in trentasei ore «Cent'anni di solitudine» (405 pagine, infinite emozioni). Gabriele Romagnoli

Persone citate: Antonio De Masis, Concetta Di Donna

Luoghi citati: Cerignola, Roma