REGIO Romeo e giulietta La Ferri dal 5 al 14 gennaio con il balletto della Scala
REGIO REGIO GLI ALLISCIENTI Il primo Romeo e Giulietta nella storia della danza? A Venezia nel 1785 coreografato da Eusebio Luzzi. Il primo importante per le patrie glorie è invece del 1881 perché lo montò a Copenhagen, su una musica di Schall, l'italiano Vincenzo Galeotti. Di lì, l'elenco è lungo, ma non vale la pena seguirlo. Meglio invece badare alle importanti versioni di questo secolo considerando due categorie, come fa Vittoria Doglio nell'articolo per «Aire», il mensile del Teatro Regio. E le categorie sono: con o senza Pache Lorenzo, cioè versioni molto vicine all'originale shakespeariano o liberi, fantasiosi adattamenti. In questa seconda categoria il primo della lista è sicuramente il «Romeo et Juliette» che Bronislava Nijinska coreografo, con Bai anchine, nel 1926 per i Ballets Russes di Djagilev, su musica di Constant Lambert, dove alla fine, irridenti, invece di morire i protagonisti se ne fuggivano in aereo. Da non dimenticare l'adattamento di Birgitt Cullberg del 1969, asciuttissima sintesi, bella tanto quanto quella di Maurice Béjart, danzata sulla musica di Berlioz, adottata anche, più recentemente, da Amedeo Amodio per l'Aterballetto dove Elisabetta Terabust fu un' incomparabile Giulietta. Le versioni «ufficiali» sulla musica di Prokofiev meominciano non in Russia, ma nella Cecoslovacchia del 1938 a Brno. Ma l'inizio «canonico» viene considerato il debutto al Kirov di Leningrado l'I 1 gennaio del 1940
Luoghi citati: Cecoslovacchia, Copenhagen, Leningrado, Russia, Venezia
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