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DISCHI DISCHI RI ESPLODE LA BEATLEMANIA I quattro di Liverpool super-strenna natalizia . >^ ■■■■ \ % m w tore» nella straordinaria versione di Arturo Benedetti Michelangeli. Per gli amanti della Urica due i consigli. Il primo è «Il Trovatore» (Decca, 2 Cd) con Pavarotti, Shirley Everett, Leo Nucci, Zubin Mehta (direttore). E' la registrazione dell'esecuzione tenuta / >/ 'immagine del quartetto di Liverpool al Maggio Fiorentino del 1990. Seconda opportunità, più popolare e al limite della compilation rocchettara: «10 tenori in love» (Rea, 1 Cd). Di valore storico e artistico è un elegante e ben fatto cofanetto jazzistico: «The heavyweight champion» (Rhino, 7 Cd). Si trat¬ ta delle registrazioni che testimoniano il periodo centrale della carriera di John Coltrane, gli anni 1959-1961, più un ottavo Cd con inediti dello straordinario musicista che ha imposto una svolta al jazz nel periodo successivo al bop. Mancano nuove stelle del jazz? Ecco allora un cofanetto che riguarda l'ultimo genio di questa musica: Miles Davis. In «The complete Uve at the Plugget Nickel» (Columbia, 8 Cd). Registrazioni dal vivo, con rumori del pubblico e creare l'ambiente, e un manipolo di musicisti di tutto rispetto (Tony WilUams, Herbie Hancock, Ron Carter, Wayne Shorter). E siamo al rock. Partiti dai Beatles, arriviamo ai loro avversari, i RoUing Stones. Da Jagger e soci (non c'è più Bill Wyman, andato in pensione) ecco «Stripped» (Virgin, 1 Cd), album Uve che sa smentire e relegare nello stupidario di questi tempi le accuse di esibirsi in playback. Il sempre onesto, graffiarne, corposo, emozionante rock-blues, qui con anche una foga countryblues. Registrazioni avvenute a Parigi, Amsterdam, Tokyo. In più, per chi possiede un computer multimediale, c'è anche la possibiUtà di vederU in video. L'antagonismo Beatles-Stones viene ripresentato un po' forzatamente con due giovani gruppi inglesi, Blur e Oasis. «The great escape» e «Morning glory» sono i rispettivi album. Divertenti, curiosi. Trale novità più appetibiU nelle nuove proposte ci sono i Green Day con «Insomniac» e i Red Hot Chili Pepper con un bellissimo «One hot minute». E gU italiani? «Io sono qui» di Claudio BagUoni è un ottimo disco, moderno e corposo ben sopra la media. Alessandro Rosa