CHRISTIAN STEIN Quattro installazioni di Bernhard Rüdigher

CHRISTIAN STEIN CHRISTIAN STEIN Quattro installazioni di Bernhard Rùdigher quisito dal marito tedesco, mentre lei, ligure di nascita è ormai da anni torinese d'adozione. Pur continuando a riproporre periodicamente le opere della sua squadra di fuoriclasse, Christian Stein non ha perso il gusto di continuare a proporre esordienti, di cercare sempre nuovi campioni per il suo team. E' il caso di Bernhard Rùdigher, artista trentunenne i cui lavori sono in mostra fino a tutto gennaio negli spazi di piazza San Carlo. Anche questa volta il nome tedesco non deve trarre in inganno, Rùdigher è nato a Roma, ha studiato a Milano all'Accademia di Brera e attualmente vive e lavora a Parigi. Per la sua prima personale da Christian Stein, il giovane artista ha realizzato quattro installazioni ambientate in altrettante stanze, a cominciare dall'ingresso. Ma il visitatore resterà subito colpito e attratto dall'opera nell'ultima stanza, la più lontana, ma anche la più visibile già dall'entrata. E' sì una installazione, perche concepita in rapporto all'ambiente, ma è soprattutto scultura, essendo una fusione d'alluminio raffigurante a bassorilievo un uomo nudo, caso le due grandi statue «votive» scolpite in pietra di Vicenza da Mimmo Paladino e il trittico di Francesco Clemente, noto protagonista della Transavanguardia, che ha affrescato un vasto trittico con al centro il dio Anubi. Sempre in ambito egittizzante si collocano le statuette in diorite di Stephen Cox, la testa di ariete di Peter Randall-Page, il colossale volto in bronzo di Igor Mitoraj, i gatti «sacri» di Jiri Kolar, i bronzetti della giovane artista statunitense Kiki Smith e, inquietanti reperti tombali, le mani di pane di Marc Quinn. Sono invece concepiti in più stretta interazione con uno specifico reperto archeologico i lavori di Martin Riches, 0 quale dall'interno di un antico Naos fa risuonare il nome del dio Ra; di David Hishock che riproduce in fac-simile la stele di Rosetta trasformandola in codice a barre; del giapponese Ken Yasuda che «falsifica» le False Porte dell'Eternità. Grande attesa, infine, per l'installazione di suoni e luci dentro il tempietto rupestre di Ellesija progettata da Brian Eno, il celebre musicista dei Roxy Music, poliedrico compositore di ambient music, nonché produttore degli U2, e ora anche artista. Accanto a chiesti lavori d'avanguardia, troviamo anche un'opera più accademica di Angelo Saghetti, omaggio postumo ad un bravo scultore torinese che nel 1979 aveva dedicato al Sogno del Faraone un altorilievo neoegizio. Guido Curio La Macchina del tempo Artisti contemporanei al Museo Egizio di Torino Via Accademia delle Scienze 9. tel. 53.46.23. Orari di visita: dal martedì al venerdì 9-19 continuato, domenica 9-14. chiuso il lunedi. La mostra resterà aperta fino al 31 marzo 1996. col capo reclinato, gli occhi socchiusi, le braccia abbandonate lungo i fianchi e le mani incrociate all'altezza del pube. E' l'immagine ieratica, tratta da una icona greca, del «Christus Patiens», di Gesù sofferente, che ritroviamo pressocché identica nei dipinti di Cosmè Tura, Giovanni Bellini e d'altri celebri maestri del Quattrocento. Quel corpo, esangue, è affisso, è croce-fisso sopra un telaio ligneo, posto verticalmente a far da fondale e nel contempo da reticolo prospettico. Per raggiungere questo lavoro si attraversano altre stanze dove sono esposte opere costituite da scatole metalliche, di forma rigidamente geometrica, dentro le quali Bernhard Rùdigher fa recitare, come in teatrini di marionette, una mano di terracotta ricoperta di foglia d'argento, oppure due parrucche di gesso appaiate come in un doppio ritratto fiammingo del quale è rimasto solo un vuoto copricapo. £' inutile cercare un senso univoco e un preciso significato iconografico in questi lavori. Al di là del titolo - Vanità. «L'ispirazione», Che ognuno si porti i suoi fardelli - queste opere hanno valore poetico in sé, sono forme leggere, in bilico tra fredda astrazione minimalista e onirica teatralità. Guido Curio Bernhard Rùdigher. Galleria Christian Stein P. San Carlo 206. tel. 535574 Orario: dal lunedi al venerdì 15.30-19.30; sabato 9.30-12.30: fino al 31 gennaio.

Luoghi citati: Milano, Parigi, Roma, Torino, Vicenza