Il reddito? Non conta nulla

Il reddito? Non conta nulla Il reddito? Non conta nulla Q così arr. Uct•b Q così arr. UALI sono i motivi per cui gli estimi, e quindi le tasse sulla casa, risultano •bitrari? Ne abbiamo parlato con l'avvocato Corrado Sforza Fogliani, presidente Confedilizia, che contro i criteri di estimo ha combattuto una strenua battaglia. VIZI D'ORIGINE «Gli estimi attuali - dice Sforza Fogliani - sono viziati da un peccato originale. La legge dice che il catasto deve determinare il valore reddituale di un immobile, cioè quanto renderebbe affittato. Invece gli estimi sono basati sul valore patrimoniale dell'immobile, cioè sul valore teorico di mercato». A questo primo vizio di nascita se ne aggiunge un altro. Gli estimi sono stati determinati senza reale contraddittorio. In pochissime realtà sono state costituite le Commissioni censuarie previste dalla legge per il controllo della congruità dell'estimo. Il singolo funzionario, sulla base delle notizie che aveva sul mercato immobiliare locale, ha determinato i valori, lasciando che della loro aderenza alla realtà giudicasse la Commissione censuaria centrale, che non aveva certo né il modo né il tempo di contestare le cifre che le pervenivano dalle amministrazioni periferiche. NESSUN CRITERIO «Poi c'è un terzo motivo - aggiunge il presidente di Confedilizia - altrettanto importante: non si è mai provveduto alla revisione 0 meglio a una più chiara determinazione dei criteri di classamento. L'immobile che in un comune è A2 in un altro può essere A3. Peggio ancora quando si passa alle classi. In ogni comune valgono regole diverse, perché la determinazione di una classe non avviene sulla base di carat¬ teristiche standard, ma sulla base degli immobili presenti in loco». Per cui ad esempio può capitare che in un paese dove abbondano case alte e vecchie l'ascensore sia considerato un lusso che fa salire di classe e in altre no. COMUNI DIVISI A complicare ulteriormente le cose vi è poi la suddivisione in zone dei Comuni più grandi. Si parte dal presupposto che il centro sia sempre più caro del semicentro, e che questo valga sempre di più della periferia. Mentre, soprattutto per i grandi insediamenti urbani, il mercato immobiliare funziona piuttosto a «macchia di leopardo», con valori che possono variare di parecchio in un raggio di qualche centinaio di metri. I RICORSI Contro gli attuali criteri di estimo piovvero a suo tempo 400 mila ricorsi da tutta Italia. Gli estimi furono dichiarati illegittimi dal Tar e dal Consiglio di Stato. Sono rimasti in vigore solo perché provvisori. In teoria dovrebbero essere rivisti entro la fine del 1996, per essere sostituiti da nuovi criteri più aderenti alla realtà del mercato. Entro i primi tre mesi dell'anno prossimo il governo dovrebbe indicare i criteri per la composizione delle Commissioni censuarie incaricate di porre mano a tutta la materia. Il problema più grave - segnala Sforza Fogliani - è che l'orientamento attuale è quello di chiamare a far parte di queste Commissioni i rappresentanti dei Comuni e non quelli dei contribuenti. Si giungerebbe così all'assurdo di organismi in teoria super partes ma che in realtà finirebbero per deliberare su proventi di cui godono. Gli estimi, infatti, sono la base imponibile perl'Ici. [g. p.J

Persone citate: Corrado Sforza Fogliani, Sforza Fogliani

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