SELLAI E SPAZZACAMINI Le piccole curiose raccolte delle province piemontesi

SELLAI E SPAZZACAMINI SELLAI E SPAZZACAMINI Le piccole curiose raccolte delle province piemontesi gimento, ha sede il Museo dello Spazzacamino, inaugurato nell'agosto del 1983. Oltre agli attrezzi da lavoro, come il brischetin (lo scopino), il riccio con le lame a raggiera per raspare le canne, la caparùza per riparare la testa dalla fuliggine Qui sopra spazzacamini in Val Vigezzo Sotto antico bottega di .sellaio e il sach per raccoglierla, nel museo sono esposte fotografie e pubblicazioni sulla vita degli spazzacamini, figure del passato a noi poco conosciute, ma che hanno caratterizzato un'epoca. I Vigezzini cominciarono a emigrare verso le terre vicine nel 1300 e nel XVII secolo varcarono i confini alla volta di Francia, Germania, Olanda. Quasi tutti erano spazzacamini, ma molti fecero fortuna, alcuni come banchieri altri come gioiellieri. Come Gian Battista Mellerio che mise in piedi una catena di gioiellerie e che aveva tra i propri clienti la regina Maria Antonietta. Più drammatiche le vicende dei bambini che, dalla fine dell'800 a tutti gli Anni 30 del nostro secolo, furono costretti ad abbandonare i genitori per seguire i «padroni» che setacciavano le terre più povere della valle per reclutarli e farli salire nei camini delle case nella ricca pianura. Nel museo di Santa Maria Maggiore anche la storia di questo duraturo sfruttamento del lavoro minorile è ben documentata. A poco più di due chilometri da Santa Maria Maggiore, a Malesco, ima statua in bronzo opera dello scultore milanese Luigi Teruggi, ricorda uno di quei bambini, Faustino Cappini, morto a quattordici anni, fulminato dall'alta tensione i cui fili passavano sul tetto di una casa dove aveva appena terminato di pulire i camini. | Nei mesi invernali il museo dello Spazzacamino è visitabile solo su richiesta, prenotando al numero (0324) 95.091. In luglio e agosto è aperto tutti i pomeriggi dalle 15,30 alle 18,30; domenica e lunedì anche in mattinata, dalle 10 alle 12. Santa Maria Maggiore è raggiungibile in treno via Domodossola, oppure percorrendo la A4 Torino-Milano fino a Biandrate dove si entra sulla A26 per proseguire fino al termine dell'autostrada a Mergozzo. Da qui si raggiunge Domodossola per poi imboccare la statale 337 della Val Vigezzo. Mauro Fresco TIGLIOLE L'ARTE DEL SELLAIO In provincia di Asti, alla scoperta di un museo sui generis, dedicato a un artigianato non più così diffuso: Tigliole ospita il Museo dell'Arte del Sellaio, in strada Stazione di San Damiano 58 (tel. 0141/66.291). E' stato Claudio Fiorano, ultimo discendente di una famiglia (il padre Renzo aveva una ditta a Torino di selleria per auto), che per più di un secolo ha costruito sellerie, a volere e realizzare la raccolta, che ripercorre il rapporto dell'uomo con la lavorazione della pelle, dalla preistoria fino a oggi. Si parte dalle selci utilizzate per scarnificare, si arriva al 1737, quando nacque la corporazione astense dei sellai, al 1850 con la prima macchina per cucire il cuoio, fino ai tempi recenti, con lavorazioni industriali e materiali sintetici. I pezzi sono divisi in tre sezioni: materiali, arnesi, manufatti. Nella prima ci sono il cuoio, i fili per cucire e i molti tipi di imbottitura che hanno attraversato i secoli, dal crine alla paglia fino alla resina espansa. Tra gli strumenti forbici, pinze, mannaie a lunetta ma anche la prima cardatrice automatica, costruita a Torino su modello francese agli inizi del secolo scorso. Infine i manufatti: selle, briglie e finimenti, cappucci per riparare dal sole la testa del cavallo, rifiniture

Persone citate: Claudio Fiorano, Faustino Cappini, Gian Battista Mellerio, Luigi Teruggi, Maria Antonietta, Mauro Fresco