IN MEMORIA DI FRASSATI Due concerti in Duomo per ricordare il beato di A. Fe.

IN MEMORIA DI FRASSATI IN MEMORIA DI FRASSATI Due concerti in Duomo per ricordare il beato SETTANT'anni fa scompariva, dopo un breve e violento attacco di poliomielite, Pier Giorgio Frassati. Aveva 24 anni. Era figlio del senatore Alfredo Frassati, fondatore e direttore de «La Stampa». Trascorreva molto tempo tra i poveri, manifestava contro il fascismo, nel tempo libero scalava le montagne. Cinque anni fa venne beatificato da Papa Wojtyla; le sue spoglie dal cimitero del Santuario di Oropa furono traslate nella Cattedrale di Torino. Ed è proprio qui, nel più autorevole tempio della cattolicità piemontese, che si svolgeranno nei prossimi giorni due concerti dedicati alla memoria di questo personaggio così vicino ai cuori dei fedeli. Domenica 3 alle 15,30 il Coro Polifonico Nostra Signora di Misericordia della BasilicaSantuario di Savona eseguirà il «Laudario di Cortona», raccolta di laudi del XIII secolo adattate al gusto popolare partendo dagli originali improntati alla severità della liturgia. 11 Coro sarà diretto da Sergio Militello, che ha anche compiuto l'elaborazione musicologica e gli adattamenti strumentali e armonici. Parteciperà come solista il soprano Maria do Ceu Alexandrino Pa- rodi. Mercoledì 6 alle 20,45 sarà invece la giovane organista Paola Dipietromaria a proporre una «meditazione musicale» che accosterà la ricorrenza dell'Immacolata con la memoria di Pier Giorgio Frassati. Il programma inizia con Dietrich Buxtehude («Preludio al Corale "Wie schòn leuchtet der Morgenstern"») e prosegue con il francese Leon Bòelman («Prière à Notre Dame» da «Suite gothique op. 25»l e Johann Sebastian Bach («Preludio e Tripla Fuga in mi bemolle maggiore BWV 552»). La seconda parte del concerto prevede l'«Ave Maria op. 104 n. 2» di Marco Enrico Bossi e la «Sonata 1 op. 65» di Felix Mendelssohn. [l.o.] CORI DI NATALE SABATO 2, alle 21, a Collegno, nella parrocchia di Santa Chiara, via Vandalino 49, concerto di Natale del Coro Edelweiss, del Cai di Torino, diretto da Willem Tousijn. Ingresso a offerta libera. Il ricavato della serata andrà totalmente a favore della caritas parrocchiale, a sostegno delle famiglie meno fortunate. Lo stesso coro, uno dei più longevi del Piemonte, (fondato nel 1950), sarà a Carmagnola il 15 dicembre alle 21 al Teatro Elios, con il concerto «Oh felice, oh chiara notte», canti popolari, di montagna e natalizi. Tra i brani in programma «Era sera», «Doman l'è festa», «Lauda dell'Epifania», «Stille nacht», «O sanctissima», «Ave Maria», «Deep River». Sempre a proposito di canto corale, con argomento natalizio, da segnalare il concerto del 5 dicembre, ore 21, alla parrocchia della Crocetta, in corso Einaudi 23, con i cori Cai Uget e Chorus, a favore della costruzione della «Casa per la Promozione della donna» in Mozambico. Il Cai Uget, altro ensemble torinese di gloriose tradizioni, ha tra l'altro un programma brani come «Gaude Virgo», «Echi dei Carpazi», «I tre re dell'Oriente», «Adeste fideles», «Oggi è nato». «Nenia di Gesù Bambino». Il Chorus propone invece spiritual come «Carol of the bells», «Get Away Jordan» e pagine corali di Bach. Organizza il gruppo missionario. Ingresso a offerta libera. TEMPIA LIEBESL1EDERVVALZER OPO il brillante esordio mozartiano, la stagione dell'Accademia Stefano Tempia prosegue con un appuntamento dal carattere totalmente diverso: al posto delle masse orchestrali e corali impiegate nella Messa in do minore, saliranno sid palcoscenico dell'Auditorium della Rai (mercoledì 5, ore 21) quattro solisti di canto e un duo pianistico per dare voce e ritmo a due splendide pagine bralimsiane, i Liebesliederwalzer op. 52 e op. 65. Composte a circa cinque anni di distanza l'ima dall'altra - la prima fu edita a Bonn nel 1869, mentre l'esecuzione pubblica della seconda risale al maggio del 1875 - le due raccolte di valzer mostrano una singolare omogeneità di ispirazione e di intenti. La fonte per entrambe, come è noto, è da ricercarsi non tanto nei valzer orchestrali e mondani che ad opera dei grandi compositori austriaci e ungheresi di fine secolo andavano allora diffondendosi in tutta Europa, ma piuttosto va rintracciata all'interno di quell'ampio filone di origine popolare e folklorica - ancora ima volta, di matrice austriaca passato alla storia con il nome di Laendler. Al Laendler, melanconico eppure a suo modo vivace canto danzato delle vallate tirolesi, si ispirò prima di Brahms il sommo Schubert, che trasferì nei valzer e negli innumerevoli Lieder la poesia semplice e discreta di quelle composizioni; dopo-di lui, fu proprio Brahms a raccoglierne l'eredità pur superando, in un certo senso, il modello schubertiano sia per profondità di pensiero, sia per scrittura armonica. Il risultato è senza precedenti. Anche se confinati nel ristretto universo della Hausmusik - ossia la musica da consumarsi entro le pareti domestiche, tra esecutori di ottimo livello ma dilettanti - i Liebesliederwalzer mostrano un'inventiva melodica straordinaria, ora spumeggiante, ora percorsa da una delicata vena intimistica ma sempre sorretta da una robusta e cangiante struttura ritmica. Gli interpreti del concerto sono il soprano Cùizia Puzzone, il contralto Paola Pellicciali, il tenore Mok Jin Hak e il basso Carlo De Bortoli affiancati al pianoforte da Carla Papini e Laura Domenica Brunetta. [a. fe.]

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