Adelante, sviluppo ma con precauzione

Addante, sviluppo ma con precauzione Addante, sviluppo ma con precauzione interazioni tra atmosfera e oceano e gli scambi radiativi nei sistemi nuvolosi. Nessuna novità, invece, per l'analisi dei parametri che definiscono il clima. Si confermano i risultati finora trovati sia per l'aumento della temperatura globale, sia per l'innalzamento del livello del mare, mentre rimangono incertezze sull'andamento delle precipitazioni. Nella valutazione degli impatti si sottolinea in primis il rischio derivante a molte aree costiere dalla crescita del livello degli oceani, ma vengono anche esami¬ nati i pericoli per lo foreste, la produzione alimentare, la disponibilità di risorse idriche, indicando quali mutamenti si possano ragionevolmente prevedere con conseguenze gravi sul piano sociale e fortemente onerose su quello economico. In questa prospettiva vanno tenute presenti le proposte del terzo gruppo di lavoro che suggerisce, per andare incontro alle esigenze poste dall'entrata in vigore della Convenzione sul Clima, di adottare, sulla base del principio di precauzione, alcune misure, dette di «no regrets», intendendosi con questo il fatto che i vantaggi che ne derivano per la protezione dell'ambiente sono tali da compensare largamente i costi che esse comportano. In particolare si raccomandano il miglioramento dell'efficienza energetica, la riduzione delle emissioni di gas serra, la gestione più oculata delle foreste e del territorio in genere per ridurre le emissioni ed aumentare la capacità di assorbimento della CO, atmosferica. Mentre il primo obbiettivo ri¬ guarda indistintamente Paesi sviluppati e in via di sviluppo, il secondo deve essere perseguito principalmente dai Paesi industrializzati, che concorrono per circa il 70 per cento al totale delle emissioni. Un primo passo verso il controllo delle emissioni è stato rappresentato dall'adozione del Protocollo di Montreal, che prevede la fine della produzione entro il 2000 di quasi tutti i clorofluorocarburi. Il problema più serio resta, però, quello della CO,. Attualmente la produzione prò capite è di 1,45 tonnellate/anno. Tenendo presente che la popolazione mondiale va verso gli otto miliardi di unità, per mantenere l'attuale livello di emissioni la produzione dovrebbe ridursi a circa 0,35 tonnellate/anno. Considerando l'esigenza dei Paesi poveri di incrementare il loro tenore di vita, questo obiettivo non è facilmente conseguibile. Le misure suggerite dagli esperti coprono un ampio spettro di opzioni, dal risparmio energetico all'uso di sorgenti di energia rinnovabili, all'adozione di tee-

Persone citate: Addante

Luoghi citati: Montreal