Genio per caso, o quasi

Genio per caso, o quasi Genio per caso, o quasi SERENDIB è l'antico nome dell'isola di Ceylon, ora Sri Lanka, e ha ispirato un vecchio libro di fiabe, The Three Piinces ofSerendip (I tre principi di Serendip), la cui lettura interessò moltissimo Horace Walpole, che ne scrisse nel 1754 al suo amico Sir Horace Mann citando la frase in cui i tre principi «scoprivano continuamente nuovi fatti, per caso e per sagacità, su cose di cui non si erano mai occupati». Walpole inventò la parola serendipity per descrivere le proprie scoperte accidentali. La parola è ora entrata a far parte della lingua inglese e appare sempre più spesso nei lavori scientifici. Suscitando le ire dei puristi, userò la versione italianizzata «serendipità». Traggo queste informazioni da un libro in lingua inglese di Royston M. Roberts (Wiley Science Editions 1989) in cui vengono narrate moltissime scoperte accidentali. Nel libro si distingue tra la serendipità che descrive una scoperta non intenzionale e fatta per caso e la pseudoserendipità che descrive quelle intenzionali ma fatte comunque per caso. La serendipità non ha affatto una connotazione negativa e non sminuisce il valore della scoperta. Quando ero studente a Rochester negli Usa mi colpì una frase di Pasteur incisa a ca¬ ratteri cubitali sulle pareti della biblioteca dell'Università. Diceva: «Il caso aiuta solamente le menti ben preparate». Dobbiamo alla serendipità la scoperta della penicillina, del velcro, dei raggi X, del teflon, della dinamite e dei rotoli del Mar Morto. Negli Anni 60 due ricercatori dei Laboratori Bell, Penzias e Wilson, stavano studiando la possibilità pratica di comunicare con satelliti mediante grandi antenne paraboliche ed erano molto preoccupati per la presenza di uno strano rumore di fondo che disturbava le trasmissioni. 11 rumore persisteva nonostante tutte le precauzioni e alla fine i due si convinsero Q UANDO si vuole alludere a un dilemma insolu_ bile si usa spesso, nel linguaggio comune, la domanda: «Viene prima l'uovo o la gallina?». Siamo certi che molti, se dicessimo che noi sappiamo la risposta, ci prenderebbero per dei burloni. Il fatto è che non solo noi la sappiamo effettivamente: anche voi, lettori di un inserto come Tuttoscienze, dovreste saperla. Se così non è, dovremmo forse tutti insieme meditare sulla qualità della divulgazione da un lato, e della lettura dall'altro. Ma bando alle ciance, direte voi! Chi viene dunque prima? Un minuto di pazienza: vogliamo infatti darvi non tanto la soluzione, quanto la sua giustificazione (sulla base del principio che non è importante che cosa si fa, visto che tutti facciamo più o meno le stesse cose, ma come e perché la si fa). Partiamo dunque dal 1957, perché è da quell'anno che chi non è disattento conosce la ri- VILIPENDIO DELLA AAATEAAATICA

Persone citate: Horace Mann, Horace Walpole, Pasteur, Penzias, Three, Walpole

Luoghi citati: Rochester, Usa