ANDREOTTI NELLA STALLA? Un curioso libro inchiesta sui nomi propri dei bovini

IN CAMPAGNA IN CAMPAGNA ANDREOITI? NELLA STALLA Un curioso libro inchiesta sui nomi propri dei bovini nomi, specialmente delle Frisone, bestie d'elite, sono figli dei tempi (la consuetudine è nordamericana), e sono un marchio di fabbrica dell'allevatore, come Fantasy Potts Norma, Armida Jet Stream, Tonyma Electra. I nomi tradizionali invece, spesso in dialetto, sono sempre gli stessi, da sempre (si hanno notizie certe a partire dal 1850), e il pastore, il margaro, Sella foto vacche di razza piemontese all'alpeggio anche se ha cento capi, riconosce le sue bestie, una per una, anche da lontano, come son capaci di fare tutti i pastori, sotto ogni latitudine. Ci sono i nomi epici ed esotici, come Frontiera, Pistola, Adua, Tigra, Moresca; altri legati a città straniere, reminiscenze di lontane emigrazioni: Londra, Parigi, Ginevra, Marsiglia, Lione, Modana, o solo nomi di nazione, come Germania, Spagna, Fransa, Svisse- ra. Ma compaiono anche capitali lontane come Avana, Boston, Manila, Toronto. Poi gli appellativi affettuosi: Steila, Gioia, Birba, Bambola, Gentila o quelli legati al colore del mantello: Mora, Bionda, Neira, Giaia. Poi i nomi di animali, esercizi di fantasia di nonni, e trisavoli: Formìa e Pavon, Merlo, Canarin, Marmota. E poi i fitonimi: Castagna, Ninsola, Frola, Viuleta, Mandula, Limon, Portigal. Pochi, ma ci sono, i dispregiativi: Carogna, Lingera, Badòla, Marsa. Ma l'iminaginario contadino non si è fermato al passato, e attinge alla politica, alla cultura televisiva; abbiamo così vacche chiamate Bettina, Indirà, Raissa, Andreotti, Marilina, Cicciolina, e anche Milva e Paperina. E perfino Nutella e Zigulì. E i assando alla letteratura, davanti alla greppia troviamo Ulisse, Moravia, Neruda, Gulliver. Poche righe sui cani da pastore («Ma l'argomento meriterebbe una bella indagine etologica», dice D'Avena), «cani che hanno acquisito un bagaglio di esperienza da riconoscere immediatamente la bovina che pascola dove non dovrebbe, anche prima che il margaro urli il nome e il comando». «Il valore di quest'opera - scrive Telmon non si limita al solo ambito specialistico, ma, riuscendo a coniugare rigore scientifico e gradevolezza di lettura, si rivolge ad un pubblico più ampio, cui sa offrire numerosi spunti di riflessione, stuzzicando la curiosità e la memoria di quanti riconoscono nel proprio «patrimonio genetico» la visione familiare di una mandria al pascolo. Renato Scagliola

Luoghi citati: Avana, Boston, Germania, Ginevra, Lione, Londra, Manila, Marsiglia, Parigi, Spagna