IL MONDO DI JACA I trent'anni della casa editrice: 2300 titoli A colloquio con il fondatore Sante Bagnoli

IL MONDO DI JACA IL MONDO DI JACA / trentanni della casa editrice: 2300 titoli A colloquio con il fondatore Sante Bagnoli MILANO ON ammetterà mai. Sante Bagnoli, che la Jaca Book è una casa editrice a sua immagine e somiglianza. Fa subito i nomi del direttore editoriale Maretta Campi con lui fin dall'inizio, e degli storici Massimo Guidetti e Roberto Barbieri e de! poeta Roberto Mussapi, di tutto il com mando insomma di intellettuali che gli lavorano accanto. Eppure la Jaca, un nome che in Brasile significa pane, a 30 anni dalla nascita ha una fisionomia che è la sua, del presidente Bagnoli, uomo mai fotografato perché segreto e fuggitivo. Che cosa ha l'atto la Jaca in questi trent'anni con i suoi 2300 titoli? E che cosa continua a fare? Scava, dissotterra. Fa affiorare eventi, persone e culture dimenticate! o incrostate. Di ieri e di oggi. Ha cosi pubblicato importanti opere di archeologia, come il corpus precolombiano, e di arte preistorica, come il recentissimo e straordinario // museo immaginario della preistoria. L'arte rupestre nel mondo di Emmanuel Anati. Ha contribuito a far conoscere da subito filosofi come Derrida [Della grammatologia è del '68), Ricoeur e Lévinas. Ha presentato l'antropologo del sacro Julien Ries e l'opera omnia dei teologi Henri de Lubac e Hans Urs von Balthasar. Iniziative di cui va orgogliosa. La Jaca s'è poi rivoltata contro la letteratura andante nel mondo odierno, contro i romanzi industriali dal successo facile e i romanzi votati alla mimesi dell'espiazione, della dissipazione umana nelle città e negli ingranaggi del denaro e della violenza: ha scelto di far conoscere autori africani, sudamericani, caraibici, scrittori sanguigni e poetici di un Terzo Mondo che si svela a se stesso e accusa il «misfatto secolare», come lo chiama Bagnoli, l'imperialismo che aggrava il vallo tra sviluppo e sottosviluppo. Ecco l'epopea del brasiliano Olinto, commosso nel ripercorrere le origini nere, ecco il racconto lirico del nigeriano Achebe, la drammatica memoria del congolese Lopes, la forza di Soyinka, tanti altri autori. Sembrerebbe che la Jaca voglia spolverare l'uomo d'oggi, togliergli di dosso i vizi della storia. Inquietudini che Bagnoli condivide e promuove. A quindici anni, nel '57, va da Milano a Genova e s'imbarca su un mercantile in rotta verso la Turchia. Durante la traversata dipinge di viola il castello di prua, sbarca a Mersin, a Nord di Cipro, per fotografare un castello ittita appena scoperto, e viene preso a sassate dalla popolazione che non può vedere gli occidentali. «Capii il perché - ricorda Bagnoli -. A pochi chilometri c'era una base americana della Nato». E poi la saga familiare di quel suo nonno bolognese, barbiere anarchico, che nella retrobottega del salone in piazza Otto Agosto insegnava il francese a chi andava in esilio. E poi le conversazioni con la madre, ebrea convertita, e l'amicizia con don Giussani. Gli nasce dentro un cristianesimo come volontà, ricerca, approfondimento. Alla laurea in Scienze politiche critica Max Weber e litiga con Gianfranco Miglio. Il battesimo della Jaca Book avviene subito dopo al numero 1 di via Bagutta nel '65. Sempre stati pochi, i soldi. Per far quadrare i conti la Jaca dà sempre più spazio alle coedizioni: nel '96 verranno ad esempio pubblicati i primi titoli dell'EncicJope- dia mediterranea in collaborazione con caso editrici del Nord Africa, di Francia, Spagna e Grecia. Sessanta i volumi previsti, direttamente in versione pocket. Le novità sono parecchie. La Jaca a trent'anni (120 titoli nel '95, 18 dipendenti e 9 miliardi di fatturato, di cui un terzo in Italia) si rafforza, si espande. Annuncia il progetto internazionale L'eredità medievale (50 pocket su argomenti, personaggi e problemi da Agostino alla fine del Quattrocento), i Dizionari Età Paperbacks {Arte e Politica in primavera), e una nuova collana di filosofia diretta da Carlo Sini: «Sarà una collana a due ante anticipa Bagnoli -. Nella prima, si punta a una filosofia occidentale libera dagli orpelli che la soffocano; nella seconda, brevi testi classici di questo secolo». Un discorso a sé merita l'arte. Bagnoli è stato pittore («Ero informale, come andava di moda allora»). La Jaca ha dedicato collane meritorie all'Italia e all'Europa romanica, i secoli dell'arte nuda, essenziale. E ha pubblicato monografie splendide di artisti come Braque e Chagall: «Indimenticabile, un tè a casa di Chagall a Saint Paul-de-Vence — ricorda Bagnoli —. Era spiritosissimo. Vagliammo insieme i colori per ogni tavola da stampare». Lo spazio dell'arte adesso si amplia: la Jaca inizia con Cantieri medievali, una nuova storia dell'arte dell'Europa occidentale, rilegge i mondi bizantino e slavo e gli Orienti cristiani, e indaga le arti non cristiane, da quelle indù e buddista a quelle tao, tantrica e zen. Bagnoli ha passato la domenica a scrivere la presentazione della riedizione di Nedjma, romanzo del berbero kabilo Yacine Kateb: «E' attualissimo - assicura -. Fa da ponte tra Algeria ed Europa: è la controparte di Camus». Sta curando il secondo volume delle memorie di Eliade: «Uno dei suoi ultimi pensieri riafferma l'importanza delle differenze culturali. Sarà una sorpresa». Claudio Altarocca Tft "y MILANO Bà ASCE un «potino» editonale: il primo vagito ! a gennaio. Padre: I ^tt Mano Tropea, l'uomo che in Mondadori Wg con Laura Grimaldi «■ ha inventato «il nero» I ■ in Italia. «Ma non sarà 1 una concentrazione "poliziesca" - dice -, Basta guardare i futuii cataloghi e i contraenti». Che sono, per alcuni versi, inaspettati: Il Saggiatore, fiancheggiato da una Marco Tropea Editore nuova di zecca e da Pratiche. Gran ciambellano del gruppo: Luca Formenton che, naturalmente, guida la cordata. La proprietà è divisa nelle seguenti quote. Saggiatore: 90% Formenton, 10°n Bruno Mondadori. Marco Tropea Editore: 50% Formenton, 30% Lavato, 20% Tropea. Pratiche: 51% Fonnenton, 49% mezza dozzina di vecchi soci. Tropea e Fonnenton sulla tolda di comando, con due uffici allacciali e con una filosofia comune: saggistica e narrativa esattamente nelle medesime proporzioni come linea guida. Distribuzione: Mondadori, ma rete di vendita interna. Tropea, casa editrice col suo nome e direzione del «polino»: come ci si arriva? «Con tante chiacchiere. Nel senso che conosco Luca da una vita. Un'amicizia iniziata in Mondadori e proseguita anche quando le strade si sono separate. I temi? I soliti: come stare al passo con i tempi, il doppio ruolo - ma l'uno imprescindibile dall'altro - di saggistica e narrativa. L'esigenza di unire la grandezza all'agilità e all'obbligo morale di non trasformarsi mai in elefanti stanchi e imbalsamati». In altre parole... «La mia esperienza di editore di genere l'avevo avuta con Interno giallo. Con Spagnol alla Longanesi gli orizzonti si sono allargati, mi è stato concesso di varcare i vecchi limiti e di spaziare. Ho imparato un sacco di cose. Tra l'altro la dimen- MARCO TROPEA GIOCA IN CASA E si alleo con II Saggiatore sione ottimali; per un editore: né troppo piccolo, né troppo grande. A ben guardare, in Italia, solo lui e la Feltrinelli non hanno sbagliato niente». Così ha proposto a Fonnenton lo stesso schema. «Con alcuni aggiustamenti. Al Saggiatore necessitavano fiancheggiatori di qualità e - anche se in parte già esisteva - rinforzare la sezione narrativa per meglio bilanciarlo e renderlo più moderno D'altra parte io, dopo Interno Giallo, mi sentivo incompiuto e una nuova casa editrice, mia, serviva alla causa. Esattamente come Pratiche, un gioiellino di provincia con un mare di potenzialità se entrava in un'ottica più industriale». Ma il suo passato giallo? «Finito. Ora non mi pongo più confini. E il motivo è semplice: il poliziesco è affaticato. Vive di stereotipi: non se ne può più di legai thriller e di serial killer. Continuo ad amare l'enigma. Ma solo se è al servizio della società. Non mi interessa più l'assassino, dorrei lanciare nuovi stilemi: c'è sempre bisogno dell'eroe - e del mito - ma entrambi devono raccontarmi il potere corrotto e che corrompe, l'intreccio della vita quotidiana, la politica, la criminalità». E come li trova cjuesti nuovi autori? «Non certo partecipando ad aste miliardarie. Non siamo poveri. Benestanti è il termine giusto, ma non disposti a buttare via i soldi. Per questo mi leggo personalmente una media di dieci manoscritti per settimana, un totale di circa 4.000 pagine in inglese, francese e italiano». Il risultato? «Ad esempio un certo Sebastian Faulks. Un ex giornalista culturale dell'/ndependenf, che in Inghilterra è arrivato a vendere 350 mila copie con un romanzo {Il canto del cielo) assolutamente originale: un affresco epico di questo secolo tra amore, guerra e memoria scritto in modo alto, letterario. Circa 400 pagine, costate una ventina di milioni solo perché lette prima. Sarà la mia prima novità di gennaio. A cui seguirà un Westlake'- il fedelissimo che mi segue ovunque come Cacuc- .1 torco Tropea ( a sin.) rara con il proprio /ionie una nuora casa editrice in col lai/orazione con il Sfiggiolore. di Luca Fonnenton (a destra) ci e Paco Taibo II - che si cimenta con la commedia ironica. Il suo Two muchi, tradotto da Laura Grimaldi, è già diventato film e su quel set Antonio Banderas e Melanie Griffith si sono fidanzati». D'accordo, questo è il suo mestiere: ma il Tropea medito della saggistica? «Intanto una premessa: non ci cannibalizzeremo mai noi e il Saggiatore. Io punterò più sull'attualità. Un esempio? Im regia occulta di Giorgio Galli, vale a dire una tesi ben precisa e sconcertante: c'è stata la stessa mano nell'attentato a Mattei e in quello di piazza Fontana. E poi i diari contrapposti di Che Guevara e di Raul Castro nell'epopea della Sierra Maestra» Passiamo al «polino»... «Servizi centralizzati, redazioni agili e autonome, ma profondo coordinamento editoriale, senza compartimenti stagni. Il che vuol dire che di volta in volta si deciderà da chi fare uscire un titolo». Formenton, che ne dice di questa rivoluzione? Il Saggiatore che fa narrativa... «Oggi serve un doppio binario. Non rinunciamo ai nostri autori storici. Siamo stati i primi al mondo a pubblicare Genet non purgato. E a gennaio usciranno i Saluti cosmopoliti di Alien Ginsberg, versi maturati nella stagione autunnale ma che nulla hanno di crepuscolare. Un omaggio a quei giovani che stanno scoprendo in massa la beat generation. A Ginsberg seguirà uno straordinario romanzo picaresco: 7/ naso di Pinocchio, di Jerome Charyn, un burattino candido e sensuale in un Bronx boccaccesco». Grande unità d'intenti, insomma, con Tropea. Ma avrà pure un difetto. «Certo. Arriva regolarmente in ritardo. Ed è costantemente terrorizzato quando lo porto in Vespa per Milano. Ma guarirà. Me ne sto occupando a fondo. Intanto se ne va già via per ultimo»... Piero Sorìa Universale economica Nenad Velickovic Diario di Maja Un'adolescenza a Sarajevo 20S pagine. 1.. 5.000 Bernard Morel Frcdcric llychcn Il mercato delle droghe 96 pagine. !.. 4.000 Massimo Rendina Dizionario della Resistenza italiana 224 pagine. L. 6.000 Pier Paolo Pasolini Il caos 224 pagine. L. 4.500 Antonio Cianciullo Enrico Fontana Ecomafia I predoni dell'ambiente 160 pagine, L 4.500 Cecilia Catto Tracchi Vita da trans % pagine. I.. $.500 Fernaldo Di Giammatteo Dizionario del cinema italiano con hi collaborazione di Cristina fragaglia 400 pagine. Lire IS.000 in libreria Michele Del Claudio Vi racconto la Costituzione 160 pagine. Lire 8.500 in libreria Adelphi Rudolf Borchardt L'AMANTE INDEGNO Traduzione di Elisabetta Dell'Anna Ciancia «Biblioteca Adelphi», pagine 145, lire 24.000 Una storia di adulterio raccontata con impareggiabile precisione e distacco. Georges Simenon LA MORTE DI BELLE Traduzione di Laura Frausin Guarino «Biblioteca Adelphi», pagine 176, lire 24.000 Ossessione e delitto nell'America profonda, dove nulla sembra accadere. Edgardo Franzosini RAYMOND ISIDORE E LA SUA CATTEDRALE «Fabula», pagine 131, lire 22.000 gUn personaggio improbabile e totalmente reale, fin nei più inverosimili dettagli, raccontato da un nuovo narratore. V.S. Naipaul UNA VIA NEL MONDO Traduzione di Marcella Dallatorre «Fabula», pagine 440, lire 42.000 L'opera più recente, e forse la più sottilmente articolata, di uno dei maggiori scrittori viventi. Antonio R. Damasio L'ERRORE DI CARTESIO EMOZIONE, RAGIONE E CERVELLO UMANO Traduzione di Filippo Macaluso «Biblioteca Scientifica», pagine 404, 24 ili., lire 50.000 «Una lettura di importanza cruciale per i neurofisiologi e i filosofi, ma anche per i lettori comuni» (New York Times). Alberto Arbasino PARIGI O CARA «Piccola Biblioteca Adelphi», pagine 311, lire 22.000 I mostri sacri della Parigi di ieri: una storica galleria di ritratti. Tommaso Landolfi LA PIETRA LUNARE A cura di [dolina Landolfi «Piccola Biblioteca Adelphi», pagine 161, lire 15.000 Una iniziazione erotica: dalla provincia più stantia al misterioso «regno della notte». Vladimir Nabokov COSE TRASPARENTI Traduzione di Dmitri Nabokov «Piccola Biblioteca Adelphi», pagine 147, lire 15.000 Un romanzo affascinante dove a esseri e cose è dato spostarsi agevolmente nello spazio e nel tempo.