UN DIPLOMATICO TRA DUE POLI

UN DIPLOMATICO TRA DUE POLI UN DIPLOMATICO TRA DUE POLI N.EL 1596 Ottaviano Maggi, tracciando nel suo trattato De legato l'identikit del perfetto diplomatico, indicava come requisiti indispensabili l'essere un esperto teologo, conoscere a menadito Aristotele e Platone, avere nozioni avanzate di architettura, matematica, diritto civile e canonico, musica, arte militare, parlare perfettamente il latino, il greco, lo spagnolo, il francese, il tedesco e il turco. Come se non bastasse, a questo ritratto bisognava aggiungere un'anagrafe con ricchezza, nobiltà e bella presenza. Nel secolo dei Lumi neppure questo sarebbe stato sufficiente, dal momento che la madre della Grande Caterina suggeriva amichevolmente a Federico II di inviare a Sanpietroburgo come suo rappresentante un bel giovane, ma soprattutto un uomo capace di reggere grandi quantità di liquori. Roberto Gaja, di cui il Mulino manda in libreria L'Italia nel mondo bipolare (pp. 272, L. 34.0001, storia della polìtica estera del nostro Paese dal 1943 al 1991, è stato un grande diplomatico e sorrideva di queste qualità richieste all'ambasciatore dell'età classica. Lui era l'esponente di una categoria rara in un Paese dove il senso «professionale» dello Stato è facilmente barattato con l'adesione a clan, camarille, ideologie e partiti, e si deve far sempre conto con l'eterno guicciardiniano «particulare». Gaja era un grande professionista, un servitore dello Stato con l'austero rigore e la passione civile che veniva dall'unica tradizione di questo tipo ricevuta in dote dal giovane Stato italiano, quella della «petite noblesse» piemontese e sabauda. L'Italia nel mondo bipolare è qualcosa di più di una storia diplomatica del mezzo secolo che separa l'aspro risorgere dalle rovine della guerra e del fascismo dagli scenari di fine millennio, che ruotano at- La storia della politica estera italiana scritta, e ragionata, da un protagonista: l ambasciatore Gaja torno alla scomparsa dell'eterno «nemico», l'impero sovietico. E' la storia di una carriera e di un progetto, la costruzione cioè di una scuola diplomatica italiana che, nei limiti di una piccola potenza, sapesse presentarsi con dignità sulla scena internazionale. E' purtroppo anche il diario di una sconfitta, confessata con il pudore di chi preferisce la freddezza delle constatazioni alle polemiche. Come sottolinea puntualmente Sergio Romano nella prefazione, Gaja smonta il luogo comune secondo cui l'Italia non ha avuto in questo mezzo secolo una politica estera, delegandola, in cambio dell'ombrello militare, al Grande Fratello americano. L'equivoco nasce dall'aver scelto come criterio di giudizio della nostra indipendenza la totale adesione delle scelte diplomatiche a quelle di Washington. In realtà la diplomazia italiana ha svolto un ruolo dinamico proprio nella fase seguita alla resa e al faticoso riallineamento con la politica degli ex nemici, Roberto Gaja in libreria con «L'Italia nel mondo bipolare»: la prefazione è di Sergio Romano l hi ampio capitolo è dedicato a Moro (foto a .sinistra) diventati ambiguamente alleati. Epoca legata, non a caso, al nome di un alto diplomatico di stampo sabaudo, Renato Prunas, di cui Gaja descrive il sottile, febbrile lavorìo nei giorni della svolta di Salerno. Ma questo prezioso patrimonio professionale è stato disperso sotto l'urto di due forze terribili: i democristiani, che leggevano in quella tradizione diplomatica una voce dell'eterno nemico, lo Stato liberale; e i comunisti, ansiosi di colpire al cuore lo Stato «capitalista». Mentre nuove forze, come i poteri economici (massimo esempio Mattei e l'Eni), inauguravano una diplomazia parallela, basata sul principio che gli affari possono essere svincolati dai rapporti politici. Le pagine più scintillanti del libro sono quelle dedicate agli anni di Moro e a Craxi. Dopo di loro restarono solo le fumanti rovine della lottizzazione. Domenico Quirico TOMAS MALDONADO CHE COS'È UN INTELLETTUALE? Avventure e disavventure di un ruolo "La verità è che gli intellettuali hanno sempre dato fastidio. Un fastidio di sicuro molto diffuso oggi in vasti settori dell'opinione pubblica. Questa insofferenza nei loro confronti, però, cambia di intensità a seconda del contesto politico." EDWARD W. SAID DIRE LA VERITÀ Gli intellettuali e il potere Traduzione di Maria Gregorio A fronte di tanti intellettuali professionisti, che pongono il proprio lavoro al servizio dell'ordine costituito, Said ridefinisce il ruolo dell'intellettuale alla luce della nostra storia più recente (Vietnam, guerra del Golfo): è nel dissenso che vanno cercati l'avventura, l'interesse, la sfida della vita intellettuale, nell'impegno ad abbattere gli stereotipi e le categorie riduttive che limitano il pensiero e le comunicazioni umane. FRANCESCA RI GOTTI LA VERITÀ RETORICA Etica, conoscenza e persuasione L'arte del dire in un breve saggio che sonda gli artifici dellp retorica, non per mostrare gli inganni, quanto piuttosto le architetture che sorreggono il vero, il buono, il giusto. JON ELSTER GIUSTIZIA LOCALE Traduzione di Enzo Colombo Come le istituzioni assegnano i beni scarsi e gli oneri necessari. Pagine di formidabile chiarezza per capire i meccanismi che reggono le istituzioni sociali e il l'apporto sproporzionato con chi le subisce: dai trapianti all'ammissione al servizio militare, dai criteri di selezione nei licenziamenti all'accoglimento degli anziani nelle case di cura. MARCO D'ERAMO IL MAIALE E IL GRATTACIELO Chicago: una storia del nostro futuro Se gli Stati Uniti sono la terra promessa del capitalismo, Chicago ò la loro Gerusalemme. Conoscere e capire Chicago, patria di Malcolm X e Farrakhan, non solo per vedere gli Stati Uniti sotto una luce nuova, ma anche per riscoprire aspetti impensati della storia d'Europa. CARLO TULLIO-ALTAN ETHNOS E CIVILTÀ Identità etniche e valori democratici Universalità dei valori contro unicità dei popoli, principio di nazionalità contro nuovo ordine sovranazionale, concetto di identità etnica come chiave di volta per interpretare gli eventi storici di ieri e di oggi. STEFANO PISTOLINI GLI SPRECATI I turbamenti della nuova gioventù Un'indagine appassionata sulla cosiddetta "generazionepost" dal grande scenario multietnico degli Stati Uniti al disagio della provincia italiana: miti e contro-miti di una gioventù allo sbando. InterZone NICHOLAS SAUNDERS E COME ECSTASY Prefazione di Gùnter Amendt Traduzione di Luca Piercecchi Un racconto in prima persona con tutto quel che c'è da sapere sull'ecstasy, techno-droga per un techno-mondo... Non un manuale apologetico, ma una descrizione precisa e di facile lettura su caratteristiche chimiche, effetti, rischi, ipotetici benefici. GUI BONSIEPE DALL'OGGETTO ALL'INTERFACCIA Mutazioni del design Traduzione di Fiammetta Costa Un resoconto delle trasformazioni del modo di pensare il design sulla base delle nuove tecnologie e relative applicazioni. Il design come elemento portante del progetto all'interno degli strumenti informatici -in primo luogo delle interfacce grafiche per computere come elemento cardine di una società emancipata.