I sinduci Roma ci deve più attenzione di Andrea Di Robilant

In 800 hanno sfilato nella capitale. Ma Cacciari spegne gli entusiasmi: molti impegni, nulla di concreto In 800 hanno sfilato nella capitale. Ma Cacciari spegne gli entusiasmi: molti impegni, nulla di concreto I sinduci; Roma ci deve più attenzione Da Palazzo Chigi la promessa di una conferenza Stato-Città ROMA. Una conferenza StatoCittà. E' quanto ottengono dal governo i sindaci in rivolta dopo la pacifica protesta inscenata ieri nella capitale contro l'indifferenza dello Stato: una sede permanente di confronto tra Comuni e autorità centrale, che dovrebbe servire da cornice istituzionale per un graduale trasferimento di poteri, soprattutto fiscali. E' molto? E' poco? «Questa conferenza è la vera novità istituzionale ed è in ogni caso da valutare positivamente», ha dichiarato Antonio Bassolino, sindaco di Napoli, uscendo dall'incontro a palazzo Chigi. Meno ottimista Massimo Cacciari: «Molti impegni, ma nulla di concreto», ha dichiarato il sindaco di Venezia. Nonostante le reazioni contrastanti, una comune sensazione: che il problema dell'autonomia locale è finalmente sul tappeto e che la solidarietà tra sindaci è sempre più forte. Ieri mattina duecento di loro sono stati ricevuti dal sindaco di Roma Francesco Rutelli nella Sala Consiliare del Campidoglio. Poi, dopo essere stati informati che il presidente Scalfaro non li avrebbe ricevuti per «una lieve indisposizione», sono partiti a piedi verso palazzo Chigi. Almeno ottocento sindaci hanno sfilato lungo via del Corso. Una delegazione guidata da Enzo Bianco, sindaco di Catania e nuovo presidente dell'Anci, l'Associazione nazionale dei comuni, è stata ricevuta dal presidente del Consiglio Lamberto Dini. Erano presenti anche i ministri Augusto Fantozzi (Finanze), Giovanni Motzo (Riforme costituzionali), Paolo Baratta (Lavori Pubblici), Franco Fratt.ini (Funzione pubblica). «Non siamo qui per chiedere soldi», ha subito chiarito Cacciari, anche se in realtà un po' di soldi alla fine li hanno chiesti: 600 miliardi in questa Finanziaria, da aggiungere ai 400 miliardi già accantonati. Ma il senso della battuta del sindaco di Venezia è che aldilà delle esigenze immediate di bilancio la protesta dei sindaci «ha obiettivi politici precisi». Nel momento in cui il Paese, in maniera lenta e confusa ma comunque inesorabile, si avvia ad un riordinamento istituzionale in senso federalistico, i sindaci vogliono far sentire anche la voce dei Comuni. Il riordinamento, dicono, non può andare solo a favore delle Regioni. «E questa protesta», assicura Bassolino, «ci vede tutti concordi. Dall'estrema destra all'estrema sinistra parliamo la stessa lingua». Vogliono che già in questa Finanziaria sia inserita una delega al governo per la revisione complessiva del sistema di finanziamento dei Comuni a partire dal 1997. «E' del tutto irrealistico pensare - dicono - che i Comuni possano realizzare equilibri di bilancio in un sistema di finanza che si regge sul pilastro dell'Ici, una imposta rigida rispetto all'andamento della spesa». I sindaci si trovano in una situazione nuova - una vera trappola per certi versi - da quando vengono eletti direttamente dai cittadini. Da un lato sono personalmente responsabili per la buona amministrazione della città, dall'altro non dispongono ancora degli strumenti fiscali necessari per poter gestire i rispettivi Comuni autonomamente. «Noi non possiamo tagliare i servizi, ad esempio quello del trasporto pubblico, e poi dire ai cittadini che ce lo ha chiesto il governo», protesta Rutelli. La nuova conferenza StatoComuni, presieduta da Frattini e modellata sulla già esistente conferenza Stato-Regioni, dovrà appunto stabilire quali materie amministrative dovranno essere trasferite alle competenze dei Comuni. Spiega Bianco: «Ci sarà una sorta di valutazione dell'impatto di provvedimenti e regolamenti sul funzionamento dei Comuni, per semplificare tutte quelle norme che complicano la vita dei cittadini». Andrea Di Robilant Da sinistra i sindaci di Torino, Castellani, di Catania, Bianco, di Venezia, Cacciari e di Milano, Formentini ieri a Roma