Mafia, ucciso un avvocato difensore dei boss di F. Albanese
Mafia, ucciso un avvocato difensore dei boss Serafino Fama era stato legale di Pulvirenti e Madonia. Le indagini seguite dalla direzione antimafia Mafia, ucciso un avvocato difensore dei boss Catania, colpito davanti allo studio: i killer risparmiano un collega CATANIA. L'avvocato Serafino Fama, uno dei più noti penalisti di Catania, è stato assassinato ieri sera con numerosi colpi di pistola al torace e alla testa mentre stava per salire sulla propria auto, una Renault 19. Il delitto è avvenuto poco dopo le 21,30 in viale Raffaello Sanzio, nel centro della città; sotto lo studio del legale. Quando è scattato l'agguato (opera, sembra, di due killer), il penalista aveva appena terminato di lavorare e stava per tornare a casa. Gravemente ferito e subito soccorso dal collega Michele Ragonese, che era con lui. Serafino Fama è morto mentre veniva trasportato all'ospedale Garibaldi. Inutile l'intervento dei medici per rianimarlo. Polizia e carabinieri hanno trovato sul posto sette bossoli espulsi da una pistola automatica. Le indagini sono dirette dai sostituti procuratori della Repubblica Mario Amato e Sebastiano Mignemi, entrambi della direzione distrettuale antimafia. La presenza dei due magistrati impegnati contro le cosche fa ritenere che gli inquirenti siano convinti che la pista da battere fin dall'inizio è quella del delitto di mafia. Serafino Fama, che aveva 57 anni, era l'avv/ocato difensore di numerosi boss della mafia etnea, fra i quali Giuseppe «Piddu» Madonia e i figli del «malpassotu», Giuseppe Pulvirenti, il capomafia di Belpasso che con le sue rivelazioni, dopo essersi pentito, ha consentito agli inquirenti di svelare molti segreti dei clan di Catania e dintorni. Dopo essere diventato collaboratore della giustizia, Pulvirenti aveva revocato il mandato a Fama per affidarsi all'avvocato Enzo Guarnera, deputato regionale della Rete, che patrocina numerosi pentiti catanesi. F. Albanese A PAG. 15
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