Virle/ arriva il commissario prefettizio
Virle/ arriva il commissario prefettizio Spaccatura sulla commissione edilizia: dimissionari sette consiglieri su dodici Virle/ arriva il commissario prefettizio Il giovane sindaco rimasto in carica solo sei mesi UNA GUERRA DI CAMPANILE FULMINE a ciel sereno nella quiete amministrativa di Virle, paese da 992 anime della seconda cintura Sud, al confine con Cuneo: ieri sette consiglieri comunali su 12 hanno rassegnato le dimissioni. L'assemblea è sciolta, a giorni arriverà un commissario prefettizio, si voterà probabilmente a giugno. Il sindaco Graziano Lardone, 27 anni, geometra, alfiere locale di Bossi (fa parte del Parlamento del Nord: è membro della Commissione agricoltura) ha governato poco più di sei mesi. Ad Aprile, a capo della lista «Virle si rinnova», era stato eletto con uno scarto di soli 13 voti sull'ex sindaco Alberto Garetto, 63 anni, già dipendente della Provincia, che aveva riproposto agli elettori il Gruppo Agricoltori Indipendenti. Garetto, un'esperienza di 25 anni (10 di opposizione, 6 da vice, 9 da sindaco), si era trovato in minoranza con tre colleghi, Lora, Giraudo e Martino, da ieri dimissionari. Hanno gettato la spugna anche Roberto Zanini, e i consiglieri Monasterolo e Giorgiutti; i primi due a luglio erano usciti dalla maggioranza di 8 eletta co! sindaco (Zani¬ ni ne era capogruppo) per dare vita ai Democratici Virlesi, cui venerdì scorso ha aderito anche Giorgiutti, provocando la spaccatura. «Da sempre Virle alle elezioni si spacca in due - dice Candido Martini, unico vigile urbano, consigliere nel '90 -. All'epoca le due liste, una democristiana ed una indipendente, ottennero gli stessi voti, ma il paese è sempre stato bianco: dei 15 consiglieri soltanto io non avevo la tessera de». A Virle, paese contadino con un'unica industria e 20 aziende agricole «la politica è una questione tra famiglie, ecco perché le spaccature sono un classico» è il commento generale. Il «nuovo», rappresentato da Lardone, si è incrinato su una questione da campanile: la commissione edilizia, in cui il sindaco ha voluto due torinesi. «Vengono da fuori a governarci» concordano Garetto e Zanini, da sempre avversari. «Non si rendono conto - ribatte Lardone - che Virle, col suo miliardo circa, ha il bilancio di una salumeria: come si potrebbe nascondere qualcosa?». Jada Ferrerò Una veduta di Virle, paesino di 992 anime della seconda cintura Sud, al confine con Cuneo Virle/ arriva il commissario prefettizio Spaccatura sulla commissione edilizia: dimissionari sette consiglieri su dodici Virle/ arriva il commissario prefettizio Il giovane sindaco rimasto in carica solo sei mesi UNA GUERRA DI CAMPANILE FULMINE a ciel sereno nella quiete amministrativa di Virle, paese da 992 anime della seconda cintura Sud, al confine con Cuneo: ieri sette consiglieri comunali su 12 hanno rassegnato le dimissioni. L'assemblea è sciolta, a giorni arriverà un commissario prefettizio, si voterà probabilmente a giugno. Il sindaco Graziano Lardone, 27 anni, geometra, alfiere locale di Bossi (fa parte del Parlamento del Nord: è membro della Commissione agricoltura) ha governato poco più di sei mesi. Ad Aprile, a capo della lista «Virle si rinnova», era stato eletto con uno scarto di soli 13 voti sull'ex sindaco Alberto Garetto, 63 anni, già dipendente della Provincia, che aveva riproposto agli elettori il Gruppo Agricoltori Indipendenti. Garetto, un'esperienza di 25 anni (10 di opposizione, 6 da vice, 9 da sindaco), si era trovato in minoranza con tre colleghi, Lora, Giraudo e Martino, da ieri dimissionari. Hanno gettato la spugna anche Roberto Zanini, e i consiglieri Monasterolo e Giorgiutti; i primi due a luglio erano usciti dalla maggioranza di 8 eletta co! sindaco (Zani¬ ni ne era capogruppo) per dare vita ai Democratici Virlesi, cui venerdì scorso ha aderito anche Giorgiutti, provocando la spaccatura. «Da sempre Virle alle elezioni si spacca in due - dice Candido Martini, unico vigile urbano, consigliere nel '90 -. All'epoca le due liste, una democristiana ed una indipendente, ottennero gli stessi voti, ma il paese è sempre stato bianco: dei 15 consiglieri soltanto io non avevo la tessera de». A Virle, paese contadino con un'unica industria e 20 aziende agricole «la politica è una questione tra famiglie, ecco perché le spaccature sono un classico» è il commento generale. Il «nuovo», rappresentato da Lardone, si è incrinato su una questione da campanile: la commissione edilizia, in cui il sindaco ha voluto due torinesi. «Vengono da fuori a governarci» concordano Garetto e Zanini, da sempre avversari. «Non si rendono conto - ribatte Lardone - che Virle, col suo miliardo circa, ha il bilancio di una salumeria: come si potrebbe nascondere qualcosa?». Jada Ferrerò Una veduta di Virle, paesino di 992 anime della seconda cintura Sud, al confine con Cuneo Virle/ arriva il commissario prefettizio Spaccatura sulla commissione edilizia: dimissionari sette consiglieri su dodici Virle/ arriva il commissario prefettizio Il giovane sindaco rimasto in carica solo sei mesi UNA GUERRA DI CAMPANILE FULMINE a ciel sereno nella quiete amministrativa di Virle, paese da 992 anime della seconda cintura Sud, al confine con Cuneo: ieri sette consiglieri comunali su 12 hanno rassegnato le dimissioni. L'assemblea è sciolta, a giorni arriverà un commissario prefettizio, si voterà probabilmente a giugno. Il sindaco Graziano Lardone, 27 anni, geometra, alfiere locale di Bossi (fa parte del Parlamento del Nord: è membro della Commissione agricoltura) ha governato poco più di sei mesi. Ad Aprile, a capo della lista «Virle si rinnova», era stato eletto con uno scarto di soli 13 voti sull'ex sindaco Alberto Garetto, 63 anni, già dipendente della Provincia, che aveva riproposto agli elettori il Gruppo Agricoltori Indipendenti. Garetto, un'esperienza di 25 anni (10 di opposizione, 6 da vice, 9 da sindaco), si era trovato in minoranza con tre colleghi, Lora, Giraudo e Martino, da ieri dimissionari. Hanno gettato la spugna anche Roberto Zanini, e i consiglieri Monasterolo e Giorgiutti; i primi due a luglio erano usciti dalla maggioranza di 8 eletta co! sindaco (Zani¬ ni ne era capogruppo) per dare vita ai Democratici Virlesi, cui venerdì scorso ha aderito anche Giorgiutti, provocando la spaccatura. «Da sempre Virle alle elezioni si spacca in due - dice Candido Martini, unico vigile urbano, consigliere nel '90 -. All'epoca le due liste, una democristiana ed una indipendente, ottennero gli stessi voti, ma il paese è sempre stato bianco: dei 15 consiglieri soltanto io non avevo la tessera de». A Virle, paese contadino con un'unica industria e 20 aziende agricole «la politica è una questione tra famiglie, ecco perché le spaccature sono un classico» è il commento generale. Il «nuovo», rappresentato da Lardone, si è incrinato su una questione da campanile: la commissione edilizia, in cui il sindaco ha voluto due torinesi. «Vengono da fuori a governarci» concordano Garetto e Zanini, da sempre avversari. «Non si rendono conto - ribatte Lardone - che Virle, col suo miliardo circa, ha il bilancio di una salumeria: come si potrebbe nascondere qualcosa?». Jada Ferrerò Una veduta di Virle, paesino di 992 anime della seconda cintura Sud, al confine con Cuneo
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