Amministratori Ativa nella bufera

Amministratori Ativa nella bufera Ieri in consiglio provinciale con i voti contrari di popolari e pattisti Amministratori Ativa nella bufera Sì alla richiesta di revoca per Napoli e Giacometto E' passato, ma senza il voto dei popolari e dei pattisti, l'ordine del giorno proposto dai verdi che chiede la revoca dei due rappresentanti della Provincia - Napoli e Giacometto - eletti durante la passata legislatura nel consiglio di amministrazione dell'Ativa. Le sottili manovre poste in atto dal pds per impedire che il voto sanzionasse questa incrinatura - compresa la lunga perorazione della vicepresidente Galliano - non hanno impedito al popolare Merlo di mantenere il suo emendamento che imponeva esplicitamente un'audizione dei due consiglieri prima di una loro eventuale revoca: «Il problema non è sulle persone: è una questione di stile non di battaglia campale», ha sottolineato il capogruppo dei popolari. In sostanza il ppi tendeva a non far passare il principio secondo il quale, cambiando colore dell'amministrazione, tutti i rappresentanti negli enti di secondo livello verrebbero automaticamente revocati. E in realtà c'è molta incertezza su un'operazione di questo genere sotto l'aspetto legale: la questione Comune-San Paolo la dice lunga. La presidente Bresso, d'altra parte, si è impegnata a verificare la situazione con i due rappresentanti nell'Ativa prima di prendere una decisione che spetta solo a lei. Ma da una discussione lunga è emersa una speranza per il problema dei caselli sulla tangenziale, una questione spinosa che vede l'Ativa protagonista: la presidente Bresso ha annunciato che la Provincia chiamerà in giudizio coloro che, opponendosi all'abbattimento dei caselli, indirettamente spostano il traffico pesante sui centri abitati. «O il ministro affonta la questione con l'Anas obbligando le società autostradali a prendere posizione - ha detto la presidente Bresso - o noi adiremo in giudizio per danno alla salute dei cittadini». tg- b.] Amministratori Ativa nella bufera Ieri in consiglio provinciale con i voti contrari di popolari e pattisti Amministratori Ativa nella bufera Sì alla richiesta di revoca per Napoli e Giacometto E' passato, ma senza il voto dei popolari e dei pattisti, l'ordine del giorno proposto dai verdi che chiede la revoca dei due rappresentanti della Provincia - Napoli e Giacometto - eletti durante la passata legislatura nel consiglio di amministrazione dell'Ativa. Le sottili manovre poste in atto dal pds per impedire che il voto sanzionasse questa incrinatura - compresa la lunga perorazione della vicepresidente Galliano - non hanno impedito al popolare Merlo di mantenere il suo emendamento che imponeva esplicitamente un'audizione dei due consiglieri prima di una loro eventuale revoca: «Il problema non è sulle persone: è una questione di stile non di battaglia campale», ha sottolineato il capogruppo dei popolari. In sostanza il ppi tendeva a non far passare il principio secondo il quale, cambiando colore dell'amministrazione, tutti i rappresentanti negli enti di secondo livello verrebbero automaticamente revocati. E in realtà c'è molta incertezza su un'operazione di questo genere sotto l'aspetto legale: la questione Comune-San Paolo la dice lunga. La presidente Bresso, d'altra parte, si è impegnata a verificare la situazione con i due rappresentanti nell'Ativa prima di prendere una decisione che spetta solo a lei. Ma da una discussione lunga è emersa una speranza per il problema dei caselli sulla tangenziale, una questione spinosa che vede l'Ativa protagonista: la presidente Bresso ha annunciato che la Provincia chiamerà in giudizio coloro che, opponendosi all'abbattimento dei caselli, indirettamente spostano il traffico pesante sui centri abitati. «O il ministro affonta la questione con l'Anas obbligando le società autostradali a prendere posizione - ha detto la presidente Bresso - o noi adiremo in giudizio per danno alla salute dei cittadini». tg- b.] Amministratori Ativa nella bufera Ieri in consiglio provinciale con i voti contrari di popolari e pattisti Amministratori Ativa nella bufera Sì alla richiesta di revoca per Napoli e Giacometto E' passato, ma senza il voto dei popolari e dei pattisti, l'ordine del giorno proposto dai verdi che chiede la revoca dei due rappresentanti della Provincia - Napoli e Giacometto - eletti durante la passata legislatura nel consiglio di amministrazione dell'Ativa. Le sottili manovre poste in atto dal pds per impedire che il voto sanzionasse questa incrinatura - compresa la lunga perorazione della vicepresidente Galliano - non hanno impedito al popolare Merlo di mantenere il suo emendamento che imponeva esplicitamente un'audizione dei due consiglieri prima di una loro eventuale revoca: «Il problema non è sulle persone: è una questione di stile non di battaglia campale», ha sottolineato il capogruppo dei popolari. In sostanza il ppi tendeva a non far passare il principio secondo il quale, cambiando colore dell'amministrazione, tutti i rappresentanti negli enti di secondo livello verrebbero automaticamente revocati. E in realtà c'è molta incertezza su un'operazione di questo genere sotto l'aspetto legale: la questione Comune-San Paolo la dice lunga. La presidente Bresso, d'altra parte, si è impegnata a verificare la situazione con i due rappresentanti nell'Ativa prima di prendere una decisione che spetta solo a lei. Ma da una discussione lunga è emersa una speranza per il problema dei caselli sulla tangenziale, una questione spinosa che vede l'Ativa protagonista: la presidente Bresso ha annunciato che la Provincia chiamerà in giudizio coloro che, opponendosi all'abbattimento dei caselli, indirettamente spostano il traffico pesante sui centri abitati. «O il ministro affonta la questione con l'Anas obbligando le società autostradali a prendere posizione - ha detto la presidente Bresso - o noi adiremo in giudizio per danno alla salute dei cittadini». tg- b.]