Una formula per sfruttare i su e giù per la lira

tutto tutto Risk management, tecnica sofisticata ma semplice da usare: consente a chi commercia con l'estero di eliminare il rischio di cambio. Dove rivolgersi e quanto costa il servizio Una formula per sfruttare NEL listino prezzi '96 prevedo il marco a 1100 o a 1200 lire? Mi converrà indebitarmi in dollari o in franchi svizzeri? A poche settimane dalla fine dell'anno sono queste le domande che si pongono esportatori e importatori italiani. Le grandi aziende hanno già la risposta pronta. Non perché hanno la sfera di cristallo su cui leggere i cambi futuri, ma perché nella loro struttura è inserita una direzione finanziaria il cui compito principale è quello di ottimizzare i flussi valutari. DOPPIA POSSIBILITÀ' Le piccole-medie imprese, invece, hanno due scelte: o confidano nell'esperienza accumulata e nella buona stella, oppure si affidano al risk-management. Dietro al termine anglosassone non si nasconde un'ultima astrusa moda di Wall Street, ma un concetto molto concreto. E basta la traduzione, gestione del rischio, per capire quanto il risk-management possa far comodo a importatori ed esportatori che non vogliono mettere in pericolo i propri margini di guadagno. Ma, ci si può domandare, costerà caro questo servizio? Occorrerà assumere qualcuno? E, soprattutto, conviene anche a chi fattura «solo» 500 milioni? Ecco le risposte e le proposte del mercato. STRATEGIE La definizione accademica recita: il risk management è la gestione dinamica del rischio cambio mediante l'analisi dei mercati a medio-lungo termine. Nella pratica c'è un professionista (risk manager) che analizza i conti e le esigenze dell'azienda e poi sviluppa una strategia di copertura del rischio. Il primo passo è individuare il trend della valuta in questione (nei primi mesi del '96 il marco ha più probabilità di scendere o di salire?), il successivo sarà quello di strutturare il listino (per l'esportatore) o l'indebitamento (per l'importatore) più convenienti. MOMENTO CRITICO Ma esiste un terzo intervento, il più critico: è quando il cambio in questione inizia a invertire la tendenza rispetto alle previsioni e rischia di causare rovinose perdite. L'abilità del risk manager sta nell'individuare e nell'anticipare il movimento. E' questo il momento di utilizzare strumenti di copertura, come le opzioni o i pronti contro termine. COME FUNZIONA Un esempio reale. E' quello di un'azienda italiana esportatrice, che riceve pagamenti in marchi tedeschi. Nel dicembre '94 struttura il proprio listino prezzi per le vendite della sua merce in Germania fissando il cambio a 1000 lire per un marco. E' una quotazione prudenziale, perché sul mercato la valuta tedesca oscilla tra 1030 e 1050. Finché il marco sale sulla lira, l'azienda gioisce perché vede aumentare i margini di guadagno. Ma il rischio è che il marco perda vigore e inizi a scendere. A questo punto interviene il risk manager che stabilisce quando e come intervenire per proteggere le plusvalenze da cambio. SI INVERTE LA TENDENZA Nel nostro caso pratico, e fine aprile '95 il marco, dopo aver

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