Gruppo della rocca 25 ANNI ALLA RIBALTA E' stata la prima cooperativa di attori, registi e intellettuali
25 ANNI ALLA RIBALTA 25 ANNI ALLA RIBALTA E stata la prima cooperativa di attori, registi e intellettuali Una foto del 1978: il Gruppo della Rocca mette in scena «Il suicida» diErdmaii Beckett, Pinter, Bernhard, Koltès, Bulgakov, Tardieu, il mai abbandonato Brecht s'infittivano in un cartellone che, anno dopo anno, si dimostrava fra i più coraggiosi e aperti del teatro italiano. Nell'82 il Gruppo della Rocca cessò di essere una compagine itinerante, mise radici a Torino, s'installò al teatro Adua e cercò, fra non poche difficoltà, di offrire un'alternativa stabile al panorama teatrale della città. Furono anni di battaglie sociali. Il tentativo di vitalizzare un quartiere tradizionalmente abbandonato dalle istituzioni culturali poneva seri problemi di gestione e persino di sopravvivenza. La crisi serpeggiava e i tempi delle grandi speranze, o delle grandi illusioni, sembravano svaporare in una neospettacolarità evasiva ed esteriore. Sebbene il Gruppo si ostinasse a restare fedele a se stesso, cominciò a registrare le prime diaspore: alcuni fra i suoi attori e registi migravano verso nuove esperienze e il ricambio non appariva più automatico. Il Gruppo si assottigliava. In più gli veniva cancellata la qualifica di «stabile privato», svanivano prerogative istituzionali. Conseguenza: tornava ad essere una compagnia di giro. Intanto nascevano le rassegne filosofiche (Platone e Erasmo) e si continuava a battere con accanimento sul repertorio contemporaneo. Oggi le cooperative non esistono più. Si sono dileguate come un rimorso o come un sogno proibito. Ma il Gruppo continua a mantenere una struttura societaria. E' stato il primo. E' rimasto l'ultimo. E il duellar gli è dolce in questo mare. ! Osvaldo Guerrieri IN SCENA GIAN BURRASCA Per il più noto e celebrato personaggio scaturito dalla fantasia di Luigi Bertelli alias Vamba due grandi compagnie toscane hanno unito forze ed idee facendo nascere uno spettacolo di strepitosa amabilità, intelligenza e divertimento. «Gian Burrasca ovvero un monello in casa Stoppani» è in scena al Teatro Adua dopo aver sbancato i botteghini dei teatri la scorsa stagione. Un successo che Arca Azzurra e Pupi e Fresedde hanno ottenuto per la indiscussa bravura degli interpreti, ma anche grazie ad una riduzione teatrale che ha reso estremamente godibile il testo, e a soluzioni registiche (riduzione e regia sono firmate da Angelo Savelli) che guizzano per accenti surreali e gustose parodie. Con un occhio a Palazzeschi ed un altro alla salutare irriverenza di Paolo Poh, lo spettacolo è un raro esempio di come si possa fare «teatro popolare» rispettando il gusto e l'intelligenza degli spettatori, offrendo loro gioco, distrazione e contenuti. Per questo «tassello d'un ipotetico mosaico dedicato allo spettacolo popolare italiano tra unificazione e boom economico» (sono parole di Savelli) il personaggio protagonista è stato affidato ad un irrefrenabile Marco Natalucci. Tra gli altri interpreti Barbara Enrichi, Lucia Socci, Ilaria Daddi, Andrea Costagli e Dimitri Frosali. Le scene Belle Epoque sono di Tobia Ercolino. Le repliche proseguono sino al 9 novembre. [m. b.l IL CARTELLONE DEL TEATRO ADUA LA stagione del Teatro Adua, già inaugurata nelle scorse settimane da «Semplicemente complicato» di Thomas Bernhard, non si discosta dalla linea tracciata con coerenza in venticinque anni di attività artistica del Gruppo della Rocca. Curiosità ed attenzione per le nuove tendenze drammaturgiche, impegno produttivo rivolto in particolar modo ad autori e testi contemporanei, hanno delineato anche quest'anno i contorni della programmazione che si protarrà sino al 28 aprile. La Compagnia Pupi e Fresedde, dopo il «Gian Burrasca» prodotto accanto ad Arca Azzurra e in scena in questi giorni, prosegue dal 10 al 19 novembre presentando un altro capitolo di spettacolo comico, popolare e musicale: «Carmela e Paolino varietà sopraffino». Dopo ima lunga pausa, a gennaio Claudio Morganti porterà una sua rivisitazione shakespeariana dal titolo «Riccardo Vs (Versus) Amleto», e Piera degli Esposti «La musica dei ciechi» di Raffaele Viviani. Seguirà la ripresa di «Rinoceronti» del Gruppo della Rocca quindi un interessante Steven Berkoff dal titolo «Alla greca», messo in scena con la regia di Elio De Capitani da Teatridithalia - Elfo Portaromana Associati. A febbraio, dopo 25 anni, Giancarlo Nanni e Manuela Kustermann mettono nuovamente in scena «A come Alice», tratto da Lewis Carrol. «Novecen- Piera Degli Esposti e Nello Moscia nello spettacolo dedicato a Raffaele Viviani. all'Adua in gennaio. A sinistra, un momento di «Gian Burrasca» con .[reaAzzurra e Pupi e Fresedde
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