Il gestore straniero vince perché rischia

Il gestore straniero vince perché rischia Il gestore straniero vince perché rischia LIRA debole, Borsa peggio. E i fondi di diritto italiano, a giudicar dai rendimenti, piuttosto deludenti: nel migliore dei casi poco di più dei titoli di Stato, ma in genere le «performances» nel medio periodo sono peggiori di quanto realizzata con il semplice reinvestimento in Cct o Btp. LA FINANZA ITALIANA Forte, dunque, la tentazione di guardare oltre frontiera. E, in particolare, alle Sicav, strumenti facili da capire, simili come sono ai fondi di investimento ma che, almeno per quel che riguarda i prodotti comunemente venduti in Italia, assai più redditizi. Dal confronto la finanza di casa nostra ne esce ben malconcia. Non stupisce perciò che, dopo anni di rodag- Ili}. alili gio, stiano nascendo le prime Sicav italiane. In realtà, i migliori risultati non sono necessariamente frutto di un meccanismo migliore. Rispetto ai fondi, le Sicav hanno due differenze di rilievo: sottoscnttore è anche azionista promotore della Sicav deve detenere una partecipazione azionaria. Ma non sono certo queste regole a garantire un miglior comportamento delle Sicav. E allora dove sta il segreto? Nei vari servizi di questo numero di «Tuttosoldi» viene illustrata la filosofia delle Sicav, il raggio d'azione internazionale, la propensione all'investimento di lungo periodo, l'attenzione a puntare sui «fondamentali» delle varie economie piuttosto che su strumenti finanziari speculativi a bre¬ ve. Ma, più che delle caratteristiche delle Sicav, sarebbe giusto parlare dell'esperienza accumulata dai loro gestori in decine di anni. INVESTIMENTO SUL MEDIO-LUNOO 1 migliori risultati li hanno ottenuti quei consulenti che hanno puntato sulle aree economiche e geografiche con i fondamentali giusti (non a caso l'Italia pesa meno del 3%) e che hanno investito sul medio-lungo periodo, muovendo poco il portafoglio. L'opposto di quanto hanno fatto molti gestori italiani, ossessionati dal problema delle performances a breve o, peggio, troppo sensibili alle promesse dei grandi del listino di Piazza Affari. SOTTO le luci di Wall Street o all'ombra dei bund tedeschi, il risultato non cambia. Sono davvero pochi i fondi made in Italy che sul fronte dei rendimenti riescono a tenere il passo delle maggiori Sicav internazionali. Tanto che a qualche gestore estero deve sembrare un gioco da ragazzi battere i propri colleghi italiani. Ma, attenzione, perché la medaglia come al solito nasconde un'altra faccia: vincitori indiscussi sul mercato azionario americano e nel reddito fisso internazionale, tra i leader in Europa, i gestori delle Sicav estere distribuite oggi in Italia «primeggiano» anche per le perdite incassate negli ultimi 12 mesi nell'area del Pacifico e sulle Borse dei cosiddetti Paesi emergenti. IL VERDETTO DEI NUMERI Non è solo leggenda: l'insolita bravura dei gestori d'oltre confine da un lato e la loro consuetudine a sottoporre l'investimento del cliente a rischi piuttosto elevati dall'altro trovano una conferma nelle statistiche. Come in quelle qui pubblicate, che mettono a confronto le «performances» delle maggiori Sicav estere distribuite anche in Italia con quelle dei fondi italiani. Con risultati interessanti. AMERICA ALLE STELLE Tra gli azionari americani di diritto italiano, per esempio, il fondo che ha saputo approfittare maggiormente dello stato di grazia di Wall Street è stato Genercomit Nordamerica, che ha guadagnato il 27,9%. Contro il 34,2% e il 32,5% dei due comparti del Fleming Flagship fund specializzati sul mercato americano. O, ancora, il 29,8% dell'Us Select equity (Vontobel) o il 29,5% dell'American growth fund (Commercial Union). Nella stessa Europa, dove i fondi italiani si sono difesi meglio, la palma del migliore in assoluto è andata comunque a un prodotto American Phoenix ( + 29,9%). BENE GERMANIA E FRANCIA Anche nel reddito fisso internazionale, e in quello tedesco in particolare, a emergere sono soprattutto i prodotti esteri. Come il Dm bond fund della Julius Baer che si è rivalutato in un anno di circa il 25,9% o il Lion interoblig in marchi del Crédit Lyonnais in crescita del 24,8% contro il 20,4% di Genercomit eurobond, il mi¬ gliore obbligazionario italiano che investe nell'area del marco. NON PASSA LO STRANIERO Fleming Ff Latin American: 34,1%. Latin America Fund: 27,9%, Vontobel emerging marketis equity: -18,2%. Ps globel emerging markets fund: 17,69%. Sui mercati che nel corso degli utimi 12 mesi si sono trovati al centro di forti tempeste finanziarie i fondi esteri hanno invece incassato generalmente minusvalenze più elevate rispetto a quelle dei concorrenti italiani. I motivi? La maggiore specializzazione dei primi, che si traduce in scelte obbligatoriamente più restrittive in materia di composizione del portafoglio, è solo una delle spiegazioni possibili. A cui si affianca sicuramente un'altra ragione di fondo. VANTAGGI E PERDITE «Ormai - afferma Marco Riva, direttore commerciale della Awd sim, società di casa madre tedesca che in Italia colloca i fondi Sarasin e American Phoenix a cui dovrebbero aggiungersi in futuro altri prodotti, tra cui i Fleming posso dire di averne le prove. La filosofia di approccio al mercato da parte del gestore delle Sicav estere è completamente diversa da quella dei gestori di casa nostra. Guadagnano (e perdono) di più, semplicemente perché rischiano di più. Del resto se lo possono permettere: la loro esperienza e la rete di operatori di cui dispongono in ogni angolo del mondo non sono paragonabili in più di un caso a quelle degli italiani». In altre parole, a fare la differenza sarebbero portai'ogli, nel caso delle Sicav, quasi total- SICAV-NOVflTA'

Persone citate: Fleming, Julius Baer, Latin, Latin America Fund, Marco Riva

Luoghi citati: Europa, Francia, Germania, Italia, Nordamerica